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Capita un po' a tutti: la vita sociale rallenta perchè amici o colleghi sono magari già in vacanza, studenti più o meno squattrinati passano luglio in città per dare gli ultimi esami o aspettando che i "vecchi" liberino la casa al mare, padri di famiglia lavorano tutta la settimana in attesa di farsi una bella coda nel week end per raggiungere moglie e figlioletti al mare. Non importa in quale età della vita vi trovate, un classico dell'estate, per chiunque sia "stuck in the city" è la serata film, che magari si protrae fino a tarda ora.
Se avete voglia di un film non molto impegnativo in attesa che il buio attenui un po' la canicola estiva, una pellicola da prendere in seria considerazione è Lola corre, di Tom Tykwer. Del regista ho già parlato in occasione dell'uscita di Cloud Atlas, Lola corre è la sua terza pellicola, quella che gli ha regalato la notorietà a livello internazionale. Trovandosi la casa di produzione X-filme (un tentativo di autoproduzione d'autore simile, purtroppo anche negli esiti, alla Zoetrope di Coppola) in grosse difficoltà economiche per via dei bassi introiti, Tykwer in quattro e quattr'otto confezionò un progetto innovativo, accattivante e - soprattutto - a basso costo (meno di due milioni di $). Il film non incassò moltissimo in assoluto (14 milioni), ma quanto bastava per salvare la X-filme e conquistarsi una distribuzione a livello internazionale.
La storia racconta di Lola (Franka Potente, che diventarà famosa come Marie, la fidanzata di Jason Bourne), una giovane berlinese che vive alla giornata insieme al fidanzato Manni (Moritz Bleibtreu, vi ricordate il fratello carcerato del protagonista di Soul Kitchen?), piccolo deliquente alle dipendenze del temibile boss Ronnie. Manni ha letteralmente perso una grossa somma di denaro che deve consegnare all'inflessibile capo entro venti minuti ed in mancanza di alternative rimedierà i soldi rapinando un supermercato. Lola lo supplica di non fare sciocchezze, promettendogli di risolvere lei la situazione. Centomila marchi da trovare e consegnare entro venti minuti...Lola deve correre!
Il film si sviluppa in tre episodi che si differenziano l'uno dall'altro per piccoli dettagli che finiscono però col dare luogo a risultati completamente diversi. Questo modello di sceneggiatura all'epoca dell'uscita fece accostare Lola corre a Sliding Doors; tuttavia se condividono lo spunto di sceneggiatura, lo sviluppo è completamente diverso e la "carica artistica" ancor di più.
All'uscita (1998) la critica italiana snobbò Lola scambiandolo per un videoclip spacciato da film a causa del montaggio frenetico e dell'utilizzo di musica techno (scritta dallo stesso Tykwer e in un paio di pezzi anche dalla Potente). Oggi possiamo tranquillamente dire che si trattava di una lettura molto poco lungimirante: alla prova del tempo il film ha dimostrato di avere i numeri per essere preso più che sul serio: ha vinto i suoi bravi premi ed ha dato spunto a un discreto numero di citazioni, parodie e addirittura ad un remake girato ad Hong Kong!
Tykwer spara tutte le cartucce che ha e non sono poche: oltre alla circolarità temporale degli episodi, abbiamo intermezzi in animazione (quando Lola si precipita giù per le scale di casa), una gustosissima scena in cui fa il verso ai registi di Dogma 95 utilizzando camera a mano, luce naturale e dialoghi "nordici" fra il padre di Lola (Herbert Knaup, lo ritroveremo nel cast di quel piccolo capolavoro che è Le vite degli altri) e l'amante (Nina Petri).
Per i cinefili che avessero programmato una visita a Berlino ho preparato un programma speciale: la mappa delle location delle scene più siginificative su Google Maps. Dal 1998 ad oggi la città è cambiata parecchio, non stupitevi se non riconoscerete tutti i posti a prima vista!
Spero di avervi incuriosito abbastanza; il film è divertente e dura meno di un'ora e mezza, ideale con una birra (tedesca!) gelata e i piedi appoggiati sul tavolino: quel po' di abbrutimento che non si nega a nessuno nella solitudine delle serate estive!
1998 - Lola corre (Lola Rennt)
Regia, soggetto e sceneggiatura: Tom Tykwer
Scenografia: Alexander Manasse
Costumi: Monika Jacobs
Animazione: Ralf Bohde
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