Giuliano Sangiorgi, leader e cantante dei Negramaro, scrive questa sua prima opera, Attenzione! Non autobiografica! Se non per il fatto di essere spinto dall'urgenza e da un bisogno insopprimibile di espletare la sua terapia. Ora sarebbe meglio che continuasse a scrivere canzoni, è un ottimo paroliere e bravissimo cantautore, in questo romanzo, non è chiaro il significato che vuole evocare, anche facendo un'analisi approfondita,c'è da dire che chi ha comperato e letto questo libro, lo ha fatto in nome dell'amicizia musicale, il popolo lettore, fan dei Negramaro, non poteva perdersi un'uscita così clamorosa. Il romanzo racconta la storia di Edoardo, nato in Puglia, e adesso studente universitario a Bologna. Bologna "la dotta" viene chiamata, per il suo andirivieni di studenti, che la fa assomigliare ad un grande corridoio. Che il protagonista abbia una psiche alquanto disturbata, è fuori di dubbio, ma che arrivi a certi eccessi, No! Figlio di un padre padrone-macellaio, che in età infantile (5 anni) lo fa assistere agli sgozzamenti perpetui di poveri animali. Edo, appena può scappa da questa famiglia apparentemente perfetta, tanto da fare paura, e finge di studiare,in due anni darà solo un esame. Lo studio di per sè, non ha valore, anche perchè allo scadere della laurea, dovrebbe in teoria tornare al paese natio, per ereditare la macelleria del padre, che tanto denigra, e a quell'odore di sangue che gli fa schifo. Il "sangue" impregna tutto il romanzo, la parola "sangue " viene ripetuta, non a caso, frequentemente. Edo viene paragonato ad un moderno "Orlando", impazzisce per amore quando Stella, la sua fidanzata, lo tradisce. Per lei farà di tutto, arrivando ad assumere stupefacenti, rivendendo i tagli migliori di carne, che il padre gli invia ogni settimana, in cambio di droga, non tanto per se stesso, quanto per la sua amata. Quando Stella lo tradisce, Edo come Orlando, appunto, perde il buon senso, impazzisce. C'è da dire che la ragazza è davvero equivoca, ed ha una personalità orribile. Il finale è tragico, degno del miglior noir. Cerchiamo di capire meglio questo testo, analizzandolo dal punto di vista del lettore medio, facendo finta che non conosca l'autore, e quindi non venga influenzato dal suo successo musicale. Iniziamo con Bologna, ci troviamo di fronte due città controverse: la Bologna giornaliera degli studenti perbene, borghesi, di buona famiglia, e la Bologna notturna, quella degli spacciatori e prostitute, anime perse proprio come il nostro protagonista. Qualcuno forse si ritroverà in queste descrizioni. Lo stile del romanzo è frenetico, trasbordante soprattutto nel primo e nell'ultimo capitolo, nei quali non si riesce a comprendere la strategia, nè tantomeno il finale, si rileggono le ultime pagine continuamente per cercare una fine logica, convincente. Ora arriviamo al protagonista: "Edo", l'abbiamo descritto come un'anima persa, che ama vivere di notte e mescolarsi tra i suoi simili. L'amore per Stella lo soggioga, se prima era vittima del padre ora è vittima di una donna malvagia, che non lo ama, semplicemente, lo usa. Si aprirà per lui, la voragine di un inferno, riportando a galla vecchi traumi infantili, mai superati. Ad un bambino, un genitore dovrebbe insegnare prima di tutto, ad amare e rispettare gli animali, non a sgozzarli brutalmente. Gli animalisti, i vegani, potranno sfogare la loro rabbia nei confronti di questo perfido macellaio. Alla fine, il punto è: vale la pena leggere questo libro? Non insegna nulla, non lascia nulla dietro se, non forse un sentimento di rabbia, allora forse solo per questo, leggerlo potrebbe scatenare una catarsi per le proprie frustrazioni.
Magazine Arte
LO SPACCIATORE DI CARNE di GIULIANO SANGIORGI
Creato il 25 maggio 2013 da Scarabocchiarte @scarabocchiarte
Giuliano Sangiorgi, leader e cantante dei Negramaro, scrive questa sua prima opera, Attenzione! Non autobiografica! Se non per il fatto di essere spinto dall'urgenza e da un bisogno insopprimibile di espletare la sua terapia. Ora sarebbe meglio che continuasse a scrivere canzoni, è un ottimo paroliere e bravissimo cantautore, in questo romanzo, non è chiaro il significato che vuole evocare, anche facendo un'analisi approfondita,c'è da dire che chi ha comperato e letto questo libro, lo ha fatto in nome dell'amicizia musicale, il popolo lettore, fan dei Negramaro, non poteva perdersi un'uscita così clamorosa. Il romanzo racconta la storia di Edoardo, nato in Puglia, e adesso studente universitario a Bologna. Bologna "la dotta" viene chiamata, per il suo andirivieni di studenti, che la fa assomigliare ad un grande corridoio. Che il protagonista abbia una psiche alquanto disturbata, è fuori di dubbio, ma che arrivi a certi eccessi, No! Figlio di un padre padrone-macellaio, che in età infantile (5 anni) lo fa assistere agli sgozzamenti perpetui di poveri animali. Edo, appena può scappa da questa famiglia apparentemente perfetta, tanto da fare paura, e finge di studiare,in due anni darà solo un esame. Lo studio di per sè, non ha valore, anche perchè allo scadere della laurea, dovrebbe in teoria tornare al paese natio, per ereditare la macelleria del padre, che tanto denigra, e a quell'odore di sangue che gli fa schifo. Il "sangue" impregna tutto il romanzo, la parola "sangue " viene ripetuta, non a caso, frequentemente. Edo viene paragonato ad un moderno "Orlando", impazzisce per amore quando Stella, la sua fidanzata, lo tradisce. Per lei farà di tutto, arrivando ad assumere stupefacenti, rivendendo i tagli migliori di carne, che il padre gli invia ogni settimana, in cambio di droga, non tanto per se stesso, quanto per la sua amata. Quando Stella lo tradisce, Edo come Orlando, appunto, perde il buon senso, impazzisce. C'è da dire che la ragazza è davvero equivoca, ed ha una personalità orribile. Il finale è tragico, degno del miglior noir. Cerchiamo di capire meglio questo testo, analizzandolo dal punto di vista del lettore medio, facendo finta che non conosca l'autore, e quindi non venga influenzato dal suo successo musicale. Iniziamo con Bologna, ci troviamo di fronte due città controverse: la Bologna giornaliera degli studenti perbene, borghesi, di buona famiglia, e la Bologna notturna, quella degli spacciatori e prostitute, anime perse proprio come il nostro protagonista. Qualcuno forse si ritroverà in queste descrizioni. Lo stile del romanzo è frenetico, trasbordante soprattutto nel primo e nell'ultimo capitolo, nei quali non si riesce a comprendere la strategia, nè tantomeno il finale, si rileggono le ultime pagine continuamente per cercare una fine logica, convincente. Ora arriviamo al protagonista: "Edo", l'abbiamo descritto come un'anima persa, che ama vivere di notte e mescolarsi tra i suoi simili. L'amore per Stella lo soggioga, se prima era vittima del padre ora è vittima di una donna malvagia, che non lo ama, semplicemente, lo usa. Si aprirà per lui, la voragine di un inferno, riportando a galla vecchi traumi infantili, mai superati. Ad un bambino, un genitore dovrebbe insegnare prima di tutto, ad amare e rispettare gli animali, non a sgozzarli brutalmente. Gli animalisti, i vegani, potranno sfogare la loro rabbia nei confronti di questo perfido macellaio. Alla fine, il punto è: vale la pena leggere questo libro? Non insegna nulla, non lascia nulla dietro se, non forse un sentimento di rabbia, allora forse solo per questo, leggerlo potrebbe scatenare una catarsi per le proprie frustrazioni.
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