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LocarnoFestival 2014: i favoriti al Pardo (tra un’ora e mezzo sapremo)

Creato il 16 agosto 2014 da Luigilocatelli
'From What Is Before' di Lav Diaz

‘From What Is Before’ di Lav Diaz

Locarno, sabato 16 agosto. Ore 9,30.
Alle ore 11,00, dunque tra un’ora e mezza, convocata la conferenza stampa a Palazzo Morettini in cui si comunicheranno i vincitori di questo Locarno Festival 2014 (edizione numero 67). Importante novità: la lista dei premiati potrà essere divulgata subito, senza l’embargo che fino allo scorso festival costringeva la stampa ad aspettare le 21, ora d’inizio della cerimonia di premiazione in Piazza Grande. Embargo che ai tempi della comunicazione in tempo reale via rete e social network non aveva più senso.
Il superfavorito: ovvio, è il filippino Lav Diaz con il suo fluviale Mula da kung ano ang noon – From What Is Before, film di 5 ore e 40 minuti ormai diventato tormentone e tormento locarnese. Lui è un maestro riconosciuto, l’anno scorso era addirittura presidente di giuria a questo festival, come si potrà mai a ignorarlo? Un film ingombrante che sarebbe stato saggio non mettere in concorso. Adesso, qualunque cosa succeda, si sbaglia. Ecco, si sbaglia se lo si premia, perché è scontato e sa di pardo annunciato, si sbaglia se non lo si premia, perché come si fa a dimenticare uno che è omaggiato dai cinéphiles di tutto il mondo? Anche se io non l’ho molto amato questo suo ultimo film – Lav Diaz ha fatto di meglio in passato – non resterei scandalizzato in caso di Pardo d’oro.
Il favorito temuto. Cavalo Dinheiro del portoghese Pedro Costa. Ha i suoi molti supporters. Io l’ho detestato. Però ha quella combinazione micidiale di ultrarigore formale e contenuti politicamente engagé e vetero-terzomondisti che potrebbe conquistare la giuria.
I due documentari L’Abri e The Iron Ministry. Essendo presidente di giuria un documentarista come Gianfranco Rosi si può ipotizzare il Pardo per il docu svizzero L’Abri, peraltro degnissimo, ma ancor meglio sarebbe se andasse al belissimo The Iron Ministry, la Cina vista dal treno.
Paul Vecchiali. A 84 anni ha portato in concorso un incanto come Nuits Blanches sur la jetée. Una lezione di cinema. Il pardo lo meriterebbe più di Diaz e Pedro Costa, mi chiedo però se abbia senso darlo a un regista consolidato e già nella storia del cinema. Forse i premi andrebbero usati per esplorare, lanciare, sperimentare.
Il russo The Fool (Durak). Un durissimo, potente atto d’accusa contro la corruzione la Russia d’oggi. Ecco, sarebbe forse il pardo perfetto.
Gli altri possibili. Quest’anno c’è stato un buonissimo concorso, con molti titoli ottimi, anche se nessuno nettamente al di sopra degli altri. E allora tra i pardabili ci sarebbero anche La Sapienza di Eugène Green (il mio preferito) e l’americano Listen Up Philip: ma avranno mai il coraggio di premiare una commedia?
La mia classifica dei film del concorso


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