
“Un cerchio e un quadrato talvolta si incontrano e sentono l’irresistibile desiderio di sovrapporsi, di condividere la stessa area. Lo fanno e si accorgono che il cerchio è perfettamente inscritto. Hanno dunque lo stesso centro e questo li rende felici. Tuttavia al quadrato rimangono gli angoli e il suo pensiero avrà sempre bisogno di raggiungere una punta prima di cambiare lato. Il cerchio no. Può fluire liberamente lungo la sua circonferenza, correndo veloce sulle sue curve e non trovando alcun intoppo alle sue idee. Il quadrato accumula punti di dubbio nei suoi angoli ed il peso di quelle aree lo fa piegare fino ad ripiegarsi su se stesso. Così deriva dal centro e dal suo cerchio” p. e.
