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Longbourn House di Jo Baker [Recensione]

Creato il 19 febbraio 2015 da Missclaire

Longbourn House di Jo Baker [Recensione]

Carissimi ospiti del Salotto Austeniano,

perdonate l'assenza, sono stata letteralmente rapita dagli impegni, soprattutto quelli relativi a JASIT, di cui vi parlerò in un prossimo post.

Oggi recensisco per Einaudi, Longbourn House di Jo Baker, un romanzo molto interessante poiché intercetta un punto di vista spesso trascurato dalla letteratura, non propriamente un retelling di Orgoglio e pregiudizio, piuttosto una storia parallela a quella narrata da Jane Austen, che s'intreccia alle vicende della Famiglia Bennet senza intaccare la trama nota al pubblico, raccontando risvolti sociali e dinamiche della quotidianità del tempo che la Baker ha voluto aggiungere al dipinto austeniano, come a voler mostrare al lettore il retro del quadro d'autore, fatto di telaio, chiodi e tela sfilacciata, elementi essenziali e utili a tenere insieme il capolavoro visibile ai più.

La Baker scrive un romanzo intelligente, ricco di dotte descrizioni degli usi e costumi quotidiani dell'epoca della Austen, l'attenta ricerca è diluita con tale studiata naturalezza da far immergere immediatamente il lettore nel background domestico della protagonista, Sarah, appena presa a servizio dalla Famiglia Bennet di Longbourn. Sono le sue riflessioni che accompagnano i pesanti doveri di una domestica del tempo che ci introducono nelle stanze fredde, eppure, animate dalla frenetica somma delle faccende cui la servitù ogni giorno vedeva scandire le ore di lavoro. I compiti ci appaiono subito troppi e gravosi per una ragazza così giovane, ma nulla al confronto di quelli dei domestici più anziani; sono così tante le cose da fare in una sola giornata che ci chiediamo come sia possibile resistere senza svenire o procurarsi una febbre da stanchezza alla sera.

Longbourn House di Jo Baker [Recensione]

L'immagine dei sofferenti geloni sulle giovani mani di Sarah ci accompagna per tutto il libro, ogni sua piccola gioia è messa sulla bilancia sul piatto opposto alle fatiche, senza mai alzarsi di un dito. Con i suoi occhi vediamo le molteplici sfumature delle relazioni tra i Bennet, un punto di vista trasversale che non giudica, semplicemente assiste alle dinamiche familiari piuttosto comuni all'epoca.

La Baker fa correre una luce concreta per ogni stanza di Longbourn House, illumina angoli noti e - più spesso - quelli bui, prima ignoti al lettore, senza omettere scomodi dettagli, senza sottintendere ciò che pare scontato, palensando, invece, l'immagine più autentica della realtà storica e sociale, il non-visto della storia austeniana.

Longbourn House di Jo Baker [Recensione]

Jane Austen scriveva soltando ciò che conosceva in prima persona, osando appena allargarsi alle conoscenze acquisite dalle testimonianze dirette di parenti e amici; non si sarebbe mai avventurata oltre i confini del suo piccolo, ma sufficiente, mondo noto. Ciononostante, non credo fosse ignara delle difficoltà quotidiane dell'esiguo personale a suo servizio, au contraire, il suo talento di indagatrice di animi avrà collezionato centinaia di storie attorno a lei, non avrà trascurato il minimo dettaglio e - conoscendo il suo animo altruista - sono certa accogliesse i domestici come parte della famiglia. Molti sono i personaggi appartenenti a ceti inferiori che descrive e difende nei romanzi, a sostegno di una sensibilità evidente per chi viveva, per nascita, in condizioni diverse e inferiori alle sue, la stessa sensibilità che le impediva di scrivere di questi come di soggetti da sbeffeggiare con la sua arguta ironia.

Tale parentesi per sottolineare che l'intento della Baker non è quello di colmare le scomode omissioni della Austen, ma per chiudere il cerchio, sommare al realistico upstairs' point of view, l'altrettanto autentico sguardo del dowstairs, un ottimo escamotage per attirarsi a un tempo l'attenzione del pubblico austeniano e quello downtoniano.

Longbourn House di Jo Baker [Recensione]

Tornando alla storia di Sarah, si trova presto protagonista di una storia d'amore che pare riprendere, almeno in un primo approccio, lo stesso fraintendimento tra orgoglio e pregiudizio di Elizabeth Bennet e Mr. Darcy, si ripete persino lo stesso triangolo che include un analogo Mr. Wickham, così come la scoperta attraverso gli eventi del vero carattere dei personaggi, sebbene la somiglianza di questi si limiti alla superficie.

Non svelerò altro della trama per lasciarvi il piacere della lettura, poiché certamente ne vale almeno una! Il romanzo è davvero ben scritto e tradotto, scorrevole e coinvolgente; il ritmo spezzato dei primi capitoli asseconda l'infittirsi della trama e, assieme, dei mutamenti d'animo di Sarah, in lontananza appena l'eco della storia originaria che prende forma nei rari dialoghi tra la ragazza e Lizzie (sebbene sia un po' tantino arrogante negli occhi di Sarah), poi torna a svolgersi sul fondo, come il background mobile di un carillon in cui la musica è diversa.
In Longbourn House trovere una storia nuova, connessa a quella di Orgoglio e pregiudizio, una storia fitta di scenari alternativi, alcuni inimmaginabili sebbene plausibili, un dettagliato e schietto disegno a carboncino che va a completare il delicato ironico acquerello austeniano.

Longbourn House di Jo Baker [Recensione]
Longbourn House di Jo Baker [Recensione]

Longbourn House di Jo Baker [Recensione]

Titolo: Longbourn House

Autrice: Jo Baker Traduzione di Giulia BoringhieriCollana: Supercoralli
Editore: Einaudi
Data di Uscita: 21/10/2014

C'era una volta la famiglia Bennet: un padre distratto, una madre soffocante e cinque figlie da maritare. Jane Austen ne racconta magistralmente i signorili affanni in Orgoglio e pregiudizio, ma tace sulla servitú che dall'alba a tarda notte si affaccendava perché la conversazione in salotto scorresse serena. Jo Baker svela una metà del mondo popolata di ombre che, mentre cucinano e puliscono per gli altri, vivono vite e nutrono speranze proprie. E che sotto gli abiti di seconda mano nascondono segreti, ferite e passioni non meno intense di quelle che animano i piani superiori.

Longbourn House di Jo Baker [Recensione]

L'Autrice
Jo Baker è nata nel Lancashire e ha studiato a Oxford e Belfast. Insegna scrittura creativa all'Università di Lancaster, è autrice di altri quattro romanzi - The Mermaid's Child, The Telling, The Undertow e Offcomer - nonché sceneggiatrice. Tradotto in piú di dieci lingue, Longbourn House (Einaudi 2014) diventerà presto un film.

Spero che questa mia recensione vi abbia convinto a leggere il romanzo, ci sono riuscita?


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