I Contenuti
Un presunto rapinatore viene assassinato a colpi di pistola in una tabaccheria del centro di Brescia; il cadavere di un neonato viene ritrovato in un cassonetto della periferia; su un'isola del lago d'Iseo, la proprietaria di una pensioncina riceve minacce e persecuzioni da un misterioso aggressore e rischia di impazzire. Ironia della sorte: l'ex giudice Petri, ormai in pensione, aveva conosciuto il tabaccaio pochi giorni prima, quando era andato nel suo negozio a scegliervi una pipa; e ha l'avventura di trovarsi in quella pensioncina sul lago, mentre si verificano quegli strani e inquietanti episodi ai danni della padrona. Così, quando il commissario, e suo buon amico, Miceli lo chiama per farsi dare una mano nell'indagine del bambino abbandonato, Petri inevitabilmente si trova a dover procedere su tutti e tre i fronti.
Tre filoni d'indagine che si aprono in rapida successione e che, quasi per caso, finiranno per incrociarsi. Di nuovo insieme, Petri e Miceli uniranno esperienza professionale e legame d'amicizia per portare alla luce scomode verità.
La Recensione
Si dice che in Italia ci siano più scrittori che lettori, così non stupisce se spesso capita di leggere gialli scritti da poliziotti, avvocati e magistrati. Questi ultimi, fra le tre categorie, sono in genere gli scrittori migliori. Ciò può far pensare che scrivere le motivazioni di una sentenza sia un tirocinio migliore di quanto non lo sia prepare istanze per il tribunale da parte degli avvocati o compilare i verbali d'arresto da parte della polizia.L'autore del romanzo "Lo specchio del barbiere" è un ex magistrato e anche il protagonista del suo libro, Petri, è un giudice in pensione. Egli viene descritto come una figura autorevole, piena di buon senso e animato dalle migliori intenzioni; in pratica il prototipo del magistrato. A causa di un enfisema polmonare il medico gli ha vietato di bere e fumare. Lo rende più umano, e quindi più simpatico, il fatto che per motivi più o meno giustificabili non ottemperi alle disposizioni mediche, nonostante le raccomandazioni del dottore e l'attento controllo della moglie. Un pò troppo idilliaco il rapporto che intercorre fra lui ed i componenti dello staff del commissario Miceli, l'amico che ricorre al suo aiuto. Talvolta sembra di assistere a quel buonismo che si riscontra in alcune serie di telefilm italiani, dove tutti appaiono amici, si aiutano a vicenda, coprono vicendevolmente i peccati veniali, operano in sincronia e i rari dissapori vengono superati a fine puntata con abbracci, pacche sulle spalle e amichevoli strette di mano. A parte ciò il romanzo si lascia leggere con piacere e può essere rilassante immergersi talvolta nell'atmosfera di un giallo nostrano, privo di colpi di scena sensazionali, inseguimenti mozzafiato, efferati assassinii, stragi cruente e via di seguito.In questo romanzo di Simoni s'intrecciano tre filoni di indagine. Imbastire più storie insieme serve all'autore per cercare di creare un pò di suspense in vicende che di per sé ne hanno poca. Esse risultano un pò banali ai lettori di gialli più scafati: i colpevoli sono proprio quelli che gli inquirenti avevano subito immaginato e che avevano il movente e l'occasione per commettere il crimine. Per quanto l'autore si sforzi, altri sospettati non si trovano, neanche mescolando un pò le carte come lui ha provato a fare.
Simoni ha uno stile di scrittura semplice e fluido che arricchisce con una piacevole dose di ironia, peraltro come giallista non riesce a staccarsi da una certa mediocrità.
Giudizio:+3stelle+
Articolo di AntonioDettagli del libro
- Titolo: Lo specchio del barbiere
- Autore: Gianni Simoni
- Editore: TEA
- Data di Pubblicazione: ottobre 2010 - ristampa febbraio 2011
- Collana: narrativa TEA
- ISBN-13: 978-88-502-2036-6
- Pagine: 320
- Formato - Prezzo: 12,00