Nel corso del 2015 sto acquisendo una certa metodicità operativa.
Scrivo roba nuova, con una media di 1500 parole al giorno. Al contempo lascio decantare i manoscritti inediti, ma conclusi, per iniziare a editarli un mese o due dopo averli accantonati.
In questo modo alterno scrittura ed editing, riuscendo a essere abbastanza proficuo.
Dopo la pubblicazione di Tiamat (che sta andando molto bene), sono dunque in attesa di iniziare la correzione e la rilettura del romanzo sandalpunk Gladiatori contro Kaiju. Nel mentre sto scrivendo Milano Tsunami, di cui vi ho già anticipato la copertina.
Essendo quest’ultimo più breve di Gladiatori contro Kaiju, ci sono buone probabilità che riuscirete a leggerlo per primo.
Milano Tsunami ha la sua genesi da una citazione cinematografica…
Siamo sull’orlo di una quadriconvergenza, un’onda di energia psicocinetica di allarmanti proporzioni. (Ray Stantz – Ghostbusters).
Che poi l’originale dice “saremo” e non “siamo”, ma io ho adattato.
L’idea dell’onda di energia psicocinetica è dunque la base su cui poggia il seguito di Milano Doppelganger. Solo che sarà un seguito non convenzionale, ossia leggibile indipendentemente dal primo volume.
Milano Tsunami sarà un horror, ma con dei richiami all’urban fantasy.
L’ambientazione è contemporanea (i giorni dell’EXPO, più contemporanea di così…), ma presenta degli elementi decisamente “fuori tempo”.
Tra cui uno smilodonte.
Smilodonte che si chiamerà Diego.
Sì, come quello de L’Era Glaciale.
Ci saranno poi un prestigiatore (che poi è anche un mentalista, un illusionista etc etc), un’antica Dea delle paludi, il Biscione (quello simbolo di Milano… quale sennò?), una potente compagnia di assicurazioni, un culto azteco e molto altro ancora.
Ci sarà l’Inframondo, la dimensione-specchio dove vivono i reietti, scacciati da secoli dalla nostra realtà, così come i doppelganger di coloro che vivono le loro piccole, meschine esistenze nell’invidia, nell’odio, consumando sé stessi e chi sta loro vicino.
L’Inframondo è un substrato del creato che ho introdotto appunto in Milano Doppelganger. Tornerà senz’altro anche in opere future (oltre che in Milano Tsunami, ovviamente).
No, niente bizarro fiction, che odio. Non ho inserito cose strambe a caso, per far felici i nerd pasticcioni.
Tutti questi elementi saranno amalgamati in una storia che dovrebbe piacere a chi ama i miei lavori legati al filone horror/soprannaturale di Italia Doppelganger.
Ah, la protagonista sarà una donna.
Non è la prima volta che scelgo il POV di un personaggio di sesso femminile, ma è una scelta che comporta sempre un’attenzione speciale nel caratterizzare la fanciulla in questione. Bisogna evitare, a mio parere, di scadere nello stereotipo e, ancor più, occorre sottrarsi alla trappola del dar vita alla tipica eroina dei paranormal romance. Donne, quest’ultime, che sono di insulto all’intero genere femminile.
Non ci sarà molto da attendere.
Entro qualche giorno finirò la prima stesura e poi procederò all’editing. Come vi accennavo, voglio proporvi questa storia prima del romanzo sandalpunk.
Spero che apprezzerete.
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