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La trama (con parole mie): siamo nel 2079, e Snow, uomo d'azione spiccio e sbruffone, è accusato dell'omicidio di un agente e di cospirazione ai danni del governo statunitense.La pena sarà tutta da scontare in uno speciale carcere orbitale che prevede per i detenuti - tra i peggiori del mondo - una stasi criogenica non sempre prodiga di buoni effetti collaterali per chi la subisce: la figlia del Presidente stesso, Emilie, si trova in loco proprio per indagare a nome delle organizzazioni umanitarie la legittimità di un trattamento di questo tipo, quando scoppia una rivolta e la ragazza viene presa in ostaggio dai detenuti liberatisi dall'ibernazione.Toccherà dunque a Snow, in cambio della libertà, recarsi sul posto e sistemare le cose, cercando nel frattempo di riuscire a rintracciare il suo socio - incarcerato mentre lui era nelle mani dei funzionari governativi - e smascherare la mente dietro l'omicidio di cui è ingiustamente accusato.
Leon escluso, ho sempre considerato Luc Besson uno dei registi più inutili che abbiano mai raggiunto il successo mondiale: ridondante, eccessivamente videoclipparo, superficiale ed assolutamente sopravvalutato, più spesso sulle locandine alla voce "Presenta" che non dietro la macchina da presa, il buon Luc è sempre riuscito a tenermi ben alla larga da tutte le produzioni in qualche modo legate al suo nome, o quasi.Fortunatamente, ogni tanto anche gli ultimi della classe riescono a sorprenderci, e così un film assolutamente telefonato rispetto ad un genere che conosco a menadito - l'action sfrenata con tipico eroe spaccaculi solitario o quasi dalla battuta pronta e dal grilletto facile - prodotto dal papà del già citato Leon e girato dai suoi sceneggiatori - con il sospetto che la mano dietro l'intera realizzazione sia, invece, proprio quella dello stesso, incorreggibile Luc - risulta essere una delle migliori tamarrate dell'estate, un omaggio ad un genere che ha in 1997: fuga da New York e Die Hard i suoi capistipite.Fin dai titoli di testa, infatti, si ha l'impressione di essere catapultati in una sorta di giostra fracassona ed ironica di quelle sempre piacevoli da guardare - soprattutto in questo periodo di afa e poco impegno da parte dei neuroni -, e che il buon Snow - nonostante un Guy Pierce che non avrei mai detto buono per un ruolo che sarebbe stato perfetto per il Kurt Russell dei tempi o per i meno vintage Hugh Jackman e Jason Statham - sarà un traghettatore perfetto per un'ora e mezza di divertimento puro e semplice fatto di battutacce, sparatorie a profusione, corse contro il tempo e scene improbabili coronate ovviamente con il trionfo dell'eroe solitario ed anticonformista, allergico alle regole e agli agenti di controllo - ottimi i siparietti tra il protagonista ed il sempre convincente Peter Stormare -.L'ambientazione carceraria e l'utilizzo dei consueti criminali psicopatici immancabili in questi casi, poi, rendono il tutto assolutamente perfetto per quello che Lockout vuole essere, un giocattolone dal gusto kitsch e dal ritmo sostenuto pronto a shakerare il pubblico come un bel cocktail fresco preso in spiaggia all'ora dell'aperitivo, o la sera, pensando di essere già in ferie, lontani dal soffocamento delle città e dei posti di lavoro, che mai come in questo periodo assumono le tristi connotazioni di aree di detenzione all'interno delle quali non è possibile neppure sperare in un pò di stasi per godersi una bella dormita avvolti da un confortevole freddo glaciale.Per il resto, e nonostante Besson, per l'appunto, troverete tutto quello che potreste aspettarvi di trovare: velocità e bombardamenti d'immagini, sequenze d'azione ben coreografate, uno script - caso più unico che raro, considerato il genere - che non sembra scritto completamente a caso - davvero interessante la trovata che porta alla prima accusa di Snow da parte dell'agente Langral - ed un cast nel complesso funzionale perfino per la normalmente poco interessante Maggie Grace - che tutti i lostiani ricorderanno nei panni di Shannon - in cui si distingue un Joseph Gilgun che pare portare in scena una versione folle ed inesorabilmente malvagia del suo misfitiano Rudy.Per una volta, dunque, non fatevi distrarre troppo dal nome che campeggia a lettere cubitali sulla locandina e lasciatevi travolgere come stagione vuole, godendovi il relax e le esplosioni neanche foste tornati indietro di parecchi anni e progettaste una bella battaglia in spiaggia o in cortile a suon di Super Liquidator.
MrFord
"Cause I'm the main man.
and that's why
ev'rybody wants a piece of the actionev'rybody needs a main attraction
I got what ev'rybody needs, satisfaction guaranteed ev'rybody wants a piece of the action."Def Leppard - "Action" -
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