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“Pronto, Cannibal Kid? Allora, me lo mandi il pezzo?” “Quale pezzo? Ti devo mandare un pezzo di merda? Sta arrivando. Lo senti il profumino?” “Ahahahah, molto divertente Cannibal, ma questa sera non sono in vena di scherzi. Ho da mandare in stampa il giornale tra pochissime ore e manca solo la tua recensione cinematografica. L’hai almeno visto il film?” “Di quale film stai parlando, Ivan?” “Preferirei che mi chiamassi Direttore. Comunque sto parlando di Locke.” “Locke? E che cos’è? Uno spin-off di Lost dedicato a quel pelatone?” “No, sto parlando della pellicola britannica Locke.” “Lock & Stock, quello diretto da Guy Ritchie, l’ex marito di Madonna? Certo che quell’uomo ha capito tutto dalla vita. Ha sposato una riccona più vecchia di lui aspettando che schiattasse per prendersi l’eredità. Peccato abbia scelto la riccona vecchia sbagliata. Madonna oggi quanti anni avrà? 80? Eppure si mantiene alla grande. Sembra la figlia di Anna Tatangelo. Quando si è reso conto che non sarebbe schiattata tanto in fretta, Guy Ritchie ha allora scelto la strada del divorzio. Non avrà fatto tanti soldi quanti con la sua eredità, però ne ha presi in ogni caso parecchi.” “Di cosa diavolo stai blaterando, Cannibal? Il film si intitola semplicemente Locke ed è girato da tale Steven Knight. È una pellicola tutta incentrata su un uomo che sta facendo un viaggio in auto in autostrada…” “Davvero? Proprio come me in questo momento.” “Mi stai dicendo che non sei al PC a scrivere la recensione che mi dovevi mandare già due ore fa e sei in macchina? Dove stai andando?” “Sono diretto a Roma. Ho messo incinta una e adesso vado ad assistere al parto. Comunque stai sereno, Direttore. Adesso mi guardo il film in streaming sullo schermo della mia BMW X5 super accessoriata e subito dopo mi metto a scrivere il tuo pezzo di merda, contento?” “Credi sia una cosa sicura, guardare un film mentre stai guidando?” “Certo. Lo stavo facendo anche prima che mi chiamassi. Stavo vedendo una pellicola con Sasha Grey.” “Ti stavi guardando un porno mentre sei alla guida in autostrada, probabilmente a tutta velocità?” “Sto rispettando i limiti. Il limite è di 180 all’ora, vero?” “No. È di 130.” “Va beh, allora sto guidando un poco all’insopra dei limiti, ma non sto guardando un porno. C’è Sasha Grey, però si tratta di un filmone d’autore, The Girlfriend Experience di Steven Soderbergh.” “Ah, perfetto. Se mi dici così allora sì che sto sereno. La cintura almeno l’hai messa?” “La cintura dei pantaloni sì, non esco mai senza. La cintura di sicurezza no. Mi dà fastidio. Non mi lascia libertà di movimento in auto per fare quello che voglio.” “Scemo io a chiedertelo. Metti incinta una tipa a caso, non sei in grado di usare un preservativo, figuriamoci se usi la cintura di sicurezza.” “Prometto che adesso la metto, Direttore. Ora però ti devo salutare. Ho iniziato a guardare questo Locke. Inoltre sto anche seguendo la partita dei Mondiali sull’autoradio, sto facendo un duello a QuizDuello sullo smart phone, sto finendo di farmi una sega e sto guidando. Sono bravo nel multitasking, ma più di 5 cose contemporaneamente non riesco a gestirle.” “Ah, ah! Lo sapevo che stavi guardando un porno!” “Non era un porno. The Girlfriend Experience non è un porno. Però c’è Sasha Grey e quindi mi sono arrapato.” “Ok dai, allora ti lascio finire. A dopo.”
Più tardi
“Cannibal, sono di nuovo io. Come sta procedendo la visione del film?” “Bene, mi sto prendendo bene. È un film davvero intrigante. All’inizio non l’avrei detto…” “E perché mai?” “Perché è una pellicola tutta ambientata dentro un auto con un solo personaggio e mi aspettavo una roba in stile All Is Lost, il film più noioso di tutti i tempi.” “In effetti non è che fosse molto divertente…” “Oltre a questo, il protagonista non è certo il massimo della simpatia. È un capocantiere precisetti fissato con il calcestruzzo, non proprio il personaggio più accattivante del mondo e, considerando che è l’unico personaggio presente in scena, possiamo dire che il coefficiente di difficoltà selezionato dagli autori è davvero elevatissimo. È come nelle gare di tuffi, hai presente?” “No, di solito non seguo le gare di tuffi. Cosa intendi?” “Prima di buttarsi, il tuffatore decide che tipo di tuffo effettuare. Nelle gare ufficiali di solito ci sono 7 giudici: i due voti più alti e i due più bassi sono scartati. I 3 punteggi rimanenti vengono invece sommati e moltiplicati per il coefficiente di difficoltà. Più elevato è il coefficiente di difficoltà del salto, più alta è la probabilità di ottenere un volto alto. Così come è più alta la probabilità di fallire. Steven Knight per questo Locke ha scelto un coefficiente di difficoltà elevatissimo, considerata la limitata ambientazione spazio-temporale in un’unica location e un solo personaggio protagonista per altro non simpaticissimo. Poteva quindi uscirne un tuffo a bomba inguardabile come All Is Lost, invece ne è uscito un tuffo da applausi a scena aperta.” “Non ho capito niente di ciò che hai detto, ma potresti scrivere tutto ciò nella tua recensione? Al più presto, per favore.” “Va bene. Adesso però lasciami finire di vederlo.”
Più tardi ancora
“Cannibal, finito il film?” “Sì, proprio adesso. Ho ancora i brividi. Un’esperienza davvero coinvolgente.” “Ti è piaciuto, quindi?” “Parecchio. È un grande film con una sceneggiatura enorme, adrenalinica e riflessiva in un tempo solo, vanta un Tom Hardy fenomenale e dialoghi tra i migliori sentiti di recente. A parte le mie conversazioni insieme a te, Direttore. L’unico limite che ho trovato sta proprio nel coefficiente di difficoltà scelto: è una pellicola splendida, ma si tratta pur sempre di una pellicola su un tizio fissato con il calcestruzzo che sta in auto tutto il tempo. È una di quelle visioni che ti tengono incollate dall’inizio alla fine allo schermo, al punto che guardandolo in un paio di occasioni ho rischiato di schiantarmi con l’auto, però non credo lo rivedrò ancora. È una di quelle visioni da una botta e basta. A parte che io raramente guardo un film più di una volta…” “Cioè, mi vuoi dire che non riguardi i film? Manco i tuoi preferiti?” “Ai tempi delle VHS, dei DVD e dei film alla tele sì. Ritorno al futuro e Mamma ho perso l’aereo ad esempio li so a memoria. Da quando ci sono le pellicole a disposizione, più o meno lecitamente, in rete però mi è capitato molto di rado. Giusto Amabili resti me lo sono visto due volte. Può succedere ogni tanto di recuperare un vecchio filmone che avevo guardato anni fa, ma di solito l’effetto che mi fa è deludente. Non credo mi sia mai capitato un film che mi piacesse di più la seconda volta. La prima visione è sempre la migliore, quindi di solito preferisco guardarmi una pellicola di merda, ma che non ho mai visto, piuttosto che bissare con qualcosa che conosco già.” “Certo che non sei tanto normale! Comunque, la recensione sta arrivando, sì o no?” “Adesso la preparo.” “Ma se sei ancora in macchina, come fai a scriverla?” “Oh, non c’è problema. Se vuoi te la mando via WhatsApp, oppure te la twitto.” “Fai come vuoi, basta che arrivi in serata.” “Stai tranquillo, Ivan. Hey, ora che ci penso… tutto questo tempo che lavoriamo insieme, tu firmi i tuoi articoli sempre e solo con il nome e non ti ho mai chiesto qual è il tuo cognome.” “Mi chiamo Locke. Ivan Locke.” “Sul serio?” “Proprio così. Il film Locke è basato su di me.” “Ma se eri un capocantiere, com’è che sei finito a fare il giornalista?” “Hai presente il cantiere che stavo supervisionando nella pellicola?” “Sì.” “Ecco, lo stabile che è stato costruito è crollato. A livello legale non sono stato considerato responsabile perché ero stato licenziato poche ore prima, però diciamo che nell’ambiente si è sparsa la voce che la colpa era mia e così ho dovuto cambiare del tutto ramo e mi sono dato al giornalismo.” “In questo ambito girano magari meno soldi, comunque buon per te. E con la tua famiglia, invece, com’è andata a finire?” “Oh, quella è una storia lunga. Te la racconto un’altra volta, al prossimo viaggio in auto.” “Perché, sei pure tu in macchina?” “Certo. Io adoro fare chiamate quando sono in auto.” “Proprio come me. E pensare che un sacco di gente quando guida, guida solamente." “C’è davvero della gente strana, in giro.” “Lo so, lo so. Alla prossima telefonata, Cannibal Kid!” “Al prossimo viaggio in auto, Ivan Locke.”
Locke (UK, USA 2013) Regia: Steven Knight Sceneggiatura: Steven Knight Cast: Tom Hardy Genere: autistico Se ti piace guarda anche: Phone Booth, Collateral, Buried – Sepolto, Cellular, The Call
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