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Lo Utah depenalizza le convivenze poligamiche: la strana interpretazione dei cattolici italiani.

Creato il 25 dicembre 2013 da Cagliostro @Cagliostro1743

Massimo IntrovigneNello Utah le leggi dello Stato proibivano le convivenze poligamiche ma – una sentenza del 13 dicembre 2013 del Tribunale Federale presieduta dal giudice Clark Waddoups ha dichiarato tali norme lesive del diritto alla privacy e della libertà religiosa.
Come riporta il Los Angeles Times la causa era stata intentata da Kody Brown, star del reality tv “Sister Wives”. Brown ha quattro “mogli” ed assieme hanno 17 figli ma è sposato legalmente solo con la prima, Meri Brown.
Il tema della poligamia ha forti implicazioni religiose perché – nello Stato dello Utah – è praticata dai mormoni più tradizionalisti: la convivenza poligamica comporta un solo certificato di matrimonio mentre eventuali mogli “supplementari” rappresentano relazioni basate sulla religione e – come tali – protette dalla Costituzione ma senza alcun riconoscimento pubblico.
Il giudice Waddoups ha sentenziato che non vi è alcun “diritto fondamentale” a praticare la poligamia mentre è incostituzionale proibire la religiosa coabitazione poligamica.
Jonathan Turley, un avvocato di Washington che difendeva la famiglia Brown, ha definito storica la sentenza: «L’importanza di questa decisione è che per la prima volta nella storia dello Stato, una famiglia plurale può essere pubblicamente quello che è in privato. La legge imponeva a queste famiglie di vivere come una menzogna. Queste famiglie dello Utah doveva fingere che non erano una famiglia plurale per evitare indagini e procedimenti giudiziari».
Secondo l’avvocato Turley la sentenza riguarda più la privacy che la poligamia: «Pochi americani possono immaginare cosa voglia dire vivere in uno Stato in cui la famiglia è definita dalla legge come un’impresa criminale».
Kody Brown ha così commentato la notizia: «Nonostante sappiamo che molte persone non approvano le famiglie poligamiche, questa è la nostra famiglia ed è basata sulle nostre convinzioni. Proprio come noi rispettiamo le scelte personali e religiose di altre famiglie, speriamo che col tempo tutti i nostri vicini rispetteranno le nostre scelte».
Secondo Carl Tobias, professore di diritto costituzionale presso l’Università di Richmond, non è una novità che una sentenza affermi che lo Stato non debba regolare la famiglia.

La notizia è stata ripresa in Italia dalla Nuova Bussola Quotidiana che, in un articolo di Massimo Introvigne, titola “Nello Utah legalizzano la poligamia”.
Il sociologo cattolico non manca di tirare in ballo il matrimonio per le persone dello stesso sesso: «Uno degli argomenti degli oppositori del “matrimonio” omosessuale è che, se si ammette una forma alternativa di “matrimonio” diversa da quello fra un uomo e una donna, si apre la porta al riconoscimento di altre forme alternative, a partire dalla poligamia».
Secondo lo studioso la depenalizzazione dei rapporti poligamici è strettamente correlata al matrimonio omosessuale: «Ma se l’amore è sempre amore, chi siamo noi per giudicare che quello poligamo – cantato, per esempio, nella poesia araba molti secoli prima che qualcuno cominciasse a parlare di “matrimoni” omosessuali – non dev’essere riconosciuto dallo Stato? All’epoca, i sostenitori del “matrimonio” omosessuale avevano liquidato l’obiezione relativa alla poligamia come una sciocchezza. Sono passati meno di sei mesi, e ci siamo già».
Introvigne ammette che non si potrà «pretendere che questi matrimoni poligami siano celebrati nei comuni e abbiano effetti civili ulteriori rispetto a quelli che la legge garantisce a qualunque convivenza non illecita» ma sembra avere la palla di vetro per prevedere il futuro: «Solo questione di tempo e anche i riconoscimenti giuridici si adegueranno alle situazioni di fatto».
Introvigne conclude il suo articolo: «È dimostrato, nei fatti, uno degli argomenti di chi si oppone al “matrimonio” omosessuale: quando s’introducono nuove forme di matrimonio, non ci si ferma a due. Dopo la poligamia, in Germania un fratello e una sorella hanno fatto ricorso alla Corte Suprema perché sia dichiarata incostituzionale anche la legge che vieta l’incesto. Se sì al “matrimonio” omosessuale, perché no alla poligamia? Se sì alla poligamia, perché no all’incesto?». Forse sarebbe più utile sapere se il ricorso alla Corte Suprema sia stato accolto e non solo se sia stato presentato e comunque anche in Italia – dove non esiste il matrimonio omosessuale – l’incesto è reato – ai sensi dell’articolo 564 del Codice penale – solo se ne derivi “pubblico scandalo”.

Per restare alla depenalizzazione della poligamia nello Utah, bisogna specificare che anche in Italia – dove non esiste il matrimonio o le unioni civili per le coppie dello stesso sesso – la coabitazione poligamica (a differenza della poligamia) è perfettamente legale perché nessuno potrà mai essere arrestato se convive sotto lo stesso tetto con più donne magari sposandone solo una. Per questo motivo è assolutamente sbagliato – così come fa Introvigne – mettere in relazione la sentenza dello Utah con il matrimonio per le coppie dello stesso sesso: se la depenalizzazione dei rapporti poligamici avvenuta in Utah fosse conseguenza dell’introduzione del matrimonio omosessuale, non si spiegherebbe come mai in Italia le convivenze poligamiche di fatto siano legali mentre ancora non sia riconosciuto il matrimonio per le coppie dello stesso sesso.
Allo stesso modo non si può non notare che la richiesta da parte di Kody Brown di depenalizzare la poligamia si basi proprio su convinzioni cristiane seppure mormonistiche confermando che sono propri i precetti religiosi a legittimare unioni come poligamia, poliandria ed incesto. Per questo motivo viene dimostrato ancora una volta che con l’introduzione del matrimonio omosessuale si ribadirebbe il principio che per il nostro ordinamento giuridico è possibile contrarre matrimonio solo per persone libere da precedenti vincoli matrimoniali sbarrando automaticamente la possibilità che altre forme di unioni (come la poligamia e la poliandria) abbiano un riconoscimento giuridico.

Resta strano che – per i cattolici italiani – la libertà religiosa sia un diritto da tutelare sempre a meno che – come nel caso dei mormoni tradizionalisti – tale libertà non coincida con i precetti della Chiesa cattolica.

 

Lo Utah depenalizza le convivenze poligamiche: la strana interpretazione dei cattolici italiani.


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