Magazine Cucina
on so se vi capita mai, ma quando vado dal macellaio per la spesa di carne, stuzzicata da tutti quei bei pezzi di carne che si presentano veramente bene (e nel caso del mio macellaio è proprio così!) comincio a programmare mentalmente i menù per le settimane a venire e tra i vari arrosti, rolatine, fettine in umido e polpettoni che mi vengono in mente ci piazzo anche il solito vecchio e buon bolito.
Quindi, sulla base di questa buona intenzione, acquisto un pezzo che si sposi bene con questo piatto, solitamente la scaramella e poi....puntualmente quando arriva il momento di prepararlo, non mi viene proprio voglia di farlo e allora penso: "ma possibile che con la carne da bollito non si possa fare altro che il bollito?"Ebbene non è così!Ci sono tagli di carne meno pregiati come appunto quelli per il bollito che, invece, si prestano benissimo anche per preparare dei succulenti arrosti e stracotti.La ricetta in questione proviene dalla tradizione monferrina ed è quindi un classico della cucina piemontese: ultimamente c'è un grande ritorno ai piatti regionali tradizionali, quelli, per intenderci, che rispettano il luogo nel quale nascono e soprattutto i prodotti dell'agricoltura locale e che non hanno bisogno di particolari ingredienti per poter essere realizzati ma soprattutto apprezzati.In televisione ci sono programmi che dedicano grandi spazi a questa tematica e anche i giornali di cucina sembrano tanto orientati a questo new style of living, forse per il periodo di semi austerity che stiamo vivendo o che vivremo: sta di fatto che questo piatto nella sua semplicità è veramente buono ed è sicuramente una valida alternativa al solito bollito, che detto tra noi, è così....malinconico!