Dopo 5 ore e mezza di incontro, ieri, i rispettivi portavoce sono usciti finalmente con una faccia distesa, a differenza di quello che era successo le settimane scorse.
Billy Hunter, rappresentante dei giocatori ha detto:
“C’è tempo per trovare l’accordo e salvare l’intera stagione.”
Dichiarazioni a cui si è accodato anche Derek Fisher, il presidente dei giocatori:
“Ovviamente il fatto di poterci incontrare con maggiore frequenza è una cosa positiva, però al momento non si può dire se stiamo andando nella direzione giusta. Il tempo è sempre di meno ma questo non vuol dire che sia finito. Continueremo fino alla fine a fare del nostro meglio affinchè si possa trovare una soluzione.”
Il commissioner David Stern invece è rimasto più vago:
“Stiamo cercando di risolvere i problemi. Ci incontreremo ogni volta che ne avremo la possibilità per cercare di limare la distanza che ci separa, ma per ora non si può dire se le cose vanno bene o male.”
La distanza a cui si riferisce il capo dell’NBA sono sempre i soldi e la percentuale di introiti che devono spettare a proprietari e giocatori. Il nodo rimane lo stesso ma il fatto che quest’oggi e domani ci saranno altri due incontri tra le parti significa sicuramente che entrambi hanno fatto un passo indietro rispetto alle prime richieste/offerte (i giocatori solo un mese fa avevano definito come “insultante” l’offerta fatta dalla Lega).
Oppure terza proposta che le 8 squadre con il record peggiore abbiano due scelte al primo giro (la #1 e la #22 per intenderci) e le 8 migliori, invece, possano scegliere solamente al secondo giro.
Vedremo Stern cosa deciderà di fare anche su questa materia, ma intanto quello che ci interessa è che le due Associazioni hanno deposto le armi e ora hanno iniziato a trattare per davvero. Ancora qualche mese senza NBA e potremmo iniziare ad annoiarci altrimenti.