Magazine Cultura

Lo studio di uno spartito d’Opera

Creato il 21 marzo 2013 da Musicamore @AAtzori
Lo studio di uno spartito d’Opera

prove di regia

Ieri, all’uscita dalla palestra sono stata fermata da una signora, un’abbonata storica del teatro cagliaritano. Oltre a chiedermi notizie  sulla nuova Stagione Lirica, voleva che le raccontassi come avviene lo studio di un’Opera da parte del coro.

 La preparazione di un’Opera è un lavoro molto impegnativo soprattutto quando questa, per tanti colleghi dell’ultima generazione, non appartiene al repertorio classico.

Nella prima fase del lavoro il maestro del coro (nel nostro caso il maestro Marco Faelli) comincia  a leggere a sezioni separate  tutto lo spartito, in modo da acquisire una certa sicurezza musicale. I soprani, i tenori i contralti e i bassi, si alternano nell’arco di una settimana circa, in questa fase di studo. Si passa poi all’assemblaggio: prima le voci femminili e poi di quelle maschili, e nella terza fase preliminare tutte le voci contemporaneamente . Questo è il lavoro così detto di rifinitura, (dinamiche, colori e sfumature) ed è soprattutto un lavoro di memorizzazione.

La memoria è importante in quanto, una volta che si cominciano le prove di regia, non si avrà più lo spartito a portata di mano.

L’impegno della memorizzazione naturalmente è in  proporzione  alla quantità di musica e parole e soprattutto alla lingua delle singole opere.  Ricordo lo studio di un‘Opera russa che comprendeva più di 200 pagine. Un lavoro immane ma che, con i tempi giusti avevamo portato a termine con grande successo e soddisfazione.

Quando si comincia il lavoro di regia,  il maestro del coro deve controllare che i movimenti registici non compromettano i lavoro musicale appena concluso Purtroppo è capitato  che qualche regista, privo di conoscenze musicali, pretendesse che il coro, sparpagliato corresse o danzasse nei punti più difficoltosi dal punto di vista ritmico, con conseguenze musicali immaginabili.

Ultima fase poi è la prova d’Assieme. Si inseriscono le parti solistiche e poi dell’ orchestra. Il direttore concertatore infatti dovrà coordinare il tutto.

Ma il lavoro non è ancora concluso. Prima della Prima infatti ci saranno ancora delle altre prove come quella all’Italiana (vedi post), l’ antepiano (generale per la regia con pianoforte), l’antigenerale e generale.

L’abbonata in questione era esterrefatta e allo stesso tempo affascinata. Mi ha congedato dicendo che non pensava che dietro una “semplice opera” ci fosse tutto questo lavoro!

Una “semplice opera”?

foto di Priamo Tolu tratta da “Album dei ricordi della lirica a Cagliari“


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog