La traduzione in italiano di questa sigla significa: Facilitazione – Propriocettiva – Neuromuscolare.
Questo metodo nasce come metodo di riabilitazione degli infortunati negli USA per la precisione a Washington dal dott. Karbat e dalle terapiste Margaret Knot e Doronthy Voss. Il loro intento era quello di aiutare i malati di poliomielite.
La terminologia è complessa, ma i benefici di un corretto utilizzo delle tecniche che costituiscono questo metodo possono essere veramente importanti per la riabilitazione e le prestazioni degli atleti
Come si esegue. Il muscolo interessato prima viene contratto in forma isometrica, mantenendo la tensione per 6-7 secondi, lavorando anche in contro-resistenza. Successivamente si tiene rilassato il muscolo per 3-5” dopodichè si passa alla fase di allungamento che viene mantenuta per una ventina di secondi. Ogni esercizio dovrebbe essere ripetuto per 2-3 volte. Riteniamo il sistema sostanzialmente valido. Non adatto per il dopo allenamento o il dopo gara perché troppo faticoso.
Può andare bene nel riscaldamento, specialmente se preceduto da 3-5’ di blanda attività aerobica. Ottima in caso di sosta forzata a causa di una malattia, impegni di lavoro o altro.
La PNF è valida anche se eseguita nei giorni in cui non è previsto l’allenamento. Da evitare in periodi troppo vicini alle gare.
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