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Lombardia: “Arta’mica”, l’arte contro il degrado nei quartieri svantaggiati

Creato il 23 febbraio 2016 da Stivalepensante @StivalePensante

Il progetto presentato a Palazzo Pirelli. Si parte con Gratosoglio e Lambrate. 

Garante

L’arte protagonista contro il degrado urbano e a difesa dell’infanzia. E’ l’obiettivo di “Arta’mica”, progetto realizzato dall’omonima associazione che ha il sostegno del Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza di Regione Lombardia. Il progetto, che vuole essere un “ponte” per aiutare i luoghi svantaggiati, parte con due giovani artisti delle periferie difficili di Milano come Gratosoglio e Lambrate.

“Arta’mica” è stato presentato stamattina a Palazzo Pirelli, presenti anche il Vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) e il Garante per l’Infanzia regionale e l’Adolescenza Massimo Pagani. Due giovani artisti – Paolo De Cuarto e Omar Hassan – realizzeranno insieme quadri e sculture che poi andranno all’asta. Il ricavato verrà poi utilizzato per finanziare, d’intesa con le associazioni di volontariato che operano sul territorio, interventi utili per il quartiere. “Vogliamo che l’arte riprenda il proprio ruolo, che e’ mettere in relazione le persone“, ha spiegato durante la conferenza stampa di presentazione il presidente di Arta’mica Alessandro Pellarin”. “In futuro esploreremo altri ambiti – ha sottolineato il Garante per l’Infanzia della Lombardia Massimo Paganivogliamo che i nostri giovani siano attivi non solo sui social network ma riprendano la grande tradizione italiana delle botteghe d’arte“.

Per il vicepresidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti “il progetto è importante. Per la prima volta si guarda a una forma d’intervento diversa per contrastare il degrado nei quartieri svantaggiati e questo avviene attraverso il sorriso e la riflessione artistica. Ecco perché il Consiglio regionale cercherà di dare tutto il supporto sia di immagine che un piccolo contributo economico affinché l’iniziativa abbia un buon successo e possa presto essere replicata in altre realtà urbane”.


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