Magazine Cucina
Leggo ovunque di scrittori insoddisfatti, persone sensibili, con un bel romanzo tra le mani che amareggiate postano ovunque di essere delusi dalla "giungla dell'editoria". Premesso che potrei parlare due ore sul mestiere di editore, e del NON mestiere di editore degli abitanti della giungla, mi sento di affermare che molti autori se li vanno a cercare le sabbie mobili, il boa che li soffoca , la colonia di formiche rosse e via dicendo. Basta un po' di attenzione. Fino a qualche anno fa, quando lo scrittore stava solo e rintanato nel suo mondo, potevo capire che si imbattesse in certi pirati della carta stampata, ma ora!? ora che anche il più timido e introverso, attraverso internet, frequenta siti, blog, Fb, Twitter dove apprende le altrui disgrazie, partecipa a concorsi, impavido propone a tutti incipit, frasi, interi romanzi, pretende e riceve mazzate e commenti positivi, si mostra in tutta la sua innocente figura o figuraccia, poi si fa abbindolare da editori che gli chiedono al minimo 1500 euro per stampare? E si lamentano della distribuzione? Sono amareggiati, delusi, spompati e alleggeriti di sogni e denaro per un unico solo motivo: vanesi e scriteriati non comparano, ascoltano, e ragionano. Io ho attraversato tutti questi aspetti dell'editoria prima di mettermi in gioco come editore serio con Farnesi Editore di Prato; in primo luogo sono autrice, ho fatto e faccio la mia gavetta, e come tale ho aggirato tutte le decine di proposte di pubblicare con metodi vergognosi, e cioè acquisto copie; come avete potuto constatare ho anche provato a fare self publishing, per poter asserire con CONVINZIONE e RISULTATO che se si sceglie con cura l'allestimento di un libro e si fa fare un editing professionale serio, conviene produrre il libro da soli con una bella cover ad un terzo del prezzo di un editore da giungla. Se infatti quello che distingue un vero editore da un pirata è la selezione dei testi, editing e la cura del prodotto, oltre che la promozione e distribuzione ( ma questo è un campo a sè stante per i piccoli onesti editori) state certi che il pirata NON VE LO DARA'. Quindi da Editore stupefatto, perchè come ci sono arrivata io potrebbero arrivarci tutti, mi chiedo come mai ancora ci sia chi si lamenta di non essere distribuito, tolleri di accollarsi 100, 200, 300 copie e sopratutto mi faccia questa domanda: ma tu per uscire con Mondadori, Longanesi o Pincopallino Big quanto hai pagato? Oppure : io vorrei uscire con te ( a parte che potrei pensare a cena...) come faccio?Cari scrittori autori e amici, vi prego, oltre che fare bei romanzi, aprite il cervello sui problemi pratici, non regalate soldi ai pirati, se volete un bel romanzo stampato fatevelo da voi ( tanto avete lo stesso risultato, anzi migliore e risparmiate)o aspettate un bravo piccolo o grande editore, anche se vi auguro un piccolo che vi amerà, e sopratutto imparate a distinguere una biscia da una vipera, e questo vale sopratutto per le signore.