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Lomography Peacock 200 ISO 110

Da Tickleframe @tickleframe

Lomography Peacock 200 ISO 110 Tickleframe

Lomography Peacock 200 ISO 110, ovvero il nostro primo rullino da 110: un tuffo nel passato e nei nostri primi scatti. Le “macchine fotografiche dei bambini” le chiamavano i nostri genitori. Piccole e semplici da usare, essenziali con quel rullino dalla forma simpatica che dava vita ad un negativo minuscolo, come se la serietà  fosse proporzionale alla loro grandezza (ed in realtà probabilmente è proprio così).

Lomography Peacock 200 ISO 110

Abbiamo “riesumato” da un cassetto di casa dei genitori una Ektralite 450 della Kodak, un modello dotato di flash e dalla presa molto particolare: lo sportello di chiusura ruota infatti su sé stesso rendendo più semplice l’impugnatura. Dotata di un obbiettivo da 24 mm. e dell’impostazione del tempo (sole, nuvoloso e flash).

Lomography Peacock 200 ISO 110

La pellicola da 110 invece è stata “riesumata” da Lomography e la trovate tranquillamente nello shop online. I 200 ISO (ovvero la sensibilità della pellicola che essendo bassa ha bisogno di tanta luce) li abbiamo sfruttati nei 3 giorni che ci siamo concessi al mare e in qualche scatto fuori porta ad agosto.

Premettiamo subito che non è stato semplice svilupparle, o meglio al primo colpo abbiamo toppato. Ci sono diversi siti online che millantano la facilità di molti laboratori di sviluppare il 110 con la stessa disinvoltura con cui si sviluppa il 35 millimetri. Ecco, non è vero. Molti laboratori non sanno infatti come agganciare il 110 al nastro che trasporta il negativo nel bagno di sviluppo.

Lomography Peacock 200 ISO 110

Bisogna quindi cercare un laboratorio completo, non troppo commerciale. A Brescia abbiamo avuto la fortuna di trovare un bel laboratorio in zona Ospedale, si chiama Lifeline e ci siamo trovati proprio bene. Solo sviluppo a 3 euro in un giorno.

Anche la scansione non è stata semplice: bisogna tagliare una striscia di carta per compensare il vuoto lasciato nelle classiche mascherine per il 35 millimetri. Certo non stiamo parlando di complessità gigantesche, ma solo di un maggior impiego di tempo e pazienza per scansione e sviluppo, nel caso in cui non abbiate ancora trovato un laboratorio. Eventualmente potete pur sempre sviluppare in casa, ma per oggi abbiamo già parlato di un numero adeguato di impegni analogici!

Lomography Peacock 200 ISO 110

Ma venendo alla recensione: si tratta di una pellicola decisamente sensibile e molto granulosa. Alcuni scatti sono risultati troppo scuri nonostante ci fosse abbastanza luce diurna, mentre altri notturni hanno evidenziato solo il forte flash, in particolare nei ritratti.

Più evidente con scatti luminosi la predominante gialla, comunque prevalente su tutta la pellicola. Stupenda la granulosità che regala agli scatti un fascino particolare.

Lomography Peacock 200 ISO 110

Lomography Peacock 200 ISO è in definitiva una pellicola con cui ci si può divertire con buoni risultati, soprattutto nelle giornate di sole, tornando davvero un po’ bambini con quel formato che oggi stupisce la maggior parte delle persone essendosi dimenticati di questo tipo di macchina fotografica; ovviamente non lesineranno la classica battuta “l’hai trovata nel detersivo?”. Avranno probabilmente ragione e potrete andarne fieri!

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