Hitler a Bollywood. Atto Primo: l’ideona. Poco meno di un mese fa il regista indiano Rakesh Ranjan Kumar
dichiara di voler girare un film sull’ultimo periodo della vita di un imbecille che voleva fondare un impero universale della razza ariana. Un tristo tipo di nome Adolf Hitler (foto).
A questo ributtante invasato sono già stati dedicati varie riflessioni cinematografiche anche in Europa ma Mr. Kumar ha un’idea diversa, originale: il primo film indiano dedicato al capo del nazismo si chiamerà «Caro amico Hitler» (Dear Friend Hitler) e racconterà «il suo lato umano, la storia d’amore con Eva Braun, la sua paranoia ma anche il suo genio e il suo amore per l’India». Nonché il «contributo indiretto» che avrebbe dato alla liberazione dell’India dai colonialisti inglesi. Interpreti del film – si annuncia – saranno il celebre attore indiano Anupam Kher nel ruolo del Fuhrer e l’ex Miss India, Neha Dhupia, nel ruolo di Eva Braun. (Si veda qui, per esempio, The Economic Times of India).
Hitler a Bollywood. Atto Secondo: le polemiche e la verità storica. Nella seconda metà di giugno si scatena



Hitler a Bollywood. Atto Terzo: il ritiro del protagonista. Scosso dalle polemiche, l’attore che si era dichiarato disponibile a interpretare Hitler, Anupam Kher (foto) si è ritirato da film. «Quando ho detto sì», ha spiegato, «mi sono mosso con la considerazione che un attore deve lavorare in qualsiasi ruolo. Ma dopo aver constatato quanti hanno reagito negativamente alla mia scelta ho pensato che non potevo ferire così tanta gente. Le emozioni umane», ha sottolineato «contano piu’ del cinema».

Mia breve considerazione finale. A volte i grandi artisti sanno trasformare la tragedia in farsa senza svilirne il

Ma non è questo il caso, purtroppo. Qui non si tratta di satira. Qui si tratta di grottesco involontario e di tragica ignoranza. Ignoranza della Storia altrui ma anche della propria. E questa volta, Bollywood non fa sorridere.





