Benvenuti nella città giocattolo, benvenuti al luna park.
Quando Londra chiama anche se sei dall’altro lato del mondo lo avverti, alzi la testa e dici “Hai sentito?” ma gli altri non lo hanno sentito, no, devi sapere che Londra è molto selettiva e sceglie solo chi è adatto ai luna park.
Così abbandoni tutto e ti trasferisci a Londra, anche se “trasferirsi” non è il termine corretto, che a Londra non ci si trasferisce, si entra e si esce e nel frattempo si vive.
Dopo otto mesi londinesi a fasi alterne hai ben chiaro l’identikit dei prescelti: chi è in cerca di una carriera, chi della pronuncia perfetta, chi della folle vita notturna; in ogni caso ciò che accomuna queste persone è la loro voglia di cambiare.
E a Londra sei costretto a cambiare, più o meno una volta a settimana, termine di misura per ogni pagamento, dalla metro all’affitto, che un mese è troppo lungo, che in un mese fai in tempo a cambiare alimentazione, amici e zona in cui vivi, quindi meglio pensare per settimane, qualcuno avrà detto.
E come in tutti i luna park incontri gente divertita e superficiale, che cerca risposte saltando da un’attrazione a un’altra, e alla fine queste risposte arrivano, in genere molte più di quelle attese, se solo hai la pazienza e la forza di superare il gelo climatico e relazionale che trovi in città.

Così cambi perché ti ritrovi da solo in una delle città più caotiche e solitarie al mondo, e l’unico modo che hai per sfruttare la situazione è caricarti tutto sulle spalle con o contro le infinite opportunità che arriveranno dal momento in cui avrai deciso di camminare a testa alta.
Da allora deliri di libertà e onnipotenza guideranno le tue azioni; e tutto ciò che eri prima sarà solo un vago ricordo di com’era la vita senza capire l’essenza del luna park in cui sei entrato.
E tra di voi, tra voi partecipanti al luna park, non state lì certo a lamentarvi del clima o del cibo o della metro che chiude nei weekend; basta un’occhiata per riconoscervi e i più esperti hanno persino smesso di chiedere “Per quanto tempo rimarrai?”, tanto il tempo è relativo, e se vai avanti dividendo la tua vita in settimane ti sembrerà di averne tantissimo a disposizione.
Solo con questa consapevolezza puoi arrivare a goderti la precarietà della vita a Londra, fatta di bellissime conversazioni con gente sconosciuta che non rivedrai più, di stupore per spicchi di sole in giornate grigie, di giri vorticosi tra giostre belle e costose.
E adesso scusate, è arrivato il mio turno.