1) Ciao Marco, grazie della disponibilità! Raccontaci qualcosa di voi!
Mi chiamo Marco, ho 28 anni e vivo a Berlino dal 2009. Dopo qualche mese di corsi di tedesco ho trovato un tirocinio presso un’azienda aerospaziale dove mi occupavo di traduzioni di manuali tecnici – tra le altre cose, all’epoca studiavo ingegneria meccanica. Dopo i 3 mesi circa di stage sono stato chiamato per fare un altro tirocinio in ambito pubblicitario e marketing presso una startup che aveva come obiettivo quello di creare un “ad market” per l’Italia da Berlino.
Presto mi sono ritrovato ad occuparmi anche di assunzioni e questo mi ha portato ad “inventarmi” (poiché non l’avevo mai fatto prima ma era un bisogno importante per il crescente ambiente startup) personal recruiter o head hunter. Proprio questa esperienza mi ha portato a conoscere il mondo tecnologico e mi ha fatto arrivare dove sono oggi: al comando del team Lookals. Viviana l’ho incontrata cammin facendo qui a Berlino. E quando si dice che, per trovare le persone giuste da inserire in un team serve anche fortuna, beh, devo dire che in questo caso la “dea bendata” ci ha visto benissimo. Arriva da un’ottima esperienza come Digital PR Specialist in RedBull ed ha lavorato a Berlino per Pinspire come PR & Social Media Responsable per l’Italia. Attualmente si occupa della creazione di tutti i contenuti che vedete online riguardanti il progetto. Lato programmazione c’è Peppe Sirchia, catanese con molti anni di esperienza in sviluppo di progetti di startup e gran conoscitore della “Italian Startup Scene”. Team italiano che sviluppa un progetto ambizioso che mira al rilancio a livello mondiale di uno dei brand turistici più conosciuti al mondo: l’Italia.
2) Fare startup è un’avventura da intraprendere senza la paura di fallire, qual è il vostro motto?
Non c’è un vero e proprio motto. Personalmente credo ci siano tante frasi di Ayrton Senna (con la risposta alla prossima domanda capirete anche perché cito lui) che mi (e ci) motivano. Tra le tante: “There is a certain amount of danger in motor racing so any time you go racing or testing you are exposed to some risks. There are calculated risks and there are uncalculated things that can happen. And you can be gone in a fraction of a second. You realise you are nobody. And your life can have an end. You either face it in a professional, cool manner or you just drop it and don’t do it anymore. I happen to like too much what I do to just drop it. I can’t drop it.”
Ogni volta che lo dico, spiazzo chi mi sta di fronte in quanto solitamente si citano imprenditori o “guru” di qualcosa. Per me invece uno “startupper” è un pilota che viaggia a 300km/h alla ricerca del suo limite e di quello del suo mezzo. Imparando ogni volta qualcosa di nuovo dai suoi errori. Correndo per portare il team alla vittoria. E consapevole del fatto che il fallimento, ovvero il rischio di andar fuori pista si presenta ad ogni curva.
3) Un team dinamico, motivato e affiatato è fondamentale per andare lontano! Come siete strutturati? Quali competenze tecnico specialistiche possedete?
Io (forse anche perché studiavo ingegneria meccanica e sono un super appassionato di motori) considero il progetto come un team ed una vettura di F1. Per vincere tutti devono fare la loro parte alla perfezione ed entro i tempi richiesti. Il team che si occupa della “messa a punto” ed il pilota che deve essere concentrato durante la guida, aiutare a comprendere gli eventuali problemi del suo veicolo ed essere il più veloce senza commettere errori. Il rischio è che si vada a sbattere. Per questo, ad oggi, il team Lookals è composto da me, il pilota, con esperienza in campo estero (berliness) in comunicazione, business development ed un po’ di PR, Viviana che è la miglior PR & Social Media Strategist che abbia incontrato sino ad ora – con, tra le altre un’ottima esperienza anche in RedBull - e Peppe che è un ottimo programmatore ed art director con ampissima conoscenza della scena startup italiana.
4) Wind Business Factor Competition 2013: un’opportunità per apprendere, fare networking, far conoscere la propria idea a potenziali investitori! Quale valore aggiunto state portando a casa da questa esperienza?
Lavorare a stretto contatto con altri team, mentors e potenziali investitori non può che considerarsi un valore aggiunto per ognuno di noi. Ogni feedback, critica e consiglio è per ogni team fonte di crescita e di miglioramento. In più, nel nostro caso particolare, riusciamo ad entrare più a fondo in tutte quelle che sono le dinamiche italiane del “fare startup” ed il fatto di fondere le esperienze berlinesi con quelle italiane non può che giovare a noi e a chi con noi lavora durante questa esperienza.
5) Innovazione, creatività e motivazione: aspetti fondamentali per fare startup: ma non dimentichiamoci delle tecniche di management per completare il cocktail esplosivo! Cosa ne pensate?
Assolutamente d’accordo. Sebbene noi non abbiamo esperienze manageriali o di gestione di una qualsiasi attività alle spalle, credo che il fatto di “doversi arrangiare” in una città ed in un Paese dove non si parla la tua lingua e dove non hai molte delle comodità che avresti nella quotidianità di casa (dove siamo nati e dove vivono i nostri genitori) sia di per se una lezione di management di indiscusso valore. Ovviamente non è sufficiente per poter avviare e gestire un’attività ma sono sicuro che un team eccellente aiutato da ottimi mentors ed alimentato da determinazione e desiderio di apprendere valga molto più di una cattiva o poco stimolante esperienza passata.
6) Eric Ries autore del libro “The Lean StratUp” definisce la startUp come un’organizzazione dedicata alla creazione di qualcosa di nuovo in un contesto di estrema incertezza! Messaggio chiaro e rivolto a tutti coloro che vogliono percorrere nuove strade (gli imprenditori sono ovunque) e lanciare prodotti/servizi ancora inesplorati. L’approccio deve essere quello di implementare un metodo scientifico basato sull’innovazione sperimentale per misurare i propri progressi, collegato alla capacità di apprendimento continuo. In sintesi il messaggio è: Build-Measure-Learn innovando e sperimentando! E’ il vostro modus operandi?
Sfido chiunque a trovare un potenziale imprenditore che non la pensi in questo modo. Ovviamente è il nostro modus operandi a prescindere da libri e/o presentazioni celebri e mi auguro sia così per chiunque voglia creare (o almeno provarci) qualcosa che sia utile e semplifichi le azioni di molti. Come diceva Aristotele: “Ciò che dobbiamo imparare, lo si impara facendo.” Le grandi cose non avvengono per piccoli incrementi. Avvengono quando qualcuno la pensa in maniera differente.
Per approfndimenti su Lookals suggeriamo di guardare anche il video riportato qui sotto:
Lookals | Find your experience from Lookals on Vimeo.
Ringraziando Marco Vismara e il suo team per l’intervista, ricordiamo che nel sito di Wind Business Factor Competition potete trovare moltissimi approfondimenti, indicazioni per partecipare ai gironi successivi della competition e una community preziossima per fare networking e condividere esperienze e informazioni.