È stato ufficialmente soprannominato "lo Stato dell'argento" per i suoi ricchi depositi di argento e una lunga storia mineraria entrata anche nella leggenda.
Parliamo del Nevada, lo stato americano celebre per il gioco d'azzardo (Las Vegas) e per le sue leggi libertarie, che detiene ingenti riserve di argento (ma ancor più d'oro, ma anche di rame e di litio) che costituiscono una parte importante dell'economia statale.
Secondo la Nevada Mining Association, i depositi d'argento del Nevada hanno aperto la strada al prezioso metallo in tutti gli Stati Uniti.
Infatti, argento e oro sono stati i protagonisti del primo boom minerario dal 1849 fino al 1880 e successivamente a partire dagli inizi del ventesimo secolo.
Gran parte dell'argento scoperto in Nevada durante il primo boom minerario era presente in superficie, dentro a formazioni del terreno conosciute come corni d'argento. La disponibilità di argento in queste forme è ormai esaurita e i minatori moderni lo estraggono principalmente scavando tunnel sotterranei.
La preziosa risorsa è presente in diverse aree dello Stato, ma la più importante rimane il cosiddetto filone di Comstock, nella parte occidentale del Nevada, che costituì la prima grande scoperta d'argento di tutti gli Stati Uniti.
Il West Nevada entrò presto nella leggenda mineraria americana, diventando il fulcro di numerose miniere d'argento e di nuove città sorte all'improvviso, che ancor oggi giocano un ruolo importante per l'economia americana.
Attualmente, il Nevada è il secondo più grande produttore di argento degli Stati Uniti, subito dopo l'Alaska.
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