a cura di Dale Zaccaria
“Vergognoso quando si guardi dal lato della vittima, che viene ridotta alla disperazione e che ancora si vorrebbe benedicesse il cielo ed i propri giudici da cui sembra abbandonata”
Michel Foucault, Sorvegliare e Punire.
Riporto qui di seguito alcuni dati, fatti, che fanno ben capire cosa e chi volle o comunque chi in maniera più o meno diretta perpetuò la violenza alla Rame. Colpita non solo in quanto donna, ma artista, attivista politica. Colpita la sua sfera non solo intima ma anche creativa di donna generatrice di un pensiero teso all’epoca e ancora oggi a cambiare lo status quo, a sovvertire schemi ed ordini. La battaglia che Franca Rame ha continuato a fare negl’anni anche dopo lo stupro subito nel 1973 continuando nel 1975 con Tutta Casa Letto e Chiesa è un messaggio forte a noi donne. E mi rivolgo soprattutto alle donne, che spesso sono divise tra invidie rivalità che non fanno altro che renderci deboli e ancora più vittime di un sistema ormai secolare, millenario, cattolico-patriarcale.
Mi rivolgo alla coscienza delle donne, di tutte noi donne, e non basta un “Se non ora quando” di cui personalmente non credo sia la chiave e la strada giusta. Ma la pratica politica è quotidiana, nella vita, nelle relazioni, una lotta continua, tutti i giorni, dal basso, nella propria vita di ognuna. La piazza o il grido deve essere seguito da fatti concreti quotidiani di cambiamento e sovvertimento anche piccolo, minimo, ma che vanno a unirsi a qualcosa di più grande. Allora sia la sensualità che l’intelligenza o la creatività o il lavoro di noi donne trovi una collocazione cosciente, vera e reale. La coscienza del proprio potere, dei propri diritti, la coscienza e il rispetto e il valore dei nostri corpi. La coscienza di noi donne deve essere una battaglia continua, perché eventi come quello accaduto alla Rame, ma non solo, violenze morali fisiche e sessuali al mondo femminile in maniera continua e quotidiana non diventino normalità.
La sera del 9 Marzo del 1973 Franca Rame, all’epoca impegnata con Dario Fo in Soccorso Rosso (1), viene caricata su un furgoncino bianco
e qui violentata e seviziata da 5 estremisti di destra e in seguito lasciata dolorante in via Dante a Milano. Il processo per la violenza nei confronti della Rame, essendo passati 25 anni è caduto in prescrizione. Dalle rivelazioni di Nicolò Bozzo, tra l’altro chiamato a testimoniare anche per la strage di Piazza della Loggia emerge che l’ordine dello stupro fu dato da chi era molto in alto: “una volontà molto superiore al generale Giovanni Battista Palumbo” afferma Bozzo, che all’ epoca era comandante della divisione Pastrengo. La violenza all’attrice, compiuta da esponenti neofascisti, sarebbe stata ispirata dai Carabinieri della divisione Pastrengo di Milano, all’epoca comandata dal gen. Giovanni Battista Palumbo, mentre Bozzo era un capitano dell’ufficio Operazioni. Dopo aver affermato di
considerare Palumbo “una vittima”, Bozzo ha aggiunto: “A parte le sue convinzioni politiche io ricordo che Palumbo riceveva spesso telefonate
dal Ministero, dal Ministro. So che parlava con il Ministro della Difesa e degli Interni.” (2)
Il Generale Giovanni Battista Palumbo iscritto alla Loggia P2 e molto vicino a Licio Gelli. All’epoca il governo era presieduto da Giulio Andreotti (II GovernoAndreotti -26.06.1972 – 07.07.1973- Coalizione politica DC – PLI – PSDI VI Legislatura)Ministro dell’Interno era Mariano Rumor e Ministro dellaDifesa Mario Tanassi, quest’ultimo coinvolto nello scandalo Lockheed (3) e condannato in seguito dalla Corte Costituzionale.
Su la Repubblica dell’ 11 Febbraio del 1998 Nicolò Bozzo ha rilasciato questo commento al giornalista Luca Fazzo “ Per me fu un colpo, lo
vissi come una sconfitta della giustizia, ma tra i miei superiori ci fu chi reagì in modo estremamente opposto. Era tutto contento. “Era ora” diceva”. Riferendosi al Generale Palumbo.
Franca Rame riuscirà a parlare della violenza inaudita solo anni dopo e replicando lo stupro almeno
duemila volte: “Presento questo brano in appoggio alla campagna per l’approvazione della legge contro la
violenza sessuale, attesa dalle donne per ben diciott’anni” dichiara l’attrice.
Il Presidente Oscar Luigi Scalfaro chiederà pubbliche scuse da parte dello Stato per il danno nei confronti della Rame e che all’epoca si stava
preparando per colpire la Compagnia Dario Fo- Franca Rame. Mentre Dario Fo non chiede vendetta ma che venga fatta luce su le collusioni all’epoca che ispirarono l’’accaduto.
Nel 2008 una scritta su il Liceo scientifico Mamiani di Roma “ a Franca Rame le è piaciuto onore a Rudolf Hess (che era il
Delfino di Hitler) ”.
SEDUTA DEL 18 FEBBRAIO 1998 alla Camera dei Deputati interrogazione dell’Onorevole Rizza
RIZZA.
— Ai Ministri dell’interno, della difesa e per la solidarietà sociale. —
Per sapere –
premesso che:
la stampa riporta in questi giorni la drammatica aggressione subita da Franca Rame; il 17 febbraio 1998, il Nobel Dario Fo ha inviato una
lettera al Presidente della Repubblica per chiedere giustizia, a distanza di tanti anni, per sua moglie Franca Rame; le notizie di stampa riferiscono che alcuni alti ufficiali dei carabinieri, appartenenti alla divisione Pastrengo, sarebbero i mandanti del
rapimento, delle sevizie e dello stupro subito da Franca Rame; da una testimonianza del generale Bozzo, allora ufficiale della divisione Pastrengo,si evince che alla notizia dell’avvenuta aggressione il suo superiore generale Palumbo abbia esultato e festeggiato; si paventa la
possibilità, denunciata dal generale Bozzo, che l’origine di un ordine tanto infame provenisse da livelli ancora più alti; sarebbe opportuno anche verificarel’eventuale coinvolgimento oltre che dei vertici della divisione Pastrengo, anche degli allora Ministri dell’interno edella difesa Rumor e Tanassi — : se non ritengano opportuno riferire in Parlamento sull’intera vicenda, allo scopo di giungere alla conoscenza di un passato che alle stragi impunite, agli attentati, alle bombe sui treni e agli aerei esplosi in volo, oggi unisce addirittura un oltraggio
così crudele nei confronti di una donna colpita per le sue idee, per la sua attività politica, per la sua attività artistica; se non si ritenga opportuno vigilare affinché giustizia sia fatta e, dopo la gravissima vicenda non ancora conclusa delle sevizie e degli stupri che sarebbero stati attuati dai nostri militari in Somalia, se non sia urgente ed indifferibile provvedere affinché nella formazione degliufficiali e dei sottufficiali del nostro esercito, sia introdotta una cultura tesa a stigmatizzare e colpire severamente comportamenti offensivie lesivii della vita e della dignità di qualsiasi donna, anche in funzione di evitare che ordini ed azioni quali quelli subiti da Franca Rame possano perpetuarsi in futuro.
(3-01984)
(1) Soccorso Rosso a favore dei detenuti di estrema sinistra.
(2) Dichiarazioni di Nicolò Bozzo rilasciate al Corriere della Sera
Inviato il 13 agosto a 20:27
Il nipote del generale Palumbo, prima capo di gabinetto di Matteo Renzi, è ora dirigente del Comune di Firenze. Non ha ancora compiuto 34 anni e quando Renzi, presidente della provincia di Firenze, l'ha assunto, sembra che non avesse ancora acquisito i requisiti idonei. Riflettiamo, dunque, su Renzi e sulle sue " amicizie".......