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Loadout – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 07/05/2014

Cover Loadout

PC Pegi 12 TESTATO SU
PC

Genere: , Sparatutto

Sviluppatore:

Produttore: Edge of Reality

Distributore: Digital Delivery

Lingua: Inglese (sub ITA)

Giocatori: 32

Data di uscita: 31/01/2014

VISITA LA SCHEDA DI Loadout

Pro-1Immediato e divertente Contro-1Mancanza di una soundtrack durante gli scontri

Pro-2Stilisticamente accattivante Contro-2Poca varietà dei match

Pro-3Buona profondità nelle fasi di creazione e modifica delle armi

Annoiati dai soliti sparatutto free to play? Ritenete questa categoria di videogame superata e puramente accessoria? Forse perché non avete ancora trovato la formula giusta o non è stato rilasciato ancora il gioco che vi prenda e vi scateni una irrefrenabile voglia di andare avanti, di scoprire sempre qualcosa di nuovo. Un po’, forse, è anche colpa della moda che gira attorno a questo particolare girone dell’inferno videoludico, inferno che vuole quasi come regola base che ogni free to play poco appagante sproni il giocatore di turno a donare di sua spontanea volontà una data somma di denaro per avere accesso a contenuti altrimenti inaccessibili. Contenuti che per la maggior parte dei casi finiscono per deludere ancora di più.

Pensando ad alcuni free to play di ultima generazione ci vengono in mente giochi come HAWKEN, molto promettente ma che ha visto l’abbandono di parecchi utenti; Gotham City Impostors, originariamente destinato ad un pubblico pagante, ma dopo poco diventato free data la scarsità di interesse suscitata nell’utenza. Team Forstress 2, altro sparatutto in terza persona, molto conosciuto e apprezzato. Insomma, se stessimo qui a fare un elenco non ne verremmo più a capo. I titoli ci sono, ma è l’utenza che li segue a scarseggiare, questo perché, fatta eccezione per pochissimi casi, i giochi di questo tipo non invogliano, non stupiscono e non divertono. Si potrebbe creare un intero articolo a riguardo, ma invece di star lì ad indagare, i ragazzi di Edge of Reality, e quindi non proprio i meno conosciuti in campo di sviluppo, si sono seduti ed armati di santa pazienza e forse troppa caffeina, decidendo di estrarre dai sopraccitati sparatutto i particolari che li hanno resi famosi ed unici. Da questo turbinio di idee è nato Loadout, un gioco spregiudicato, volgare, violento, divertente e assolutamente appagante.

Loadout

TI PORTO VIA LA FACCIA!

Loadout prende esempio da uno dei free to play più giocati su console, ossia Gotham City Impostors: un gioco divertente in cui c’era la totale noncuranza alle leggi naturali che muovono la fisica terrestre. Un gioco che trae origine da un fumetto e non ci vuol molto a capirlo; una persona con appiccicate alle scarpe delle molle da materasso nella vita vera sembrerebbe ridicola e faticherebbe a camminare, mentre in questo gioco crea degli archi nel cielo, con salti degni di un campione olimpionico. Questo, unito alle sottili battute a doppio senso e talvolta anche a triplo, lo hanno reso famoso, anche se è minima l’utenza che si è dedicata e che si dedica a sfrenate sessioni di gioco. In Loadout tutto questo viene preso, estratto, manipolato e dato in pasto al giocatore aggiungendo volgarità, sangue e fisica da cartone animato; questo è il particolare che crea presa ad una prima occhiata ed è un particolare che più ci si addentra nel gameplay del titolo e più si amplifica, rendendo quasi impossibile abbandonare l’evoluzione del nostro personaggio.

Partendo per gradi, dopo l’installazione del gioco avrete modo di scegliere il tipo di avatar a voi più congeniale tra una lista di tre soggetti: uno particolarmente somigliante ad una caricatura di Rambo, il secondo ad una caricatura di Mr. T e la terza ad una caricatura di una donna piuttosto in carne. La scelta del personaggio non è fondamentale ai fini del gameplay, ma sarà la base sulla quale potrete modificare il vostro aspetto. Secondo step, la creazione dell’arma, l’elemento maggiormente preso in considerazione in termini di evoluzione graduale dell’esperienza, ossia, già all’inizio della vostra prima partita o nella sezione “Creazione dell’arsenale” il gioco ci dona dei punti da spendere per la personalizzazione dell’arma, gli stessi punti che potremo accumulare  o perdere alla fine di una partita, in caso di vittoria o sconfitta. Le armi hanno quattro stili di base differenti: mitragliatore, la più classica delle armi che potremo modificare, come tutte le armi a seguire, a nostro piacimento, aggiungendo mirini ottici, metallici, laser, grilletti più o meno sensibili, canne che modificheranno la rosa dei proiettili sparati, fino a rendere il nostro mitra un fucile a pompa devastante, o uno spara dardi elettrici e così via. Stesso lavoro di modifica sulle altre tre scelte rimanenti: lanciarazzi, fucile laser e un particolare mitragliatore in grado di sparare palle chiodate a ripetizione. La modifica delle armi è una delle parti fondamentali del gameplay e graviterà tutto attorno a quest’aspetto, incentivando la spesa dei punti vinti durante le partite classificate sulla modifica delle bocche da fuoco, oltre che sul nostro aspetto e su tante piccole chicche che vi lasciamo scoprire da soli.

L’azione a schermo durante le partite è frenetica e faticosa da seguire nel dettaglio, i colori, accesi e vari, fanno da cornice a degli scenari classici e cartoon allo stesso tempo, tutto questo contornato a sua volta da battute volgari, urla di dolore e tantissimo sangue. Sangue che sgorgherà a fiumi durante il ferimento vostro e dei nemici, e che si centuplicherà durante le uccisioni più clamorose. Sarà infatti consueto vedere un giocatore perdere letteralmente la faccia dopo l’esplosione di un missile e rimanere solo con un cervello penzolante e due occhi strabuzzati ad indicare dove prima esisteva una testa; nonostante questo, comunque, il giocatore non cesserà di utilizzare il proprio martoriato avatar, facendo fuori più nemici possibili prima di crollare sotto i proiettili avversari, o prima di recuperare una borsa medica che come da copione risanerà tutte le ferite subite. La varietà degli scontri è molto limitata, costringendo i giocatori a faticare più ore per arrivare al giusto grado ed accedere così a nuove aree, equipaggiamenti e tipi di combattimenti. Tra cui i più classici, Deathmatch a squadre, contro bot e giocatori reali, o tutti contro tutti, ruba bandiera e dominio. La scelta del tipo di gioco varia a seconda delle votazioni dei giocatori durante il matchmaking, grazie al quale ogni giocatore avrà la possibilità di votare cosa fare prima o dopo una partita, scegliere il campo di battaglia tra i due disponibili a caso in ogni scontro, il proprio avatar e relativo equipaggiamento, modificandolo se lo ritiene necessario. Tutto questo grazie ad una interfaccia facile da comprendere, completamente in italiano, come tutti i testi e le voci.

Tanti sono i fattori positivi di questo titolo, ma altrettanti sono quelli negativi e non si parla di lag o eccessiva attesa durante la connessione al server, queste sono cose che possono affliggere numerosi giochi e che davvero rare volte abbiamo riscontrato in Loadout. Ciò che ci ha dato più fastidio è stata la traduzione approssimativa dei testi a schermo. Un attimo di riflessione anche sulla soundtrack, presente e divertente durante le fasi meno concitate dei pre-partita e creazione delle armi, ma che manca totalmente durante le fasi di combattimento. Cosa che si è fatta sentire, o meglio, non sentire, e che ci ha portato ad una leggera noia mentale dopo quattro o cinque match. Gli effetti sonori sono costanti, le urla e gli insulti sono resi al meglio anche nella nostra lingua, ma una musica di sottofondo che tenesse il ritmo frenetico del gioco ci avrebbe fatto molto piacere.

Loadout – Recensione IN CONCLUSIONE
Per essere un free to play Loadout è un prodotto che si sa distinguere dalla massa, ma che ancora non ha espresso il suo massimo potenziale. Stilisticamente accattivante, Loadout si classifica tra i free to play di quest'anno che ci sono piaciuti di più o che comunque faticheremo a scordare, ma più per un fattore stilistico, appunto, che per un fattore di profondità nel gameplay, o nella varietà delle situazioni proposte, che si prestano ad ulteriori interventi da parte dello sviluppatore, che per ora tiene costantemente aggiornato il gioco. ZVOTO 7.5
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