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Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet

Creato il 27 maggio 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
  • Anno: 2013
  • Durata: 105'
  • Distribuzione: Microcinema
  • Genere: Avventura
  • Nazionalita: Framcia
  • Regia: Jean-Pierre Jeunet
  • Data di uscita: 28-May-2015

Sinossi: T.S. Spivet (Kyle Catlett) è un bambino prodigio di 10 anni appassionato di cartografia e invenzioni. Vive in un ranch nel Montana insieme alla mamma (Helena Bonham Carter), esperta di morfologia degli insetti, al padre, cowboy nato nel periodo storico sbagliato, a sua sorella quattordicenne che sogna di diventare Miss America e a suo fratello gemello Layton. Un giorno T.S. riceve una telefonata inaspettata dall’Istituto Smithsonian che gli annuncia la vittoria del prestigioso premio Baird per la sua invenzione di un dispositivo dal moto perpetuo. All’insaputa di tutti, per ritirare il premio e tenere il discorso di ringraziamento, T.S. salta su un treno merci e intraprende il suo straordinario viaggio attraverso l’America in direzione Washington… ma allo Smithsonian tutti ignorano che T.S. è solo un bambino!

Dopo esser passato nella sezione Alice in città al Festival Internazionale del Film di Roma e a un anno dalla sua uscita in Francia, arriva anche nelle sale italiane Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet, ultima fatica del regista Jean-Pierre Jeuneut (Il favoloso mondo di Amelie, Alien 4 –La clonazione).

Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet è innanzitutto e per lo più lo sguardo su un passaggio all’interno di una terra maestosa e tutta da scoprire, l’America, dove si aprono improvvisi meravigliosi e sconfinati scenari nati, pare, per stare davanti ed essere immortalati dalla macchina da presa. E Jeunet imposta la struttura del film proprio su questa dorsale in cui ad accompagnarci è il piccolo T. S. Pivet, un ragazzino prodigio che inventa niente meno che una macchina dal moto perpetuo. Tutti i personaggi che gli gravitano intorno, la madre, il padre e il fratello sono tratteggiati in maniera assai originale nelle loro caratteristiche e vanno a comporre un quadro assai composito che va a sovrapporsi, come se fosse un suo riflesso, allo straordinario viaggio che compie il protagonista per raggiungere il luogo dove riceverà l’agognato premio.

T.S. ama moltissimo fare esperimenti, progetti e invenzioni, ma se questo parzialmente lo avvicina alla madre, però troppo occupata per ascoltarlo, allo stesso tempo lo allontana in modo significativo dal padre e dal fratello gemello, due cowboy fino al midollo. Insomma, è troppo intelligente per il Montana e fuori c’è un mondo che lo attende, pronto però a spremerlo, cannibalizzarlo e farne un fenomeno da baraccone. Ma la vera America vive e resiste tra poliziotti sovrappeso, nomadi e guidatori di tir, continuando ad alimentarsi del mito che ha fatto grande il western e la letteratura a stelle e strisce. In questo viaggio, il bambino ha l’occasione di conoscere una variopinta umanità, e di metabolizzare il lutto per il proprio fratello, nonché di crescere in consapevolezza, scoprendo finalmente qual è il suo posto nel mondo. Viaggio fisico e viaggio interiore non sono certo una novità della letteratura, ma la narrazione di Jeunet scandisce ogni passaggio dell’avventura con genuino afflato poetico. Con Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet, Jean-Pierre Jeunet conferma nuovamente il suo registro autoriale: che sia alle prese col dramma storico o la commedia satirica, il suo occhio da regista, forte della sua sensibilità felicemente infantile, punta sempre con onestà intellettuale verso la fiaba

Il viaggio è un pretesto per raccontare la distanza ed il silenzio che separa i membri della famiglia Spivet. Distanza tra un padre cowboy, una madre presa dal fervore scientifico, impegnata a catalogare e collezionare specie di coleotteri e apparentemente ignara della vita familiare, una sorella adolescente con ambizioni da diva di Hollywood ed un fratello gemello, Layton completamente antitetico rispetto a T.S., vivace, esplosivo, adorato dal padre che in esso si riconosce.

Luca Biscontini



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