(sì lo so la foto fa pena, ma abbiate pietà, l’ho scattata con un cellulare)
L’autore del bestseller “Palazzo Yacoubian” e di “Chicago” verrà in Italia per promuovere il suo ultimo romanzo, da pochissimo arrivato anche sugli scaffali delle librerie italiane: “Cairo Automobile Club“ (Nadi al-Sayyarat, Dar el Shorouk, Il Cairo 2013), tradotto dall’arabo da Elisabetta Bartuli e Cristina Dozio, e pubblicato da Feltrinelli.
Gli appuntamenti da segnare sono i seguenti:
Lunedì 13 ottobre
Torino ore 18
Biblioteca Civica Natalia Ginzburg – Via Cesare Lombroso, 16
Intervengono Marco Pautasso e Younis Tawfik
In collaborazione con il Salone Off 365 del Salone Internazionale del Libro
Martedì 14 ottobre
Milano ore 18
laFeltrinelli Librerie – piazza Duomo
Interviene Pietro Cheli
Mercoledì 15 ottobre
Roma ore 18
laFeltrinelli Libri e Musica – piazza Colonna 31/35
Interviene Francesca Caferri
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La trama del libro (ripresa dal sito Feltrinelli)
Alla fine degli anni Quaranta, sotto le pale dei ventilatori del Cairo Automobile Club, l’Egitto dei pascià e dei monarchi amoreggia con aristocratici e diplomatici d’ogni sorta, basta che siano europei. Regolarmente Sua Maestà il re onora con la sua eminente presenza il tavolo del poker. Stravaganza, magnificenza e decadenza che non escono dalle porte dei saloni pavimentati a parquet. Negli spazi comuni, un esercito di servitori e impiegati venuti dall’Alto Egitto e dalla Nubia si affanna a soddisfare le esigenze dell’inflessibile Kao, camerlengo del re.
Il servitore del monarca è anche il capo supremo dei dipendenti di tutti i palazzi reali, che spadroneggia nei minimi dettagli sulla loro misera esistenza e si diletta a professare l’arte della sottomissione. Tra i “sudditi” c’è ‘Abdelaziz Hamam, erede di una ricca famiglia in rovina, arrivato al Cairo nella speranza di assicurare un’istruzione ai figli. Seguendo i cammini contrastanti che prendono i suoi ragazzi, scopriamo gli ultimi sussulti dell’Egitto pre-nasseriano: l’arroganza delle classi dominanti, la miseria dei reietti, il risveglio del sentimento nazionalistico. L’edificio si crepa ovunque, e nel microcosmo dell’Automobile Club, dove il volto nero come il carbone di un domestico aggiunge un tocco di eleganza all’ambiente, fremono i tempi e l’esplosione rivoluzionaria che infiammerà il paese.
Più che mai impegnato e umanista, ‘Ala al-Aswani riprende i racconti popolari e i colori sgargianti dell’irresistibile Palazzo Yacoubian e indica instancabilmente l’unica via giusta per il suo paese: una democrazia egiziana da costruire.
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La Stampa lo ha già recensito qui.
Di questo romanzo, lo scrittore ha parlato nella video-intervista che segue (in francese):
E per non dimenticare, vi ricordo che: l’ottobre dell’anno scorso, in occasione del lancio della versione francese del libro presso l’Institut du Monde Arabe parigino, le cose si erano messe male per lo scrittore: un gruppo di sostenitori del deposto presidente egiziano Morsi, presenti in sala, aveva inveito contro di lui, il quale si era esposto pubblicamente a favore del militari (e di El Sisi) e contro i Fratelli Musulmani. Le proteste veementi lo avevano costretto ad abbandonare la sala della presentazione e a riparare verso un’uscita di servizio.
Ne avevo scritto più approfonditamente qui.