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Lo zio Silas di Joseph Sheridan Le Fanu

Creato il 05 marzo 2016 da Laleggivendola @LaLeggivendola
Lo zio Silas di Joseph Sheridan Le FanuNon avevo mai letto nulla di Joseph Sheridan Le Fanu (1814-1873). Neanche il suo celeberrimo Carmilla, e questo nonostante io sia una cultrice dei vampiri. Colui che ha ispirato Bram Stoker, io ho continuato a rimandarlo per anni. Forse anche per la noia che mi aveva messo addosso Il vampiro di John Polidori, altro ispiratore Draculiano. Che per carità, è una lettura obbligata per gli appassionati, ma è anche un libro di quelli che un po' ridi e un po' sbadigli. E dunque per anni mi sono tenuta a distanza da Carmilla, abbastanza vicina perché rientrasse nel mio campo visivo, ma mai abbastanza da poterlo toccare e leggere. Poi sono andata in biblioteca, ho occhieggiato Lo zio Silas, edito da Gargoylenel 2008 nella traduzione di Annarita Guarnieri e, vai a sapere perché, l'ho preso.E l'ho divorato in un paio di giorni, con la sua mole di mezzo migliaio di pagine. Lo zio Silas è scritto in modo così piacevole, scorrevole, perfino attuale, che c'è da dubitare della sua provenienza.La trama è presto detta: la protagonista è Maud Knolleys, ereditiera di una famiglia povera in parenti ma ricca di affetto. Vive sola col padre, con l'unica compagnia di due domestiche che adora, e le saltuarie visite di una vivacissima zia. Il padre è membro del culto “swedenborghiano”, uno studioso schivo nei confronti della comunità ma comunque benvoluto da tutti, anche in luogo delle generose donazioni. Capitano varie cose, a disturbare la quieta vita di Maud. Primo, l'arrivo di una governante temibile; secondo, ma questo avverrà più avanti nella storia e dunque eviterò di chiacchierarne cause e concause, l'arrivo nella sua vita dello zio Silas.Uno degli aspetti che ho amato di più nel libro è Maud. Non tanto come personaggio, dopotutto se ne trovano di ben più accattivanti e interessanti, ma per come Le Fanu è stato in grado di dipingerla e di allontanarsi dalla tipica eroina, ingenua e insipida, del romanzo gotico ottocentesco. Maud è intelligente, anche se non è geniale. Arrossisce, ma sbraita quando ce n'è bisogno. Sa come comportarsi, si assume il ruolo complicato di guidare la cugina nel mondo, agisce e vede bene di non svenire tra le braccia di un malvagio seduttore o di un aitante eroe. Maud è un'eroina moderna, altroché. La trama, anche quella è interessante, anche se non mi è dato di chiacchierarne granché. C'è un delitto misterioso, c'è una minaccia appena percepita che si fa poco a poco più evidente, c'è un sospetto che tentenna a prendere forma. Ci sono dei bei personaggi, dalla cugina di Maud, Milly, alla pimpante zia di cui non riuscirei a ricordare il nome neanche sotto tortura. È un gran bel libro, punto. Ed è anche intelligente, piacevole, con una sottile inquietudine che si trasforma poco a poco in angoscia. E diamine, lo consiglio come non ci fosse un domani.

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