Dovrei scrivere, dovrei farvi ridere, dovrei ridere anche io, ma in questi giorni mi viene più semplice non volermi alzare dal letto, invece che ridere.
Londra mi sta facendo male, da una settimana a questa parte. La sua cattiveria, la sua freddezza, la sua solitudine, le sue nuvole grigie stanno pesando sul mio umore nero.
Volete vivere a Londra. Venite. Vivete. Arrivate e sarete felici.
La nuova vita, le case, i coinquilini, i concerti, le sbronze, i nuovi amori, il sesso, le risate, i posti da vedere e perdersi sugli autobus in cerca della via di casa che forse non era quella, i baci sulle scale mobili della Jubilee line, quelle infinite come quei baci.
Poi arriva quel giorno in cui comincerete a chiedervi cosa state facendo.
Capirete che vivere in una grande città non è così divertente come sembrava prima. Che risparmiare è praticamente impossibile. I soldi non sono mai abbastanza. Che i weekend si susseguono e le domeniche sono pesanti come macigni, perché puoi fare tante cose, sì, ma sei sempre qui.
Che non puoi abbracciare tua nipote, tua sorella, cucinare con tua mamma e guardare un film con tuo papà. Perché non ci sono. Perché sono da un'altra parte. E tu hai scelto di vivere lontano da tutto.
Puoi tornare, ma è quando sei qui che li vorresti e non ci sono.
Capirete che tutti quelli che ti dicono "Cosa torni in Italia a fare?" dovrebbero venire qui, e sottoporsi all'iter della vita in una grande citta'. Sottoporsi soprattutto alla solitudine.
E capirete che hanno ragione. Se tornare fosse semplice forse non sareste ancora dove siete.
Capirete che Londra cambia le persone. Che crea una corazza intorno all'anima della gente, perché qui anche se ci sono milioni di persone, sei solo con te stesso. E allora per andare avanti prendi a testate tutti e tutto. Sentimenti, amicizie, persone.
Vedrete che tenersi strette le amicizie è complicato, perché c'è chi parte, resta, torna, riparte, non torna più. Mentre tu resti e devi ricominciare da capo. E questo punto forse non e' chiaro ai piu'.
Vivere a Londra vuol dire imparare a stare soli. Vuol dire affrontare situazioni che si imprimono sulla tua pelle e lasciano delle cicatrici invisibili agli altri, ma visibilissime a te. A ricordarti quello che e' stato, le decisioni che hai preso.
Capirete che non c'è mai tempo per guardarsi indietro, che bisogna sempre guardare avanti perché la città corre veloce e voi non potete non starle dietro. Altrimenti perderete contro di lei.
Vi renderete conto che avere una relazione sentimentale è un gioco d'azzardo. Perche' la grande citta' cambia l'anima delle persone e le rende inavvicinabili, diffidenti.
Londra la amerete, e la odierete.
Londra vi farà male quando vi accorgerete che la quotidianità arriva anche qui. Quando la sveglia suona alla stessa ora. Sempre.
Quando capirete che la grande città vi assorbe tutte le energie.
Che vivete in una scatoletta quando vorreste vivere in una casa.
Quando salite sull'autobus per andare al lavoro e porca troia avete finito i soldi nella Oyster card. E cercate due pounds, e non li avete. Allora scendete. Vi accendete una sigaretta. Inizia a piovere ed e' il 4 luglio 2012. Due anni a Londra.
E d'un tratto nel vostro iPod parte una canzone a cui stavate pensando e lo prendete come un segno del destino.
Forse Londra mi ha dato tutto quello che doveva darmi?