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Locke

Creato il 16 luglio 2014 da Misterjamesford
LockeRegia: Stephen Knight
Origine: UK, USA
Anno: 2013
Durata: 85'

 
La trama (con parole mie): Ivan Locke, irreprensibile e preciso esperto in costruzioni, alla vigilia di una delle più importanti date della sua carriera, decide di mollare il cantiere e l'appuntamento dell'indomani per mettersi alla guida della sua auto e, invece di tornare a casa per una serata in famiglia di fronte ad un'attesissima partita di calcio, dirigersi verso Londra.Tutti paiono stupiti della scelta: i suoi figli, sua moglie, i colleghi, i superiori.Ivan Locke, con un gesto inatteso ed imprevedibile, rischia tutto: dal lavoro agli affetti.Questo perchè, a neppure due ore di macchina da dove si trova, una donna praticamente sconosciuta con la quale si è concesso una notte di sesso al termine di un incarico tempo prima, sta per partorire un bambino.
Il suo terzo figlio.E Ivan Locke è uno che va per la sua strada. E non vuole percorrere quella che fu di suo padre.
Locke
Ivan Locke è un tipo tosto, tutto d'un pezzo.
E' come uno degli edifici che ha finito di edificare mattone su mattone, con cura quasi maniacale ed attenzione ad ogni dettaglio.
Ed è uno che non molla, anche quando una crepa potrebbe mandare in frantumi anni e anni di fatica.
Ed è evidente che dietro la sua solidità vi sia un lavoro certosino e di spalle larghe: quello di Stephen Knight, che si fece conoscere nientemeno che con la sceneggiatura del gioiello La promessa dell'assassino e le ossa con Redemption, action dai risvolti insolitamente profondi con protagonista Jason Statham.
Ma Locke non è soltanto un road movie tesissimo e clamorosamente tirato, per essere, di fatto, un one man show girato esclusivamente all'interno dell'abitacolo di una vettura reso ancora più funzionale
da un Tom Hardy strepitoso, che pare riportare sullo schermo l'esplosività dell'interpretazione che regalò al pubblico in Bronson tirando il freno a mano e restando clamorosamente sotto le righe, in
bilico tra monologhi in pieno stile La 25ma ora - i confronti con il padre ed il passato - e botta e risposta telefonici con gli altri protagonisti della vicenda, come un burattinaio che cerchi di far
rientrare nei ranghi una schiera di pupazzi imbizzarriti pur essendo imbizzarrito lui stesso.
Locke è, infatti, un concentrato di adrenalina e tensione come raramente se ne sono visti anche nell'ambito thriller ed action, una corsa accanto - più che contro - il Tempo che pare nascondere insidie e preparare al peggio lo spettatore ad ogni singola inquadratura, neppure ci trovassimo vittime dell'ennesimo trucco di un altro anglosassone divenuto, negli anni, l'illusionista numero uno del Cinema, Christopher Nolan.
La cosa, però, che rende Locke così ben riuscito, è, paradossalmente l'aspettativa disillusa: perchè sfido chiunque, tra gli spettatori che hanno deciso di salire in macchina accanto al coriaceo Ivan, a non aver atteso il momento in cui sarebbe giunto, all'improvviso, un incidente mortale, o una qualche evoluzione in pieno stile "collaterale" neanche ci trovassimo in un turbinio di fotografia e stile firmato da Michael Mann, o sconvolgimento personale per il protagonista.
E invece, Locke e la sua notte all'inseguimento di un se stesso migliore di quello che fu suo padre per lui, finiscono per metterci di fronte al thriller più complesso e teso possibile: la vita vissuta.
Niente esplosioni, inseguimenti, chissà quale trama da film di genere in agguato: semplicemente un uomo non privo di difetti che decide di affrontare di petto una vita che, per quanto controllata, ha finito per sfuggirgli di mano.
E lui, che è abituato ad avere tutto sotto controllo, solido come una roccia, non riesce a pensare di restare fermo: e in una notte che non sfigurerebbe in un Fuori orario con i piedi decisamente per terra - o sulla strada - imbraccia due degli strumenti che più hanno cambiato la società negli ultimi cinquant'anni - l'automobile ed il telefono - e cerca di sistemare le cose.
Questo perchè, spalle larghe oppure no, Ivan Locke sa bene che il motivo di quel viaggio è più importante di Chicago e dei milioni di dollari, della tranquillità e di una partita di calcio, e che proprio contando sul motivo del suo viaggio troverà la forza di ricominciare.
Fosse anche dopo aver perso tutto.
E quando, con il fiato corto ed il cuore a mille, sempre pronti ad aspettarci di precipitare, giungiamo a quella liberatoria, ultima telefonata, è come chiudere gli occhi e lasciarsi andare.
Ivan Locke è presente. E sta arrivando.
Ed è questo che conta. E conterà per una vita intera.
MrFord
"Whatever tomorrow brings, I'll be there
with open arms and open eyes yeah
whatever tomorrow brings, I'll be there
I'll be there."Incubus - "Drive" - 

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