Magazine Diario personale
La montagna, la sua natura, i suoi sentieri, le sue bellezze. La montagna e la sua storia. Perché anche le nude rocce sanno raccontare. C'è stato un tempo in cui quelle cime sono state spettatrici e attrici della storia dell'uomo e ancora ci parlano e ci raccontano.
L'aria si impregna dell'odore della terra e dell'erba dopo una giornata di pioggia. Le nubi, al confine tra la vallata e i monti, lentamente si dissolvono e rendono visibili quelle alte punte. La dura roccia bianca e grigia ancora parla e ancora piange. È stata ferita, è stata scavata e forata, è stata pretesa, conquistata, abbandonata. E ancora piange pensando a quando si colorò di rosso. Ci narra di quei morti per amor di patria, di quei uomini sofferenti, mutilati nello spirito e nel corpo. Su quel sangue da loro versato e da lei bevuto un secolo dopo nascono fiori, genzianelle, stelle alpine e campanule. Il Sole splende e quel monte piatto offre una vista che toglie il respiro: le punte ancora innevate si innalzano fino a toccare il cielo, fino a cercare di raggiungere Dio, quelle cime che a Dio, in un'abbraccio misericordioso del Padre, hanno affidato i figli della terra e del cielo.
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