Guardavo in questi giorni un documentario sul futuro della specie umana. Tra qualche tempo saremo estinti o ci saremo trasferiti perché la Terra non sarà più abitabile… Manca parecchio, nulla di cui preoccuparsi, però sapere che, se l’esistenza della Terra fosse di 12 ore totali la durata del periodo adatto ad ospitare la vita non supererebbe la mezz’ora mi fa riflettere.
E dopo aver pensato all’infinitamente grande mi piace tornare al mio quotidiano. E vedere come il tempo influisce sulle nostre vite e come cambia la sua percezione a seconda dell’età che abbiamo.
A 10 anni vedevo tutti i “grandi” vecchi. A 19 anni ho cominciato a lavorare e davo del lei alle mie colleghe trentenni perché le sentivo molto lontane. Ora di anni ne ho io 37 e non mi sento come all’epoca credevo che mi sarei sentita.
Lo scorrere del tempo non mi turba, non mi spaventa. Lo trovo un fenomeno naturale e bello. Permette di assaporare sensazioni diverse, di vivere nuove esperienze.
Oggi era il mio compleanno. Ho dichiarato che non avrei fatto alcun dolce perché non ne avevo voglia. Mi sono trovata con due torte per festeggiare: una me l’ha preparata e portata mia mamma e mi ha fatto sentire ancora coccolata… l’altra è stata una sorpresa, una nuova esperienza. L’ha fatta Tabita.
Dopo pranzo ha dichiarato “La torta per oggi te la faccio io!”. Ho potuto conoscere solo la lista degli ingredienti, dopodiché ha girato per casa con la sua ricetta segreta nascosta in una busta/valigetta di carta creata per l’occasione.
Dopo cena (siamo andati da Tobe, snack-bar dai prezzi contenuti e i panini sensazionali e, se non bastasse, modificabili a piacere!) ho potuto vedere i pasticcini che aveva preparato.
Ha creato un momento speciale per me.
Ogni anno ho un anno di più e ogni anno sono sempre più felice!
La ricetta:- primo strato pane da tramezzino
- secondo strato cajita
- terzo strato mele e/o pere a fettine
- quarto strato panna montata
- decorazione con acini d’uva e una spolverata di cacao amaro
Buonissimo… anche secondo Febe!