Torna, dalla splendida cornice del nostro Monte Bianco, il Courmayeur Noir InFestival, storica manifestazione internazionale dedicata al cinema ed alla letteratura che sfociano nel mistero ed in particolare nel genere giallo.
L'edizione numero 23 è stata diretta Giorgio Gosetti e Marina Fabbri, il sipario si aprirà il prossimo 10 dicembre per chiudersi il 15 dello stesso mese con un crescendo di emozioni dal forte sapore hollywoodiano.
Molte infatti saranno le pellicole made in Usa presentate sia in concorso che fuori concorso, molti sarranno gli ospiti a presenziare in una delle 50 vetrine cinematografiche più ricercate secondo Variety.
Come potrete apprezzare il questo post avrete l'occasione di dare un'occhiata alla locandina (cliccate sull'immagine sopra per ingrandire) ed al programma ufficiale della rassegna con film in concorso, fuori concorso, ospiti ed eventi da non perdere.
Ecco di seguito il comunicato ufficiale con il programma completo:
È iniziato il conto alla rovescia per la XXIII edizione del Courmayeur Noir InFestival, che si svolgerà dal 10 al 15 dicembre. Il programma si prospetta particolarmente ricco e succulento, con numerosi eventi che soddisfaranno tutti i gusti, fra proiezioni in concorso e fuori concorso, eventi speciali e premi letterari. La qualità dell’immagine sarà ancora più elevata del solito: grazie alla collaborazione con Sony e DCinex, il Noir In di quest’anno sarà il primo festival italiano a utilizzare la tecnologia Sony Digital Cinema 4K.
Tra i film fuori concorso, ecco i due nomi illustri di Ridley Scott (The Counselor – Il Procuratore) e Johnny To (Blind detective), accanto all’interessante La voce del nostro Augusto Zucchi.
In concorso troviamo invece una vasta gamma di tematiche “nere”: le sette sataniche in Devil’s knot di Atom Egoyan, i thriller psicologici Neve di Stefano Incerti e The hour of the lynx di Søren Kragh-Jacobsen. Si prosegue col thriller politico The keeper of lost causes di Mikkel Nørgaard, le crime-story On the job di Erik Matti e Dom Hemingway di Richard Shepard. Non mancheranno le indagini nel cuore della violenza come Blue caprice di Alexandre Moors o Wakolda di Lucia Puenzo e i thriller “metafisici” quali Vinodentro di Fernando Vicentini Orgnani ed Enemy di Denis Villeneuve. Grande soddisfazione per la varietà di film selezionati, ma anche un pizzico di delusione per la presenza di due sole pellicole italiane.
Fra gli eventi speciali, anche una maratona dedicata al fantasy: Piovono polpette 2, Il castello magico, ma soprattutto l’extended version de Lo Hobbit e l’anteprima de Lo Hobbit 2 di Peter Jackson. Sempre nella sezione “eventi speciali”, è da segnalare il noir scandinavo The troubled man di Agneta Fagerström-Olsson e soprattutto Neverlake, opera prima di Riccardo Paoletti, un thriller-horror italiano che sembra richiamare le atmosfere dei tempi d’oro del genere. Spazio, nelle proiezioni speciali, anche a due documentari (Off stage e La casa Emak Bakia) e al film d’animazione Pipì, Pupù, Rosmarina e il flauto magico di Enzo D’Alò. Infine, omaggio al noir catalano con due opere di Josep Maria Forn, Pena de muerte? (1961) e Yo maté (1955).
Terzo appuntamento con gli incontri di Vedo nero, realizzati in collaborazione con l’Istituto Luce di Cinecittà e quest’anno dedicati ai “Cantieri della paura: le produzioni horror indipendenti italiane”. Sotto la guida del mentore Dario Argento, troviamo John Real, Domiziano Cristopharo, la coppia Boni & Ristori, Ivan Zuccon, Raffaele Picchio, Lorenzo Bianchini, il produttore Claudio Bronzo, il distributore Giovanni Costantino e l’attrice Crisula Stafida.
In questa XXIII edizione sono presenti vari autori scandinavi anche per quanto riguarda la sezione letteraria: il Premio Chandler (un Award che da oltre vent’anni premia i maestri del genere) è stato assegnato allo svedese Henning Mankell. Nella sezione “La pagina buia – Gli incontri letterari di Courmayeur”, spazio ad autori italiani e internazionali. Il romanzo più interessante anche da una potenziale ottica cinematografica è Suburra di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo: dalle opere ACAB e Il fiore del male (biografia di Vallanzasca) del primo e Romanzo criminale del secondo sono stati tratti i tre celebri film, fra i migliori esempi del genere noir/poliziesco del panorama italiano contemporaneo. Pubblicato da Einaudi, Suburra è un romanzo che indaga e racconta il vasto e plumbeo panorama della nuova malavita romana: la speranza è che anche questo nuovo lavoro sia trasposto, prima o poi, sul grande schermo. Mercoledì 11 dicembre saranno presentati i cinque finalisti del “Premio Giorgio Scerbanenco – La Stampa” per il miglior romanzo noir italiano, premio che sarà consegnato nella serata successiva. Un’edizione dunque, che si preannuncia di sicuro successo.