Per esperienza diretta posso dire con certezza che se un allievo sente dolore e fatica alla gola, c’è sicuramente qualche cosa che non va nel modo di cantare.
Perché si decide di studiare canto? Perché si vuole imparare a cantare senza stancarsi, migliorare la qualità e l’estensione della voce e soprattutto cercare di imparare la tecnica del fiato elemento principale dello studio vocale. Questo vale anche per chi decide di studiare la tecnica per poter parlare , declamare o recitare senza fatica. Infatti se non si sa utilizzare bene il fiato il rischio è quello di perdere la voce molto in fretta.
Ovviamente non sono qui per fare alcuna lezione, sarebbe troppo riduttivo in 30 righe di post. Però posso dirvi che studiando con serietà, passione e soprattutto molta pazienza , si riusciranno ad ottenere risultati davvero soddisfacenti.
Bisogna sempre tener presente che lo studio del canto non può essere martellante per tante ore come quello di uno strumento, ad esempio il pianoforte o il violino. Si ricordi che lo strumento ha dei pezzi che una volta logori possono essere sostituiti, nella voce questo non può avvenire! I rischi per la voce sono la formazione di noduli e polipi che comprometterebbero per sempre l’uso della voce.
Quindi lo studio del canto, a mio avviso, deve essere breve, (max un’ora) ma costante nel tempo. Ai miei allievi ho sempre consigliato di iniziare con degli esercizi di respirazione, 15 minuti di vocalizzi graduali per riscaldamento ed estensione, lo studio musicale del brano e la messa in voce ( poche righe al giorno) dei brani da mettere in “gola”; questo termine tecnico sta a significare che il brano deve diventare padrone dell’organo fonatorio e viceversa.
Qualche volta mi sono imbattuta in video-tutorial su youtube che riguardano lezioni di tecnica vocale. Molti ahimè sono delle vere prese in giro, ma tanti altri davvero interessanti.
Ultimamente mi ha colpito un’ intervista alla grande cantante americana Cheryl Porter, cantante lirica ma anche di musica leggera che ho conoscere personalmente in occasione di un suo concerto a Cagliari nel 2005.
Ha usato poche parole per far capire quando la voce è nella posizione giusta. Non voglio svelarvi nulla, vi invito solo a guardarlo. Poi mi direte.
Buona visione!
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