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Lo scopo della scuola e’ la felicita’

Da Rossellagrenci
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LO SCOPO DELLA SCUOLA E’ LA FELICITA’

Torna sempre più alla ribalta l’argomento delle scuole libertarie. In periodi di cambiamento, se vogliamo che sia un cambiamento profondo, non si può non pensare alla scuola, tanto maltrattata, perchè è nella scuola che cresce e si forma la generazione futura.

Vorrei consigliarvi di leggere un articolo davvero interessante di Federico Tabellini dal titolo: Bambini, libertà e decrescita: la proposta delle scuole democratiche e libertarie

Eccone uno stralcio finale che mi piacerebbe fosse diffuso il più possibile in rete:

Lo scopo della scuola è la felicità.

Detto così potrebbe suonare strano o banale. Naturalmente lo sviluppo umano dei bambini, dal punto di vista emotivo (fiducia in se stessi, socialità ecc.) e intellettuale (cultura, senso critico, creatività) resta lo scopo più tangibile di una scuola libertaria, e spesso rappresenta anche l’intento manifesto delle scuole tradizionali (sebbene nei fatti poi le cose siano molto diverse). Quello che cambia è il fine di lungo periodo e l’ideale a cui quest’ultimo fa riferimento. Nel caso di una scuola tradizionale si tratta dell’inserimento nella società, possibilmente in una posizione rispettata e ben remunerata. Quello di una scuola libertaria è far sì che i bambini siano felici, e metterli in condizione di divenire adulti altrettanto felici. A questo fine non conta riuscire a occupare una posizione di prestigio, quanto realizzare se stessi seguendo la propria strada. Non la strada che altri ritengono una buona strada, non ciò che da altri è considerato un buon lavoro, ma ciò che il bambino vuole fare. In altre parole, fornire a ognuno gli strumenti per sviluppare le proprie peculiari capacità secondo i propri desideri. Agli insegnanti, in questa prospettiva, è assegnato il compito di aiutare gli allievi a trovare il proprio percorso e a seguirlo e non, come accade nelle scuole tradizionali, di spingerli a imboccarne uno precostituito e giudicato migliore per loro dalla società.

E voi, che ne pensate a proposito?
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