La polizia ha sgomberato la piazza con lacrimogeni (l'odore giungeva fin dentro il nostro pullman), con ruspe e sparando ai manifestanti che hanno reagito ma non in maniera significativa visto il numero di morti tra gli abitanti del sit in. Amici che hanno visitato l'ospedale di Rabaa ieri mi parlano di persone con buchi in testa, crani spaccati, colpi di pallottola nel petto.
Un turbine di violenza si e' acceso dopo gli somberi (anche Nahda e' stata sgomberata ma non ci sono state vittime) sopratutto da parte dei gruppi islamici armati ed i Jihadisti che si trovavano a Nahda in particolare.
20 chiese bruciate, negozi ed auto di cristiani distrutti, commissariati dati alle fiamme, scontri con le forze dell'ordine in moltissimi punti del Cairo e dell’Egitto Sotto il palco di di Rabaa sono stati trovati 38 cadaveri con evidenti segni di tortura. Immagini hanno mostrato munizioni, armi pesanti (bazuka e mitra) e armi leggere (pistole e coltelli) Certo e’ che con tutte queste armi a disposizione forse i manifestanti avrebbero potuto fare molte vittime tra la polizia, invece che lasciarle nelle tende visto che sapevano dell’arrivo della polizia. In tutto l’Egitto sono deceduti 42 poliziotti e molti di loro sono stati trovati uccisi e torturati nei vari commissariati assaltati ieri
La polizia aveva bloccato il transito ferroviario verso al Cairo ieri mattina per impedire ulteriori flussi di persone e noi per giungere a destinazione ci abbiamo messo 6 ore(anziche’ 3), siamo stati fermati dai militari decine di volte, siamo stati odorati dai cani dei militari e le nostre valigie controllate. Il deserto dal Cairo a Rus Sudr (ma mi dicono per tutto il Sinai) sembra una trincea. Militari dappertutto, appostati su montagnette e mitra puntati sulla strada.
Il numero delle vittime di ieri e' incerto. Il ministro della sanita' parla di 330 ma non mi fido assolutamente. Come non mi fido per niente dei numeri dati dalla fratellanza, 3000 morti. Tra le vittime anche bambini, non poteva essere altrimenti visto l’altissima presenza in piazza.
In tv hanno dato l’audio del palco di Rabaa di ieri mattina. Si informavano I manifestanti dell’arrivo della polizia e si chiedeva a tutti ma sopratutto alle donne ed I bambini di uscire da alcune uscite di sicurezza rassicurandoli che la polizia da li non li avrebbe visti.
Da ieri vige il coprifuoco in 11 province egiziane. Il Cairo e Giza, Alessandra d'Egitto, (Sharm el sheik, Dahab, Nweba, Taba) e Nord Sinai (Arish), Mynia, Assiout, Fayoum, Qena, Ismaelya, Suez, Beni Suef. Il coprifuoco durera’ un mese ed e’ dalle 19 alle 6. Sono esonerati dal coprifuoco I giornalisti e ieri 2 giornalisti sono rimasti uccisi da colpi di fucile.
Le banche oggi sono chiuse e cosi’ la borsa. Anche il sito della Piana di Giza ed il Museo egizio sono chiusi oggi.
Al Baradei, il vice presidente per gli affari esteri, ieri si e’ dimesso, dicendo di “non poter supportare sulle miei spalle nemmeno una goccia di sangue inutilmente versato”. Le sue dimissioni hanno provocato indignazione tra politici e nel suo partito il segretario generale si e’ dimesso perche’ scioccato delle parole del Baradei.
Al momento la situazione sembra tranquilla, l’unica televisione che e’ riuscita a filmare l’interno di Rabaa durante gli scontri e’ Al Jezeera ma molte televisioni hanno ripreso dall’alto la piazza, l’ospedale e i manifestanti che lasciavano la piazza.
Il giorno prima dello sgombero il Presidente provvisorio ha nominato 20 nuovi governatori e piu’ della meta’ di loro sono militar dell’esercito, della polizia ordinaria e personaggi dell’era Moubarak. Ieri in tv si annunciava che nessun sit in sara’ piu’ ammesso e che tutti devono rispettare il coprifuoco, sia per chi si muove a piedi e chi si muove in auto. Non oso immaginare alla perdita economica che subira’ questo Paese, per via del coprifuoco. E non oso neanche immaginare alla fine che fara’ il turismo .
Tutto quello che posso dire e’ di pregare. Pregate per questo Paese, per gli egiziani, qualunque sia il loro credo ed orientamento politico. Preghiamo per le vittime, per le loro famiglie, per quanto hanno sofferto e soffriranno. E restiamo umani, come diceva un grande uomo. Non gioiamo delle morti, mai.
La violenza porta solo altra violenza ed il sangue porta solo altro sangue.
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