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London Design Festival 2015

Creato il 10 settembre 2015 da Nebbiadilondra @nebbiadilondra

Ed anche quest’anno è arrivato, puntuale come il susseguirsi delle stagioni: è il London Design Festival 2015, con il Frieze Art Fair e il London Fashion Week uno degli appuntamenti imperdibili dell’autunno londinese.

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Giunto quest’anno alla sua tredicesima edizione, questo grande festival del design che quest’anno si tiene dal 19 al 27 Settembre, è senza dubbio l’evento e che studenti, progettisti, rivenditori e semplici appassionati attendono con entusiasmo e guardano con interesse per captare le nuove tendenze manifatturiere e del mercato.

Per nove giorni la capitale britannica si trasforma nella capitale europea del design, con eventi, showroom, laboratori, conferenze, mostre e installazioni la cui ubicazione varia da edifici storici e grandi magazzini, ad aree della città in cui grandi progetti architettonici mirano a cambiare il volto del paesaggio.

Nato nel 2003 con lo scopo di promuovere l’immenso potenziale creativo della città, il London Design Festival è diventato nel corso degli anni un evento di proporzioni colossali. E con i suoi circa 350 display e installazioni distribuiti tra musei e gallerie, spazi pubblici, negozi di lusso e d’avanguardia disseminati per sette ‘distretti’ cittadini, l’edizione 2015 del grande festival del design d’oltremanica si preannuncia davvero una delle più ambiziose.

Per il settimo anno consecutivo continua la collaborazione tra il London Design Festival e il Victoria and Albert Museum che, insieme a Sommerset House sullo Strand, sarà allo stesso tempo cuore e centro direzionale di questo grande festival del design. Ma nulla di meno ci si poteva aspettare da un’istituzione nata nel XIX secolo come il Museum di Art and Manufactures e votata sin dalle sue origini vittoriane, a esporre e migliorare il design britannico e ad ispirare la creatività in tutti, studenti e non. E anche quest’anno il V&A ospita una serie di eccitanti opere contemporanee esposte all’interno delle sale del museo inserite nel tessuto delle sue collezioni.

'The Tower of Babel' by Barnaby Barford

‘The Tower of Babel’ by Barnaby Barford, image courtesy of the London Design Festival

Tra le star del 2015, The Tower of Babel dell’artista Barnaby Barford, è una fragile struttura verticale formata da 3000 “casette” in porcellana disposte in fasce soprapposte a comporre quella che a prima vista sembra una traballante castello di carte. Ma basta avvicinarsi un po’ per realizzare che in realtà non si tratta di case, ma della fedele riproduzione di 3000 vetrine di negozi di Londra realmente esistenti – anche quelli con la facciata chiusa con assi di legno alla base della torre, mantre Harrods e Harvey Nichols naturalmente sono alla sommità. Il progetto, che è costato a Barford due anni di lavoro, vuole essere un’ironica e peculiare riflessione sul sempre crescente divario economico che separa i ricchi e poveri. Nel giardino del museo di South Kensington invece, l’installazione dell’artista messicana Frida Escobedo dal titolo You Know You Cannot See Yourself So Well As By Reflection e sponsorizzata dal Governo del Messico, è composta da una serie di piattaforme disposte geometricamente e ispirate alla strade di Tenochtitlán, l’antica città azteca fondata nel 1325 e che ha dato origine alla Capitale, Città del Messico. Nella Settecentesca Norfolk House Music Room delle British Galleries, Curiosity Cloud, del gruppo austriaco mischer’traxler per Champagne Perrier-Jouët è un omaggio alla Natura e all’uso di motivi movimento Art Nouveau.

'Curiosity Cloud' by mischer'traxler for Champagne Perrier-Jouët, image courtesy of the London Design Festival

‘Curiosity Cloud’ by mischer’traxler for Champagne Perrier-Jouët, image courtesy of the London Design Festival

Nel corso degli anni il London Design Festival ha esteso sempre più i suoi originali confini geografici, espandendosi dai tradizionali distretti centrali di Brompton, Chelsea e Clerkewell ad altre zone della città come Islington, Queens Park e Shoreditch, con Bankside come nuova entrata. Quest’ultimo, che si estende da Borough Market all’Oxo Tower, è il primo distretto del festival al Sud del Tamigi: un importante centro creativo con numerose gallerie commerciali, studi di artisti e architetti e agenzie creative.

Ma soprattutto il Festival ha aperto un’intera città al mondo del grande design internazionale. Tra i marchi europei partecipanti all’edizione 2015, numerose sono le aziende manifatturiere italiane che utilizzano questa piattaforma d’avanguardia per portare sul mercato internazionale le ultime creazioni del Made in Italy. E anche quest’anno numerosi saranno gli eventi e gli showroom di marchi italiani, da B&B Italia – che per l’occasione sarà allestito con le ultime novità per la zona giorno firmate da Antonio Citterio, Patricia Urquiola, Vincent Van Duysen e Naoto Fukasawa – al notissimo marchio Poltrona Frau che celebrerà l’apertura del suo primo negozio nella Capitale, in Brompton Cross.

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Nella sede neoclassica di Sommerset House, che con il V&A è l’altro grande centro culturale del festival nel cuore di Londra nonché sede di spettacoli, proiezioni cinematografiche ed eventi espositivi, il designer Luca Nichetto esporrà una selezione delle sue ultime creazioni realizzate per lo studio di design Hem.

Tornano i Landmark Project 2015, i grandi progetti architettonici tradizionalmente affidati a famosi architetti e realizzati con l’aiuto di partner e sponsor e che hanno il compito di trasformare, seppure temporaneamente, alcuni spazi pubblici della Capitale. Tra questi spicca A Bullet From A Shooting Star, un’installazione di 35m creata per la Greenwich Peninsula dall’artista concettuale Alex Chinnock e che ha la forma di un pilastro elettrico capovolto ispirato alla lunga storia industriale dell’area, un tempo sito di grandi raffinerie di olio e di gas. A quanto pare l’installazione sarà visibile dal London’s City Airport, oltre che da Canary Wharf e da Greenwich.

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A Bullet From A Shooting Star by Alex Chinneck Render

Dice la leggenda che quando i suoi occhi si posano sulla volgare carta da parati che decorava la squallida stanza del suo albergo di Parigi, il morente Oscar Wilde abbia sospirato: “La mia carta da parati e io abbiamo ingaggiato un duello all’ultimo sangue – uno di noi deve andarsene.” In un mondo come quello dell’Estetismo, che ha come religione la bellezza e come motto “Art for art’s sake”, anche cose come la carta da parati contavano molto. Perché, lungi dall’essere un mero stile artistico, l’Estetismo era prima di tutto uno stile di vita di Oscar Wilde era l’auto-dichiarato profeta. Gli esteti vestivano in modo flamboyant, portavano capelli lunghi e brache di velluto al ginocchio, amavano i colori sgargianti, le piume di pavone e le ceramiche giapponesi.

Da non perdere 100% Design, la più grande mostra di design contemporaneo della capitale dedicata ai professionisti del settore, quest’anno arrivata alla sua 21° edizione, e Tent and Super Brands che, con i suoi 450 espositori provenienti da 29 paesi, punta sulla scoperta dei talenti emergenti in Europa.
Ma spesso tuttavia sono le piccole gallerie commerciali e i negozi un po’ fuori dai sentieri più battuti a offrire gli oggetti di design più interessanti ed economicamente abbordabili. Sono moltissimi e come nelle passate edizioni, la maggior parte delle installazioni sono gratuite, per cui armatevi della guida del London Design Festival, di una buona mappa di Londra e di scarpe comode che ce ne sarà bisogno.

Il programma completo può essere scaricato dal sito ufficiale London Design Festival.

Dal 19 al 27 Settembre 2015, Londra//Victoria and Albert Museum; Sommerset House; varie ubicazioni.

(Images courtesy of LDF)

Paola Cacciari

Articolo pubblicato su Londonita


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