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Long Island è a sud di Atene

Creato il 20 luglio 2011 da Mdalcin @marcodalcin

Long Island è a sud di Atene

Recensione di Barbara Usanza

Ho letto Sag Harbor di Colson Whitehead in Grecia, ospite nella casa al mare della famiglia di mio cognato. La prima cosa che ho notato è stato un fenomeno che io ho interpretato come qualcosa di magico o un segno del destino, cioè man mano che leggevo la colla si staccava dalle pagine appena lette e io le conservavo nel risvolto di copertina. Mia sorella più pragmatica mi ha fatto notare che probabilmente era per via del caldo, del vento e dell’acqua salata ma soprattutto per l’edizione Mondadori, conferendo a questa osservazione un connotato sarcastico-politico degno delle migliori teorie complottistiche, alla faccia del pragmatismo.

Le mie giornate si svolgevano in gran parte in questa casetta con giardino in una cittadina di mare a 50 chilometri a sud di Atene, il mare degli ateniesi insomma, diviso in due dalla superstrada, lato mare i villoni dei ricchi e un bel resort, lato interno le casette di famiglia della gente normale.

Il primo giorno non sono andata al mare, mia sorella e mio cognato passano l’estate lì ma non ci vanno mai e trascorrono il tempo tra giardinaggio, lavoretti vari e filosofie. L’unico ad andarci è mio nipote tredicenne con la sua compagnia di ragazzi del luogo, e io lo invidio tantissimo perché parla italiano e greco e pure con l’inglese se la cava alla grande, forse meglio di me. Un giorno li ho incrociati nella spiaggetta più vicina alla nostra casa, quella fica con il baracchino lounge, ero al banco per prendere una bottiglia d’acqua ed è arrivato mio nipote che mi ha chiesto se avevo 60 centesimi che gli mancavano per comprare non so cosa, io gli ho dato un euro e mi sono commossa, e ho capito di essere diventata vecchia.

Altro episodio che mi è rimasto impresso è stato quando stavo uscendo di casa per una passeggiata insieme a mia sorella e abbiamo visto mio cognato che camminava a testa bassa e con aria sconsolata e quando gli ho chiesto da cosa derivava questo sconforto mi ha risposto “eh, stavo andando a comprare le sigarette ma è arrivato quello lì e mi ha portato via tutti i soldi”, riferendosi sempre al vero protagonista di questa storia, Alexis, suo figlio, mio nipote.Gli ho dato 3 euro, lui si è commosso e io ho sentito di avere una famiglia.

Se vi state chiedendo che cosa ha a che fare tutto questo con Sag Harbor di Colson Whitehead vi dico che quella vacanza non sarebbe stata la stessa senza Sag Harbor, e Sag Harbor non sarebbe stato lo stesso senza quella vacanza, e io che amo meravigliarmi (e lo consiglio a tutti voi, si può, fidatevi),  non ho potuto non entusiasmarmi di fronte alla coincidenza di seguire parallelamente la storia di Benji, quindicenne afroamericano che vive a Manhattan e si trova a trascorrere la sua prima estate solitaria in compagnia del fratello nella casa al mare che fu dei nonni nel Suffolk, zona popolare di Long Island e la storia di Alexis, che abita la casa al mare in Grecia che fu del nonno e la sua vita , fatta di strada e incontri e piazze, che raramente un tredicenne ha l’occasione di vivere in una grande città.

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