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La trama (con parole mie): Brody, poliziotto di New York poco avvezzo alla vita di mare trasferitosi da neppure un anno con la famiglia nell'isola di Amity, meta del turismo balneare estivo, inaugura la sua prima stagione come capo delle forze dell'ordine locali con il ritrovamento del corpo dilaniato di una ragazza avventuratasi in acqua per un bagno notturno.Il responso pare essere quello più terribile: uno squalo solitario divenuto stanziale nella zona è il responsabile del massacro, e non si fermerà fino a quando continuerà ad avere cibo accessibile.Osteggiato dal sindaco e dagli esercenti del posto in attesa degli importanti introiti dell'alta stagione, l'uomo potrà contare soltanto sull'aiuto dell'oceanografo Hooper e del ruvido cacciatore Quint, che con lui organizzeranno una spedizione che prevede l'uccisione della bestia e la fine delle morti.
Non è facile, per un film, riuscire ad essere convincente e potente abbastanza per essere considerato a tutti gli effetti una sorta di definizione "vivente" del significato di cult: senza dubbio, Lo squalo riesce ad essere ancora oggi, a quasi quarant'anni dalla sua realizzazione, uno dei più solidi rappresentanti della categoria.A memoria, credo che soltanto Hitchcock con Gli uccelli sia riuscito a fare di meglio rispetto ad un'epopea di fiction basata sulla paura di un esponente - seppur, in questo caso, decisamente pericoloso - figlio della Natura e non della fantasia di qualche esperto di creature mostruose ed effetti speciali: Spielberg, ancora fresco del fulminante esordio con Duel, costruisce in tutta la prima parte della pellicola una macchina perfetta di tensione e terrore senza neppure preoccuparsi di mostrare la creatura, destreggiandosi alla perfezione tra le difficoltà di Brody di ottenere un aiuto concreto dal sindaco e dai proprietari di alberghi e spiagge di Amity, la stupidità dei cacciatori improvvisati ed un ritmo soffuso da predatore in attesa, non solo richiamo al già citato stile hitchcockiano ma anche perfetta interpretazione della più classica struttura thrilling che riprenderà pur se con modalità differenti anche nei successivi Incontri ravvicinati del terzo tipo ed E. T., destinati a diventare - come Lo squalo, del resto - pietre miliari del loro genere e non solo.Ad accontentare, invece, gli assetati di azione e sangue, il regista pensa nella seconda parte, cambiando completamente registro di narrazione virando sulle influenze di Melville e del suo Moby Dick, con la sfida dell'Uomo - questa volta incarnato dai tre protagonisti partiti alla ricerca dello squalo - alla Natura: se, infatti, Brody è costruito per le sue responsabilità da padre di famiglia e rappresentante della legge pronto a tutto per difendere il suo territorio - cosa, peraltro, molto animale -, Hooper incarna la volontà della Scienza di imporsi grazie al raziocinio e a quel pizzico di follia necessario per compiere ogni impresa degna di questo nome mentre Quint, capitano dell'Orca e perfetta scheggia impazzita all'interno del terzetto rispecchia nel migliore dei modi l'ossessione di Achab e la volontà di chi è esploratore per indole di superare sempre e comunque ogni limite fino a rasentare l'ossessione, a partire dai propri.Il duello con lo squalo, che rimanda alle atmosfere di tutti i film da vecchi lupi di mare da Gli ammutinati del Bounty ai più recenti Master&Commander e La tempesta perfetta, è un concentrato di azione, adrenalina e terrore, ed il predatore, realizzato magnificamente, risulta credibile e spaventoso ancora oggi, mitico almeno quanto il motivo della colonna sonora, divenuto uno dei più celebri della Storia della settima arte.
Ricordo l'incredibile visita agli Universal Studios dell'ottobre 2010 con Julez, e la visita alla replica di Amity con tanto di attrazione legata a questa meraviglia spielberghiana, con la nave che beccheggia e la creatura uscita dalle onde pronta a fare incetta di turisti sprovveduti, e la prima visione di questa meraviglia, quando ancora in tv girava il doppiaggio originale - che molti fan hardcore ancora rimpiangono rispetto alle più recenti riproposizioni in dvd e bluray della pellicola -.
Sono passati anni, a volte decenni, eppure la meraviglia che si prova di fronte a Lo squalo è sempre la stessa: potenza del Cinema, senza dubbio, ma anche di uno dei suoi più grandi interpreti, che nonostante gli scivoloni recenti resta una delle voci più autorevoli che gli States abbiano mai regalato al mondo intero in questo campo.
E la risata quasi folle di Quint che porta al limite la sua barca per sfiancare lo squalo apparentemente invincibile ben conscio di rischiare la propria vita prima di tutto è un pezzo d'antologia per uno dei personaggi più cazzuti e fuori di testa che al Saloon si possano celebrare: questo, signore e signori, è Cinema tutto d'un pezzo, di quelli da non dimenticare mai, e continuare a vedere e rivedere con tutto lo stupore della prima volta.
MrFord
"Hai sentito la novità?
Lo Squalo bianco si estinguerà si però lo squalo, quello di Spielbergmi ha rovinato il piacere del bagno in mareeh per forza, mangiava motoscafi, barche,pontili e bomboloni del gase con questa dieta, ricca di legnameprima o poi ti si incastra qualcosa nel
gargaroz!"Elio e Le Storie Tese - "Gargaroz" -
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