Lo sterminio degli Atzechi

Creato il 09 giugno 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Molti conoscono gli Atzechi per i loro sacrifici umani in realtà furono una popolazione che dominò il Messico centromeridionale dal XIV al XVI secolo e diede origine a un vasto impero, distrutto dagli invasori spagnoli.  Molti anni fa qualcosa di terribile e sconosciuto spazzò via l’intera etnia. Il documentario dal titolo “lo sterminio degli Atzechi” in onda sul canale Sky  National Geographic getta una nuova luce sulle cause della loro fine.
E’ opinione diffusa che gli Aztechi furono sterminati dalle malattie introdotte dai Conquistadores spagnoli. Ma nuove ricerche suggeriscono una spiegazione diversa. Gli Atzechi furono una civiltà avanzatissima sapevano fabbricare la carta con le fibre dell’agave, fondevano i metalli, tessevano le stoffe e conciavano le pelli.  I loro edifici pubblici erano rivestiti di pietre e ornati di mosaici e sculture. Erano religiosissimi: adoravano numerose divinità. Il loro impero si estendeva dall’Atlantico al Pacifico, avevano città bellissime e popolatissime, ma qualcosa  porrà fine a tutto. Cortes approda su questi territori dando inizio alla catastrofe, cancellando per sempre l’alto livello di civiltà raggiunto da quel popolo. A Oaxama, che sorge ad un’altitudine di circa 1550 metri gli archeologi riportano alla luce numerosi scheletri, morti in quel periodo, dalle analisi non risultano traumi da scontri militari, non sono morti a causa di carestie, anzi sono in eccellenti condizioni fisiche, eppure ci troviamo di fronte a 2000 cadaveri. La spiegazione delle morti può essere imputabile alle  malattie introdotte dagli spagnoli come la storia ci tramanda e delle quali gli indios non avevavno anticorpi per combatterle?

In realtà, il  vero killer fu un altro. Un’ infezione letale, sconosciuta, che provocò forti emorragie interne ed esterne simili alla grande peste  che però non esisteva nella Spagna del ’600  tanto che che gli spagnoli  non ne riconobbero i sintomi e che oggi possiamo trovare nell’equivalente virus ebola.  Un virus allora oscuro che ha spazzato via 8 su 10 Atzechi, una carneficina enorme,  con una mortalità concentrata in pochi anni.  15.000.000 di persone scomparse.  Gli anni precedenti erano stati caratterizzati da siccità e carestia seguiti poi da un anno di precipitazioni sopra la media, fattori che assemblati fecero da sfondo alla recrudescenza del virus.  Segnali evidenti che portarono al diffondersi dell’epidemia, un nemico invisibile e veloce. Le precipitazioni favoriscono la crescita della vegetazione offrendo molto cibo ai roditori che aumentano esponenzialmente, diventando gli ospiti privilegiati del virus, una macchina da replicazione  che nel Messico del ’500   causò una vera  epidemia, la peggior catastrofe demografica di tutti i tempi. Il passaggio dai roditori all’uomo e da uomo a uomo fu velocissima  e causò l’apocalisse, nonostante avessero buone conoscenze mediche, medicine efficaci e rimedi a base di erbe medicinali gli Atzechi non seppero fronteggiare un virus originato dalla loro stessa terra. Gli spagnoli li avevano costretti allo sfruttamento del terreno in maniera intensiva, obbligandoli a ritmi produttivi accelerati e costringendoli alla coabitazione forzata in condizioni igieniche precarie e con un forte sovraffollamento umano, fattori che favoriscono il fenomeno della diffusione di qualsiasi virus, ma che in questo caso offrirono il salto di tutte le barriere naturali di difesa immunitaria.

In conclusione e alla luce delle nuove ricerche, la conquista dell’impero azteco e delle altre popolazioni che abitavano la regione della Mesoamerica avvenne grazie un piccolo esercito comandato da Herman Cortes ma la pandemia atzeca non fu dovuta alle malattie come il morbillo o il vaiolo importate dagli spagnoli, ma ad un virus latente e che può sempre risvegliarsi  in condizioni favorevoli al suo sviluppo. La storia va riscritta in base a queste nuovi  dati scientifici.


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