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Lombardia, Palazzo Pirelli: la riforma costituzionale e il ruolo delle Regioni

Creato il 14 settembre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Questa mattina a Palazzo Pirelli, a Milano, l’incontro che ha coinvolto parlamentari nazionali, presidenti e rappresentanti delle regioni e costituzionalisti. Il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo: “Nel passaggio del testo al Senato, è necessario introdurre alcuni correttivi che restituiscano alle Regioni ruolo e competenze”.

Lombardia, Palazzo Pirelli: l'incontro di questa mattina sulla riforma costituzionale e il ruolo delle Regioni

Lombardia, Palazzo Pirelli: l’incontro di questa mattina sulla riforma costituzionale e il ruolo delle Regioni

Lombardia, Palazzo Pirelli: la riforma costituzionale e il ruolo delle Regioni. Il ruolo delle Regioni e dei Consigli regionali alla luce della riforma costituzionale è stato al centro dell’incontro che si è tenuto questa mattina a Palazzo Pirelli e che ha visto gli interventi di numerosi Parlamentari nazionali e di Presidenti e Consiglieri regionali delle Assemblee legislative italiane.

l lavori della mattinata sono stati così riassunti dal Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo: “Tutti gli interventi si sono dimostrati favorevoli alle riforme, soprattutto al superamento del bicameralismo perfetto, alla riduzione dei parlamentari e dei costi, alla modifica del Senato in una Camera rappresentativa delle autonomie e dei territori, ma tutti hanno evidenziato la contrarietà a questo testo di riforma. Molte sono infatti le contraddizioni che il testo attuale contiene, e particolari criticità sono emerse soprattutto sul mantenimento della clausola di supremazia e sulla sottrazione di molte delle attuali competenze alle Regioni, così da dare al Governo la possibilità di legiferare praticamente su tutto. Pertanto – ha aggiunto Cattaneo- nel passaggio della riforma al Senato, è necessario introdurre alcuni correttivi che almeno restituiscano alle Regioni le loro competenze. Serve un accordo politico tra le forze parlamentari e con le Regioni senza il quale il rischio è che su questo testo non si riesca a fare neanche una votazione”.

Il Presidente Raffaele Cattaneo, introducendo i lavori della mattinata, ha elencato “i cinque punti irrinunciabili e decisivi per il sistema delle Regioni”.
1. In primo luogo il reparto di competenze che esce dalla Camera non è accettabile, le Regioni di fatto si trasformano da enti legislativi a enti prevalentemente amministrativi, quasi fossero grosse province. Occorre perciò riportare nell’ambito di competenza regionale alcune materie legislative. Tra queste: politiche sociali, politiche attive del lavoro, istruzione e formazione professionale, tutela e sicurezza del lavoro. La Camera infatti ha rivisto la disciplina ampliando oltre misura il novero delle materie statali, senza per questo aver diminuito il rischio del contenzioso costituzionale. Criticabile anche il mantenimento della clausola di supremazia, troppo ampia e senza limiti, con la probabile conseguenza di vanificare l’esperienza regionale.
2. La questione delle risorse rimane centrale perché le competenze senza risorse diventano una trappola mortale. Devono perciò esser ricondotte alla procedura bicamerale paritaria le seguenti leggi: la legge statale che definisce gli indicatori di costo e fabbisogno; la legge istitutiva del fondo perequativo per i territori con minori capacità fiscali; la legge con cui lo Stato destina agli enti territoriali risorse aggiuntive speciali.
3. E’ necessario caratterizzare il Senato come Camera rappresentativa di territori. Per questo, forme elettive che reintroducano una discrezionalità forte della politica nazionale e dei partiti nella scelta dei senatori non sono condivisibili. I Senatori eletti nei Consigli regionali assicurano un legame diretto e adeguata legittimazione democratica in quanto eletti dal popolo con voto di preferenza. Sui poteri del Senato è evidente l’inutilità di una Camera senza poteri reali. Occorre perciò ripristinare un ruolo del Senato sulla  partecipazione alle decisioni dirette in tema di: formazione e attuazione delle politiche dell’Unione Europea; raccordo tra Unione Europea, Stato e altri enti costitutivi delle Repubblica; valutazione delle politiche pubbliche, nazionali e regionali. Bisogna ritornare al testo approvato dal Senato anche per la nomina dei giudici della Corte Costituzionale. Devono inoltre essere oggetto di procedimento bicamerale sia la legge che definisce i profili ordinamentali generali degli enti di area vasta che la legge in materia di disposizioni generali sul governo del territorio.
4. Il tema del finanziamento dell’attività politico istituzionale e della improcrastinabile riduzione  dei relativi costi è già stato oggetto dell’intervento normativo urgente e della nuova disciplina sui costi della politica. Le Conferenze dei Presidenti dei Consigli regionali e delle Regioni hanno definito un impianto omogeneo per tutto il territorio nazionale a cui ha fatto seguito la revisione delle leggi regionali in materia, che hanno drasticamente ridotto i costi.
5. La Lombardia per prima si è detta da subito disponibile a trattare fino in fondo il tema della revisione territoriale delle Regioni e a questo proposito il Presidente Cattaneo ha ricordato di aver formulato una proposta concreta di rivisitazione dei confini amministrativi delle Regioni, convinto che una geografia a otto/dieci Regioni possa assicurare un sistema istituzionale maggiormente equilibrato.

Confermo - ha concluso il Presidente Raffaele Cattaneo -l’interesse e la volontà di provvedere al superamento del bicameralismo perfetto e all’approvazione delle riforme costituzionali, ma l’esperienza insegna che riforme fatte male hanno poi bisogno di decenni per essere corrette. Il nostro auspicio è che non si perda l’occasione per alcune modifiche, evitando di subordinare le riforme costituzionali a ragioni politiche di tutta’altra natura”.

Al Seminario sul ruolo delle Regioni e dei Consigli regionali, svoltosi oggi a Palazzo Pirelli su iniziativa dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, hanno partecipato il Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni e l’Assessore all’Economia Massimo Garavaglia, la Vice Presidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi e il Consigliere Segretario Daniela Maroni, i capigruppo consiliari lombardi, il Sottosegretario per gli Affari regionali Gianclaudio Bressa, il Vice Presidente del Senato Roberto Calderoli, i Senatori Vannino Chiti, Roberto Formigoni, Paolo Romani, i deputati Maurizio Lupi, Giancarlo Giorgetti e Danilo Toninelli. Sono intervenuti anche Franco Iacop, Presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza dei Presidenti, e Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio regionale del Veneto. Il contributo dei costituzionalisti è stato portato dai professori Valerio Onida, Lorenza Violini, Stelio Mangiameli.


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