Osservavo il rosmarino nel mio giardino oggi, e mi tornava alla mente un leit-motif che mi accompagna da anni ogni volta che osservo questo arbusto. E’ una deformazione mental-professionale da cui non riesco a staccarmi e che probabilmente vi ho già anche raccontato…
Ogni volta che mi trovo tra le mani il rosmarino, oltre ad ammirarne il profumo inebriante che mi riporta all’infanzia e alle cose ruvide e semplici, mi soffermo ad ammirarne il nome, quel nome che gli antichi Romani posero in modo quasi romantico, in completo contrasto con la loro forza militare.
Rosmarino è da ‘ros maris’, letteralmente ‘la rugiada del mare‘; perchè i piccoli fiorellini azzurri che tempestano i suo rami parevano rugiada all’occhio burbero del soldato; una azzurra e fresca rugiada di mare…
Ogni volta che penso a questa cosa mi si allarga il cuore, e rifletto sul fatto che anche le persone più rozze e meno poetiche sanno- a volte- stupire.