Mogherini? Un bidone a capo del nulla, fulmineo il tweet di Gasparri che quando scrive di bidoni sa di che cosa parla. Nonostante meni vanto di avere la tessera dell’Ordine Professionale stavolta bisogna riconoscere che ha battuto tutti: il suo titolo giornalisticamente è il più eloquente. Quanto al campione dei tweet, alla mano lesta di palazzo Chigi non è restato che attaccarsi alla richieste di scuse: in tanti non avete creduto che riuscissi a piazzare Federica su di una poltrona da niente, si sfoga. Nel cuore Agnese e nella nella testa Federica come Alto Rappresentante della politica Estera dell’Unione Europea. Galeotto dev’essere stato il tweet del 2012 quando la Mogherini consigliava a Renzi d’impegnarsi di più sugli esteri perché al momento non raggiungeva la sufficienza. Poco meno di due anni ed una nomina insperata sono bastati al rottamatore per colmare la lacuna in materia. Il giovanotto si è specializzato in baratti a perdere e così come in Patria ha preso l’Italicum in cambio del Senato nominato, a Bruxelles è felice di aver portato a casa un’incarico che non c’è, quello della politica estera comunitaria dove ciascuno procede per proprio conto secondo le contingenze nazionali e dove l’Italia sostanzialmente vale quanto il due di briscola; ha 6.500 funzionari che hanno preso la specializzazione come portantini di valigie con riscatti in dollari per recuperare ogni volta uno dei nostri tanti coglioni di connazionali che s’avventurano in giro nei luoghi più pericolosi del globo terreste convinti di riuscire a civilizzare quelli che del mondo civile pensano tutto il male possibile; e dire che ce ne sarebbe di gente bisognosa d’aiuto anche qui in Patria, ma si sa coi tempi che corrono, lo straniero fa tendenza. Le uniche voci continentali che in campo internazionale hanno qualche riverbero perché ancora capaci di menare le mani, sono quella della Gran Bretannia e quella della Francia quando gli viene lo scazzo della grandeur che fu. L’ultima volta gli è venuto per la Libia di Gheddafi e ci ha lasciato i barconi in eredità. In cambio del commissariato a perdere dicevamo, la Merkel ha ottenuto dal ganzo fiorentino la bocciatura del francese Pierre Moscovici, candidato socialista agli Affari economici e monetari cioé, al commissariato che conta, quello della grana. Ha vinto Renzi o ha perso l’Italia nella battaglia delle nomine ai vertici europei? Lasciamo che siano i posteri a giudicare. Di certo sappiamo che alla Presidenza del Consiglio Europeo c’è andato il conservatore polacco Tusk che parla tedesco come voleva la Merkel e nella Commissione è entrata quale rappresentante per la politica estera la ragazza Erasmus che parla musulmano. Una sviscerata passione la sua per l’islam sin dai tempi dell’Università, che la vide autrice di una tesi di laurea incentrata sul rapporto tra religione e politica nell’Islam. Sembra già di vederla col velo prostrarsi presso il califfo come ambasciatrice della UE. Voi che pensate, si lasceranno convincere quelli dell’Isis dalla preferita di Matteo con “tutte le carte in regola”, a deporre le armi e ritirarsi? Noi pensiamo che ci vorrà un pò di pazienza, bisognerà attendere l’elezione del nuovo Presidente Repubblicano degli Stati Uniti d’America, perché qualche bombetta intelligente cada sulla testa del califfo ed profeta con l’aiuto di qualche migliaia di marines, giunga a più miti consigli. “Bisogna ritrovare lo spirito di Schuman“, ha chiosato la Monegherini nella sua prima conferenza stampa dopo la nomina ricordando il passaggio sulla necessità di creare l’Unione Europea per mantenere la pace. Par già di vederla giocare alla pace in Ucraina con Putin investita dell’alto commissariato europeo: i confini sono inviolabili caro Vladimir, bisogna che tu impari a risolvere le questioni politicamente. Nell’est dell’Ucrania io voglio uno Stato nazionale russo, cara alto rappresentante della UE, riferisci pure al bischero che se non la smette di blaterare io vi chiudo il rubinetto del gas e la fiorentina ve la cucinate alla brace…
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