Lodi, sparisce una pagina da un documento in Provincia: favorita la discarica di Ecoadda. Nancy Capezzera: “La famiglia Colucci deve andarsene”

Creato il 29 ottobre 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

La discarica della società Ecoadda, di proprietà della famiglia Colucci, re dei rifiuti, è un disastro ambientale ed economico. I Colucci anzi “se ne devono andare da Cavenago D’Adda”. Lo dichiara con fondati motivi la segretaria provinciale di Fratelli D’Italia Nancy Capezzera, ex assessore della giunta provinciale guidata dal presidente Foroni, cui è succeduto il nuovo presidente Soldati. La denuncia all’opinione pubblica, da parte dell’ex assessore, poggia su un evento da brivido: una pagina dell’autorizzazione alla creazione della discarica di Ecoadda è stata strappata. E’ sparita magicamente, non è provato perché ma il danno è stato immenso.

Infatti quella pagina conteneva il dato della portanza, ovvero indicava quale peso avrebbe potuto reggere il terreno sottostante la montagna di rifiuti senza cedere strutturalmente.

E’ un dato di fatto che la discarica è stata continuamente ampliata: ora è una montagna che riceve rifiuti da chissà dove, da tutta Italia, anche dall’estero, e ha un peso tale che il terreno è stato schiacciato facendo spostare l’acqua della falda acquifera. Per la legge dei vasi comunicanti l’acqua è fuoriuscita dove poteva, a lato dell’impianto di Ecoadda, creando da anni un laghetto artificiale che dopo l’ultimo ampliamento è raddoppiato.

Secondo le analisi dell’Arpa, l’acqua della falda è inquinata: zinco, manganese e altre sostanze nocive minacciano la salute dei cittadini.

Ed Ecoadda è una partecipata di Eal, società pubblica. Capezzera accusa l’amministrazione provinciale di cui ha fatto parte: sapevano ma non hanno fatto niente per evitare il peggio. L’ex assessore poi attacca il centrosinistra, durante la cui amministrazione provinciale è sparita clamorosamente quella pagina.

Il privato continua a guadagnare, grazie a discariche che per l’Unione europea ormai sono superate. Le bonifiche invece sono a carico della Regione se non dello Stato nei casi peggiori: pagano i contribuenti onesti.

La politica non ha risolto nulla: i documenti raccolti da Mario Forti del comitato Noampliamentodiscarica sono in Procura. Tocca alla magistratura, che sta indagando, dare una svolta in un senso o nell’altro.

I cittadini di Noampliamentodiscarica sono stanchi. Una discarica è sempre un danno, quella di Cavenago, frazione Soltarico, è un affare immenso solo per il privato.

Un disastro economico e ambientale di fronte al quale le ragioni del comitato sono ancora troppo sole, benché gli ultimi atti istituzionali diano ragione a Mario Forti. Nel video un intervento di Nancy Capezzera durante la conferenza stampa dell’altro ieri a Lodi.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :