Lo start de L'Equipe du Pentagram: una serata indimenticabile

Creato il 28 marzo 2015 da Athos Enrile @AthosEnrile1

E all’improvviso prendi coscienza che la serata assume il sapore del momento incancellabile… Con questa chiosa si riassume l’evento organizzato da OverJoy, guidato da Eddy Juliani, avente come obiettivo il battesimo di un nuovo progetto, L’Equipe du Pentagram, una sorta di Factory, un centro culturale multidirezionale che, nelle linee guida, prende spunto dalle gesta di altri, come è lo stesso Eddy a raccontare. Enorme pubblico a Il Veliero di Genova, circa 250 persone che hanno cenato in attesa della succosa parte musicale. Un canovaccio da seguire, basato sul binomio Marco Zoccheddu e Roberto Tiranti, ma col passare dei minuti è sorta spontanea una jam d’altri tempi, con protagonisti come Aldo De Scalzi, Mauro Culotta e… sorpresona, Nico di Palo. Nico è presente per caso, come lui racconta, ma ad un certo punto sente il forte richiamo della musica, e mentre Bruno Parodi -altro pilastro di OverJoy- si cimenta in “Una miniera”, la voce dei primi New Trolls si aggrega, timidamente, e resterà anche per la successiva “Quella carezza della sera”. Inutile sottolineare come l’atmosfera festosa, coinvolgente, da fine settimana, per un attimo diventi qualcosa di tremendamente serio, dove le storie di amicizia e musica si mischiano, e in un breve lasso temporale nasce lo spazio per lo scorrere del film di una vita. Non conta la perfezione, la nota sbagliata, il falsetto da rivedere… tutto sembra funzionare, e i presenti apprezzano, applaudono, si alzano per un lungo applauso. E questo è lo spirito che hanno in testa Eddy e i suoi compagni di viaggio. Al di là dei significati importanti, che cerco sempre di scovare in ogni manifestazione del quotidiano, evidenzio la forte personalità -inutile incensarli musicalmente- del duo Zoc/Desca- veri motori delle serate a cui partecipano, le qualità del “giovane” Tiranti, nell’occasione propositore, anche, di un paio di brani del suo nuovo album, e le skills di Mauro Culotta, anche lui coinvolto senza apparente preavviso. Genova, capitale della musica, appare viva, anche se i suoi più importanti protagonisti dimostrano sempre forte senso critico, raccontando il disagio oggettivo. Aggrappiamoci allora a persone come Eddy Juliani, che continuano a credere che le cosa possano trovare un positivo punto di svolta, cosa possibile quando alle parole fanno seguito le azioni. Il piccolo frammento video a seguire è precario, viste le condizioni in cui è stato girato, ma penso possa rilasciare il profumo di una serata da ricordare.



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