Ha collaborato anche con la Fondazione Prada – con Carsten Höller per “Upside Down Mushroom Room” e con Nathalie Djurberg per “Turn Into Me” Leone d’argento alla Biennale di Venezia.
Davide è anche regista e autore di show televisivi e fiction.
Nel 2004 è stato finalista al Premio Alberto Tedeschi – Giallo Mondadori
Nel 2011 Rizzoli ha pubblicato il libro di Marco Mazzoli Radio-grafia di un dj che non piace. La mia vita dentro e fuori lo Zoo di 105 di cui è co-autore.
Sito dell’Autore: http://www.onsetstudiollc.com/home.html
Titolo: Lo specchio del male
Autore: Davide Simon Mazzoli
Serie: //
Edito da: Tre60
Prezzo: 9,90 €
Genere: Thriller, Horror
Pagine: 416 p.
Voto:
Trama: Uno scrittore frustrato e senza ispirazione. Un ragazzino dal volto angelico e dall’animo diabolico che sogna di diventare come lui. Un legame morboso che andrà oltre qualsiasi immaginazione…
Recensione
di Molly
NdR: non voglio fare spoilers, ma lo stile di questa recensione risulterà più comprensibile a chi dovesse leggere o anche solo sfogliare il libro di cui si parla in questa sede.
Eh? UNA STELLINA? Fai sul serio, Molly?
UHMMMMMMMMMMMMMMMMMM
Ho pensato molto a cosa dire di questo romanzo.
Mòderati. Sai che i pareri in questo caso sono del tutto soggettivi.
D’accordo, ma leggere QUESTO LIBRO è stato per me come ricevere un pugno nello stomaco.
Disturbante. Volgare. Claustrofobico.
Troppo, per i miei gusti.
SKREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEKH
Dì anche che lo stile ti ha colpita.
E’ vero, lo stile l’ho trovato particolare, ma neanche troppo originale, l’Autore sa scrivere, ma questo non basta a farmi cambiare opinione sul suo romanzo. Non capita spesso che un libro mi metta in difficoltà, nel senso di farmi arrivare a meditare di interromperne la lettura. Qualche commento recuperato da Internet (dove cercavo conferme o smentite alle mie prime impressioni) dice che questo romanzo o si ama o si odia. Io non sono neanche riuscita a odiarlo. Semplicemente, mi ha lasciato una sensazione di disturbo.
Lo specchio del male ha pochi personaggi che compaiono qua e là a fare da comprimari all’odioso e morboso protagonista, tale Orazio de Curtis, scrittore affermato ma colpito da disgrazie, che nel suo racconto in prima persona vomita continuamente odio e rancore verso tutto e tutti. Si intuisce fin da subito la natura disturbata dell’uomo, la sua lucida follia che procederà attraverso tutta la narrazione con uno sdoppiamento di personalità destinato a sfociare in una spirale di allucinazioni e violenza.
Mazzoli tratta argomenti scomodi, come la pedofilia e l’omosessualità, ma li sbatte davanti agli occhi del lettore senza mai far capire la sua posizione. Usa un linguaggio crudo, ma mentre nel caso dell’abuso sui minori sembra voler partecipare il suo disgusto condannando le azioni dei personaggi che commettono gli orrori e destinandoli a orrende fini, quando affronta il tema dell’omosessualità riesce solo a servirsi di termini offensivi.
Ho ricavato da questa lettura rabbia, fastidio e poca apprensione o paura, che in un thriller dovrebbero essere invece il motore della storia. L’Autore tenta nel testo di creare un nuovo linguaggio, sperimentando innovative forme di comunicazione e dando dimostrazione delle sue capacità tecniche; di tanto in tanto si coglie una vena ironica che a mio parere poteva rendere meno claustrofobico il romanzo; tuttavia ciò non è bastato a farmi digerire l’opera.
Non voglio dire altro sui risvolti di una follia che lascia turbati e che neanche nel finale (a sorpresa, ma non troppo) riesce a riscattare il protagonista o anche semplicemente a far simpatizzare il lettore per lui. A me non è mai interessato, in nessun punto del libro, di sapere come sarebbe finita la storia di Orazio, decisamente odioso, pieno di sé, disturbato e perverso: lo specchio del titolo, che riflette la doppia personalità del protagonista, è troppo oscuro e deformante.
Lo specchio del male è il secondo romanzo pubblicato dalla neonata casa editrice Tre60 (Gruppo Mauri Spagnol), che si presenta con un prodotto ben confezionato, refusi praticamente inesistenti e un prezzo appetibile. Ma come sempre, attenzione agli slogan che accompagnano il lancio di un libro.
Sconsigliato a chi ama i classici noir e i thriller di ampio respiro.