Un ottimo poliziesco. L'ambientazione militare è perfetta per raccontare il conflitto tra "padre" e "figlia", tra "il sistema" e "l'uomo", tra "giusto" e "sbagliato", e non ultimo, tra "ufficiali" e "sottoposti". Se l'omicidio appare inizialmente a sfondo sessuale, ben presto si comprende che la storia va in tutt'altra direzione. La psicologia è importante, sia quella della vittima, sia quella del persecutore, sia quella dei genitori. Il detective impersonato da John Travolta ha un grande intuito, ma se non fosse per il punto di vista offertogli dalla sua spalla, una agente investigativa specializzata nei casi di stupro, forse non riuscirebbe a comprendere la profondità emotiva di questa vicenda. [spoiler] Una vicenda umana, dove una figlia si sente tradita dal proprio padre, e perciò inizia contro di lui una vera e propria guerra psicologica [fine spoiler]. Ho apprezzato davvero molto il lavoro svolto dalla regia - forse non innovativa - ma calzante, e capace di trasmettere il pathos della vicenda. Gli attori principali hanno ruoli dominanti, è uno scontro tra titani, e ognuno di essi dà il meglio di sé. Brava e bella anche Madeleine Stowe nei panni di Sarah Sunhill, comprimaria d'eccezione del perfetto John Travolta. Si notano molti punti di contatto con un altro ottimo film, Codice D'onore, pur essendo quest'ultimo uscito ben sette anni prima. In effetti il romanzo ispiratore de La figlia del Generale è coetaneo della pellicola di Rob Reiner, e entrambi descrivono l'ambiente militare - estremamente "testosteronico" - di quel periodo storico.
Davvero una bella pellicola.
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Postato da Blogger su Look... This is Just me! il 1/30/2014 09:30:00 AM