Erano conosciuti per la loro eccentricità ed ogni salotto della Londra Regency si contendeva la loro carismatica presenza; erano facoltosi, colti, brillanti, entrambi al loro secondo matrimonio, i Conti di Blessington erano la coppia più ammirata e discussa del tempo.
La contessa, nata Marguerite Power il primo settembre del 1789, era la quarta figlia di un modesto proprietario terriero irlandese che incarnava tutti i vizi del tempo, era ribelle, rissoso, violento e perciò temuto dalla moglie e dai figli fino al giorno della propria morte; all'età di quattordici anni ella fu chiesta in sposa dal Capitano St.Legend Farmer, ma dato il suo rifiuto questi stipulò un contratto con il padre che, conquistato dalla cifra in denaro con cui sarebbe stato ripagato e dal pensiero di avere una bocca in meno da sfamare, accettò di buon grado, ignaro o forse noncurante del fatto che stava consegnando una delle proprie figlie tra le braccia di una persona ben più violenta di lui; dopo una serie di maltrattamenti che la indussero a prendere la drastica decisione di abbandonare il tetto coniugale, Marguerite tornò per qualche tempo in casa con i genitori per poi lasciare l'Irlanda alla volta dell'Inghilterra, dove la famiglia di Thomas Jenkis, un vecchio capitano di marina, la accolse e la presentò casualmente al Conte irlandese Charles John Gardiner, I°Conte di Blessington, di sette anni più vecchio di lei, già vedovo con quattro figlioli.
A quattro mesi dalla morte del marito di Marguerite, che, da accanito bevitore e dedito al gioco d'azzardo contrasse debiti fino al punto da venire rinchiuso nella King's Bench Prison dove si spense nell'ottobre del 1817, i due contrassero matrimonio e divennero a far parte del bel mondo, spendendo senza misura denaro in ogni tipo di stravaganza.
Di questa vita entusiasmante, ma dissoluta e forse un po' monotona la bella Marguerite presto si stancò e persuase il Conte suo marito a viaggiare nel vecchio continente per conoscere le capitali europee, straripanti di storia, seguendo le tracce dell'amato poeta Byron, il fascinoso spirito indomito, il sommo poeta dall'animo ribelle del quale aveva letto tutte le opere fino ad allora scritte ed aveva visitato i luoghi in esse citati: era bella, la contessa, ed era anche un po' viziata e capricciosa, come voleva il più calzante paradigma della lady facoltosa e titolata, e perciò, insieme con la sorella minore ed il marito partì alla volta di Genova, dove George Byron abitava allora dopo aver perso nelle acque del golfo spezzino l'amato amico e compagno Percy Bysshe Shelley.
Durante una delle loro tappe, per la precisione presso Avignone, incontrarono uno dei più famosi dandies dell'epoca, il Conte D'Orsay, conosciuto per la propria eleganza e classe, ammirato ed imitato in tutta Europa, che si unì a loro con grande piacere, data anche l'attrazione che avvertiva per la bellissima contessa.
E così la comitiva composta alfine di quattro aristocratici amanti della bella vita si diresse, attraversando le Alpi Marittime e raggiungendo quindi Savona, verso l'ambito capoluogo ligure, costeggiando il mare del golfo che tanto di sè già aveva fatto parlare.
Giunti a Genova Voltri lasciarono i muli a dorso dei quali fino ad allora avevano viaggiato ed entrarono in carrozza, per proseguire il loro viaggio ed entrare, infine, nella città di Genova, dove presero alloggio presso l'Hotel de la Ville; era il 31 marzo dell'anno 1823 e Marguerite annotava nel suo diario:
E così sono davvero nella stessa città in cui è Byron ! E domani potrei, forse, scorgerlo, chissà ! Non ho mai avvertito prima questo stesso desiderio impaziente di vedere qualcuno a me noto solamente dalle sue opere. Spero solo che non sia grasso, come Moore lo ha descritto quando era a Venezia, poichè per me un poeta grasso è una anomalia. Beh, domani saprò com'è: e ora a letto a riposare le fatiche del mio viaggio. - 1
Sì, allora viaggiare era sicuramente molto faticoso, ma leggete insieme con me quali parole usa per descrivere il capoluogo ligure raggiunto dopo giorni e giorni di viaggio ... nel Golfo di Genova l'attendeva uno spettacolo di rara amenità:
Niente potrebbe essere più bello della posizione di Genova, se non fosse per un difetto; ma anche questo, a visto a distanza, aggiunge bellezza all'effetto generale. Mi riferisco alle immediate vicinanze della audace e desolante schiera degli Appennini, che formano il suo sfondo. Quando è vista da lontano, la città, che è costruita su di un anfiteatro da cui la bella baia trae le sue fondamenta, sembra come se fosse collocata su di un'isola posta tra due mari; essendo le montagne dietro di essa blu come il Mediterraneo che ha di fronte, ed entrambi fondendosi, per così dire, con l'orizzonte. Gli edifici bianchi che si ergono quasi uno sopra l'altro tra queste vaste masse di blu, hanno un bellissimo effetto fino a quando sono visti da vicino, quando il contrasto offerto dagli splendidi palazzi e le montagne brulle e sterili, alla cui base svettano i loro tetti, è violento e quasi sgradevole; da una parte la visione della natura nel suo aspetto più rude, nella sua forma più selvaggia, dall'altra l'esibizione di esempi di ogni rifinitura, espressione di grazia di ricchezza e di arte. 2
Il primo di aprile, la comitiva si apprestava, nel sole profumato di primavera, a raggiungere la collina di Albaro punteggiata di ville residenziali e giardini pensili, di terrazzi profumati di zagara, dove era ed è tutt'ora situata Villa Saluzzo, la dimora di George Byron; il conte di Blessington aveva già avuto modo di conoscerlo, ma molto tempo era trascorso dal loro ultimo incontro ed era ansioso di rinnovarne la conoscenza, la contessa stava per coronare uno dei sogni della sua vita:
Albaro, il villaggio in cui Casa Saluzzo, dove egli vive, è situata,
si trova a circa un miglio e mezzo di distanza da Genova; si tratta di un antico palazzo dominante un'ampia veduta, con appartamenti spaziosi, con la facciata anteriore che guarda su di un cortile e quella posteriore sul giardino. 3
Quando siamo arrivati al cancello del cortile di Casa Saluzzo [ ... ] Lord Blessington e un signore della nostra compagnia lasciarono la carrozza per trasmettere i loro nomi. Sono stati ammessi immediatamente, per sperimentare un'accoglienza molto calorosa da parte di Lord Byron, che espresse il proprio compiacimento nel rivedere una sua vecchia conoscenza. Lord Byron chiese quindi di essere presentato a me; il che condusse Lord Blessington a confessare che ero in carrozza al cancello con mia sorella. Byron, immediatamente, si precipitò fuori nel cortile, ed io, nell'udire il suono dei suoi passi, guardai attraverso il cancello, e lo scorsi approssimarsi velocemente alla carrozza senza il suo cappello, e molto in anticipo rispetto agli altri due signori. "Deve aver pensato che sono così snaturato e selvaggio come la fama che mi precede mi dipinge", disse Byron, facendo un profondo inchino, "per aver lasciato Vostra Signoria ad attendermi per un quarto d'ora al mio cancello, ma è il mio vecchio amico Lord Blessington da biasimare, poichè ho appreso solo un minuto fa, che mi si faceva un tale onore. Penserò che non perdoni questa apparente scortesia a meno che non entri nella mia dimora --- e la supplico di farlo », e mi offrì la sua mano per aiutarmi a scendere dalla carrozza. Nel vestibolo si trovava il suo chasseur in alta uniforme, con due o tre altri domestici e dall'espressione di sorpresa visibile sui loro volti si evinceva che non erano abituati a vedere il loro signore manifestare tanta cordialità agli ospiti. 4
A prima vista la bella Marguerite rimase fortemente delusa nel vedere nel poeta una persona dall'aspetto cordiale ed animato da modi gradevoli, era preparata a trovarsi di fronte un individuo staccato, altero, burbero, come la maggior pare dei personaggi cui egli aveva dato vita nei suoi scritti; in lui trovò invece una persona dalla rara sensibilità, dall'animo delicato e generoso, ricettivo a quanto di nuovo stava il movimento letterario e culturale in genere avvertendo: non dimentichiamo che Byron può essere considerato il primo dei romantici ed infatti spesso le loro conversazioni verteranno su Madame de Staël* e sui suoi scritti che come ben sappiamo fissavano i capisaldi della nuova corrente letteraria, che Byron non solo aveva già fatto propri, ma che incarnava nel suo sentire e nel suo modo di vivere la vita.
Per coloro che conoscono Byron solamente come autore, sarebbe difficile, se non impossibile, trasmettere una giusta impressione di lui quale uomo ... La Natura non gli aveva negato il calore del cuore, e gli affetti gentili che esso genera, quelli che nascono nel ricambiare l'amicizia. 5
Mentre parlava la coscienziosità nei suoi modi, e l'aumento del colore e l'animazione del suo volto, erano palese espressione della sincerità dei sentimenti da lui espressi: era in quei momenti che la sua originaria, sorgiva bontà riemergeva. 6
George Byron in un disegno a carboncino fatto dal Conte D'Orsay sul terrazzo di Villa Saluzzo
Affacciandomi al balcone questa mattina con Byron, osservai il suo aspetto mutare, come rapito da un'espressione di profonda tristezza. Dopo alcuni minuti di silenzio, mi fece notare una barca ancorata a destra, come quella in cui il suo amico Shelley era annegato, e disse che il vederla lo aveva angosciato. - "Avreste dovuto conoscere Shelley", Byron disse, "per comprendere quanto io lo debba rimpiangere. Egli era il più gentile, il più amabile, la persona dalla mentalità meno mondana che abbia mai incontrato, pieno di delicatezza, disinteressato a ciò che accadeva a tutti gli altri uomini, e in possesso di un grado di genialità, unito ad una semplicità, tanto raro quanto ammirevole. Si era creato un beau idéal di tutto ciò che è bene, era dotato di un intelletto elevato, e nobile, e agì guidato da questo ideale alla lettera. Aveva una fantasia più che brillante, ma un totale desiderio di saggezza terrena. Non ho mai visto nessuno come lui, e mai mi ricapiterà, ne sono certo. 7Byron è uno strano mélange di bene e male e l'umore in cui si trova fa sì che domini l'uno o l'altro. Il suo è un carattere dalla Natura totalmente inadatta alle abitudini domestiche, o capace di affinare le qualità di una donna o di renderla suscettibile di felicità. Mi confessa che non è felice, ma ammette che è colpa sua, visto che la contessa Guiccioli, unico oggetto del suo amore, ha tutte le qualità per rendere ragionevolmente felice un uomo. 8
Si dice che tale fosse il trasporto ed il piacere nello stare con Lady Marguerite che il poeta, durante i due mesi in cui i Blessingtongs soggiornarono a Genova, trascurò la sua amante che aveva affittato la villa sotto la sua, in Via Albaro 1, per essergli accanto; il piacere era sicuramente reciproco, come si deduce dal Memoir della contessa, che visitò tutti i giardini, i palazzi signorili e la maggior parte delle chiese di Genova, gioendo nel vedere il tradizionale mercato dei fiori, ancora così poco conosciuti nei mercati rionali inglesi, le antiche vie della città e gli scorci più pittoreschi,
2 aprile -Siamo andati alle nove di questa mattina a vedere il mercato dei fiori e nei luoghi in cui gingilli sono esposti per la vendita. ( Via degli Orefici - N.d.A. )
L'aria era intrisa dei profumi dei fiori, e le loro tinte mi sembravano molto più ricche e più luminose delle stesse specie che ci sono da noi. Non avevo mai visto tuberose così belle, gelsomini spagnoli e rose e allori; e le violette napoletane e di Parma esalavano i loro deliziosi profumi tutto intorno. Non c'era mancanza di acquirenti, e sembra che i genovesi considerino i fiori come una parte delle necessità della loro vita, e, mi dicono, li acquistano regolarmente come noi facciamo con le verdure. Era una bella immagine vedere le tonalità ricche e variegate dei fiori, come erano allineati lungo linee nei vasi che li contenevano con le donne che abbassavano i prezzi dei bouquet che erano stati scelti dai clienti, in ognuno dei quali, notai, esse ponevano un mazzo di fiori d'arancio. 9
incontrandosi con Byron in occasione del tè, del pranzo o della cena; quando i cavalli dei Blessingtons giunsero finalmente a Genova, la contessa cominciò con il compiere anche lunghe passeggiate a cavallo in compagnia del sommo poeta che la guidava verso luoghi ameni che egli ben conosceva e prediligeva, in primis la passeggiata di Nervi
Una delle nostre prime cavalcate con Lord Byron fu quella a Nervi, un villaggio sulla costa, così romanticamente situato, e che ad ogni svolta della strada presenta varie e splendide vedute. Tutte gli erano familiari, ed egli non mancò di farle notare, ma in termini molto sobri, non consentendo a qualcosa come l'entusiasmo di trapelare dalle sue espressioni, anche se molti panorami avrebbero potuto entusiasmarlo per certo.10
Là dove il mare si imperla di riflessi,su quella 'promenade' sempre scaldata in ogni stagione dai raggi del sole e profumata di brezza marina, dove il salmastro scaturisce dalla spuma in cui si sciolgono le onde che giocando con gli scogli, quasi sembrano cantare in un cadenzare lento e ritmato, sempre uguale, come uguale e leggero è il battito delle ali del gabbiano che, sovrano dei cieli, qui si lascia trasportare dalle correnti che lambiscono il litorale, essi amavano incontrarsi, passeggiando ...
Daniela L.
La trama delle lucciole ricordisul mar di Nervi, mia dolcezza prima?
Versi a Dina, Camillo Sbarbaro ( 1888 - 1967 )
12 aprile - Cavalcata fuori Genova oggi con Lord Byron, che ci ha portato in un percorso nuovo, e quasi altrettanto bello come quello di Nervi. Era di buon umore, e ha chiesto il permesso di presentarci il conte Pietro Gamba, fratello della Contessa Guiccioli, La Dame de ses Pensées. 11
Mentre i Blessington erano a Genova, il progetto di andare in Grecia come volontario stava crescendo in determinazione da parte di Byron, e parlò con Lady Blessington delle sue intenzioni e delle sue speranze. Lei consegnò a 'The Idler in Italy' la sostanza del suo discorso, e aggiunge alcuni commenti che sono accorti ed appropriati. Le seguenti parole sono del 12 aprile: "Byron afferma che colui che è solo un poeta ha fatto poco per l'umanità, e che cercherà di dimostrare a sè stesso che un poeta può essere anche un soldato.12
I Blessington rimasero a Genova circa sei settimane e quando cominciarono a fare preparativi per la partenza, Byron più volte li invitò a rimanere: il 5 maggio accompagnò la contessa a visitare una villa prospicente la sua che era in netto decadimento e perciò in vendita ad un buon prezzo; la contessa aveva espresso il desiderio di vederla perchè interessata ad acquistarla ... giunti nel parco egli prese la matita che aveva in tasca e cominciò a scrivere ... la villa si chiamava e si chiama tutt'oggi "Il Paradiso"
“ Sotto gli occhi di Lady Blessingtong
Il Paradiso rigenerato
Dovrebbe essere come prima che il male fosse creato;
Ma se la nuova Eva
Per una mela dovrebbe piangere
Quale mortale non avrebbe recitato la parte del Diavolo? ”
Dopo aver scritto queste poche righe, sorridendo disse: “In futuro la gente verrà a visitare Il Paradiso, dove Byron scrisse un 'incompiuto' dedicato alla sua 'contadinella': e ad esso i nostri nomi saranno associati anche quando noi avremo da lungo tempo cessato di esistere.” 13
Ma ormai la data per la partenza era stata fissata dal conte, "Il Paradiso" non verrà mai acquistato da lui e la prossima tappa del loro viaggio in Italia, Napoli, attendeva la comitiva ansiosa di fare nuove ed entusiasmanti esperienze ... fu un momento malinconico, descritto da entrambi con rammarico e tristezza ... Marguerite chiese al poeta, divenuto ormai suo amico, di dedicarle alcuni versi, ed egli, contemplando il ritratto che proprio pochi giorni prima le aveva dipinto Sir Thomas Lawrence,
così scrisse:
Voi mi avete fatto richiesta di un verso --- Tale richiesta
Per un poeta è strana da negare;
Ma il mio Ippocrene non è più nel mio seno,
Ed il mio sentire (la sua fonte) è asciutta.
Un tempo avrei in questo momento scritto
Ma lo sforzo sarebbe scaduto sulla mia lingua,
E il tema è troppo tenero per il mio guscio.
Vi sono ceneri dove una volta vi era il fuoco,
Quello che ho amato un tempo ora solo ammiro,
E il mio cuore è grigio come la mia chioma.
La mia vita è senza data da anni ---
Ma non compare alcun solco
Se non nel profondo della mia anima e sulla mia fronte.
Lascio il giovane e brillante ambire
Poichè il dolore ha strappato alla mia lira
La corda per cui lo sforzo era degno.
TO THE COUNTESS OF BLESSINGTON, 1823
2 giugno. - Byron è venuto a prendere congedo da noi la scorsa notte, e fu festa triste. Lui sembrava avere la convinzione che ci incontrassimo per l'ultima volta; e, cedevole alla malinconia causata da questo presentimento, fece quasi uno sforzo per controllare le lacrime che gli scorrevano abbondantemente lungo le guance. Mai prima di allora tanto ci fece piacere vedere un cuore affettuoso che cerca di rassegnarsi ad un impulso naturale; e siamo rimasti tutti molto commossi. Ha presentato a ciascuno di noi un ricordo amichevole di se stesso, e ci ha chiesto in cambio gages - d'amitié, che gli abbiamo donato: nuovamente lui mi rimproverava di non rimanere a Genova fino a che sarebbe salpato per la Grecia e questo ricordo mi riportò a una parte del puntiglio che avevo già sentito del nostro rifiuto a rimanere; quindi egli si asciugò gli occhi, e, a quanto sembrò, in vergogna per la sua emozione, fece qualche osservazione sarcastica sul suo nervosismo, anche se la sua voce era inarticolata ed il labbro gli tremava mentre pronunciava queste parole. Potrà il suo presentimento essere giusto, e non incontraci più ? Non smetterò di ricordarlo con gentilezza: l'idea di non vederlo più ancora mi vince con tristezza, e mi fa dimenticare tanti suoi difetti che mi avevano spesso disincantata. Povero Byron ! Non permetterò a me stessa di pensare che l'abbiamo incontrato per l'ultima volta, anche se ci ha contagiato tutti con i suoi superstiziosi presentimenti. 14
Lord Byron saying goodbye to Countess Blessington, R. Wesley Rand, c 1880 - 1900Il mattino seguente Lady Blessington, scesa nella hall dell'albergo per salutare definitivamente Genova, trovò un biglietto di Lord Byron a lei indirizzato che attendeva di essere letto: la sera prima lui le aveva donato come ricordo una spilla con cammeo raffigurante Napoleone che si era staccato dal petto senza pensare che gli oggetti con spilli o con punte in genere sono malauguranti; con queste righe le inviava perciò una catenella che, le assicurava, aveva portato anche per più tempo della spilla e la pregava di lasciare giù quel primo oggetto di sicuro cattivo auspicio.
George Byron perderà la vita nella battaglia di Missolungi, in Grecia, il 19 aprile 1824; affissa alla parete del civico 3 di Via Albaro, una targa che rapisce l'attenzione del viandante così lo ricorda:
Là lo spinse il suo indomito spirito romantico; là, forse, trovò finalmente pace.
La Contessa di Blessington, alla luce delle esperienze maturate durante questo viaggio e soprattutto al bagaglio di conoscenze e di cultura che gli incontri con Lord Byron fecero sì che giungessero a compimento in lei, divenne una scrittrice romantica già al suo tempo di riconosciuto prestigio.
Un caro saluto colmo di affetto a voi tutti, grazie per avermi seguita in questa passeggiata intrisa di altisonanti echi letterari nella Genova d'inizio ottocento, vi abbraccio calorosamente,
a presto ♥
Bibliografia:
Baron George Gordon Byron Byron, The Complete works of Lord George Byron, Johnson, Wilson and Co., 1867
Marguerite Countess of Blessington, A journal of the conversations of Lord Byron, with the Countess of Blessington. A new edition, revised, and annotated to which is prefixed a contemporary sketch of Lady Blessington, Richard Bentley & Son, London, 1893 - https://archive.org/details/journalofconvers00blesiala
Marguerite Countess of Blessington, Conversations of Lord Byron with the Countess of Blessington, London, H.Colburn, London, 1850 - https://archive.org/details/conversationsofl00blesrich
Marguerite Countess of Blessington, The Idler in Italy, volume 1, H. Colburn, London, 1839
Joseph, Fitzgerald Molloy, The most gorgeous Lady Blessington, Downey, London, 1896 -
https://archive.org/details/mostgorgeouslad02mollgoogCitazioni e note:
1 - Marguerite Countess of Blessington, The Idler in Italy, volume 1, H. Colburn, London, 1839, pag. 286
2 - Ibidem, pag. 291
3 - Marguerite Countess of Blessington, Conversations of Lord Byron with the Countess of Blessington, London, H.Colburn, London, 1850, pag. 5
4 - Marguerite Countess of Blessington, The Idler in Italy, op.cit., pag. 289
* Anne-Louise-Germaine Necker, baronessa de Staël (1766-1817) ebbe il merito di esporre nelle sue opere i nuovi canoni estetici che favorirono l'elaborazione della poetica romantica entrando in contraddizione con la teoria classica della bellezza intesa come valore immutabile e universale e proponendo piuttosto la valorizzazione dei moti dell'animo.
Nel 1810 pubblicò il trattato De l'Allemagne (Sulla Germania), che Napoleone fece sequestrare e distruggere; pubblicata a Londra nel 1813 e a Parigi dopo la fine dell'Impero, l'opera proclamava il rifiuto dei canoni del classicismo affermando la spontaneità del sentire poetico, l'esaltazione del sentimento e della fantasia creatrice; venivano così rivalutate l'arte popolare e le epoche storiche fino ad allora dimenticate, quali per esempio quella medioevale. Grande fu il suo influsso sul dibattito fra classicisti e romantici che si sviluppò anche in Italia.
5 - Marguerite Countess of Blessington, Conversations of Lord Byron with the Countess of Blessington, op. cit., pag. 245
6 - Ibidem, pag. 237
7 - Ibidem, pag. 758 - Ibidem, pag. 69
9 - Marguerite Countess of Blessington, The Idler in Italy, op. cit., pag. 293
10 - Marguerite Countess of Blessington, Conversations of Lord Byron with the Countess of Blessington, op. cit., pag. 54
11 - Marguerite Countess of Blessington, The Idler in Italy, op. cit., pag. 307
12 - Marguerite Countess of Blessington, A journal of the conversations of Lord Byron, with the Countess of Blessington. A new edition, revised, and annotated to which is prefixed a contemporary sketch of Lady Blessington, Richard Bentley & Son, London, 1893, pag. I
13 - Ibidem, pag. Iii
14 - Marguerite Countess of Blessington, The Idler in Italy, op. cit., pag. 358
They were known for their eccentricity, and every salon of the Regency London competed each other for their charismatic presence; they were wealthy, educated, brilliant, both in their second marriage, the couple of the Earls of Blessington was the most admired and discussed at that time.
- picture 1
The Countess, née Marguerite Power the 1st of September, 1789, was the fourth child of a modest Irish landowner who embodied all the vices of the time: he was rebellious, quarrelsome, violent and therefore feared by his wife and children until the day of his death; at the age of fourteen she was asked in marriage by Captain St.Legend Farmer, but given her rejection, he signed a contract with his father who was captivated by the amount of money which would have been paid off and by the thought of having a mouth in less to feed, gladly accepted, perhaps unaware or unconcerned that he was delivering one of his daughters in the arms of a person far more violent than he was; after a series of ill-treatment that caused her to take the drastic decision to leave the marital home, Marguerite returned for some time at home with her parents and then leave Ireland for England, where the family of Thomas Jenkis, an old navy captain, welcomed her and introduced her to the Irish Charles John Gardiner, Ist Earl of Blessington, seven years older than she, already a widower with four children.
- picture 2 on the left - Four months after Marguerite's husband death, who, avid drinker and addicted to gambling debts contracted up to the point of being locked in the King's Bench Prison where he died in October of 1817, the two got married and became a part of the beautiful world, spending money without limit in every kind of extravagance
Of this exciting, but dissolute and perhaps a bit dull life, the beautiful Marguerite grew soon tired, and persuaded the Earl her husband to travel to Europe to visit the European capitals, overflowing with history, following the footsteps of the beloved poet Byron, the fascinating indomitable spirit, the great poet with a rebel soul whose works she had all read and had visited the places referred to in them: she was beautiful, the Countess, and was also a bit spoiled and capricious, as the most fitting paradigm of the wealthy and titled lady wanted, and therefore, together with her younger sister and her husband, went to Genoa, where Lord Byron, after losing in the waters of the Gulf of La Spezia his beloved friend and companion Percy Bysshe Shelley, was at that time living.
- picture 3 on the right - During one of their stages, namely at Avignon, they met one of the most famous dandy of the Regency era, Count D'Orsay, known for his elegance and class, admired and imitated throughout Europe, who joined them with great pleasure, given also the attraction he felt for the beautiful and charming countess.
And so at last the group consisting of four aristocratic lovers of the good life reached, through the Maritime Alps and Savona, Genoa, along the coast of the gulf that so much of itsmself it had already done speaking.
On their arrival in Genoa Voltri they left the mules on the back of which they had traveled up and entered the carriage, to continue their journey and come, finally, in the city of Genoa, where they took lodging at the Hotel de la Ville; it was March 31st of the year 1823 and Marguerite wrote in her diary:
And am I indeed in the same town with Byron ! And to-morrow I may, perhaps, behold him ! I never before felt the same impatient longing to see anyone known to me only by his works. I hope he may not be fat, as Moore described him to be at Venice, for a fat poet is an anomaly in my opinion. Well, well, to-morrow I may know what he is like: and now to bed, and sleep away the fatigues of my journey. 1
Yes, traveling was definitely very tiring then, but read along with me which words she used to describe the Ligurian capital reached after days and days of travel ... in the Gulf of Genoa it was waiting for her a rare show of amenities:
Nothing could be more beautiful than the position of Genoa, were it not for one blemish; but even this, at a distance, adds to the beautiful of the general effect. I refer to the near vicinity of the bold and bleak range of the Apennines, that form its back-ground. When beheld from a distance, the city, which is built on an amphiteatre with the fine bay laving its foundation, looks as if placed on an island between two seas; the mountains behind it being as blue as the Mediterranean in front, and both mingling, as it were, with the horizon. The white buildings rising one above the other between these vast masses of blue, have a beautiful effect until viewed on the spot, when the contrast offered by the splendid palaces and the bleak sterile mountains, at whose base they rear their heads, is violent and disagreeable; the one offering a view of nature in her roughest, wildest form, and the other presenting speciments of all the refinements and graces of wealth and art. 2
On April 1st, the party was preparing, in the sun-scented spring breeze, to reach the hill of Albaro, dotted with residential villas and terraced gardens, scented with fragrant orange blossoms, where it was, and it is still today, located Villa Saluzzo, the abode of George Byron; the Earl of Blessington had already known him, but much time had elapsed since their last meeting and was anxious to renew the acquaintance, the Countess was about to crown one of the dreams of her life:
Albaro, the village in which the Casa Saluzzo, where he lives, is situated,
- picture 4
is about a mile and a half distance from Genoa; it is a fine old palazzo commanding an extensive view, and with spacious apartaments, the front looking in to a court-yard and the back into the garden. 3
- picture 5
- picture 6
When we arrived at the gate of the court-yard of the Casa Saluzzo [ ... ] Lord Blessington and a gentleman of our party left the carriage and sent in their names. They were admitted immediately, and experienced a very cordial reception from lord Byron, who expressed himself delighted to see his old acquaintance. Lord Byron requested to be presented to me; which led to Lord Blessington's avowing that I was in the carriage at the gate with my sister. Byron immediately, hurried out into the court, and I, who heard the sound of steps, looked through the gate, and beheld him approaching quickly towards the carriage without his hat, and considerably in advance of the other two gentlemen. " You must have thought me quite as ill-bred and savage as fame reports, " said Byron, bowing very low, " in having permitted your ladyship to remain a quarter of an hour at my gate; but my old friend lord Blessington is to blame, for I only heard a minute ago that it was so highly honoured. I shall think you do not pardon this apparent rudeness unless you enter my abode --- which I entreat you will do; " and he offered his hand to assist me to descend from the carriage. In the vestibule stood his chasseur in full uniform, with two or three other domestics; and the expression of surprise visible in their countenances evinced that they were not habituated to see their lord display so much cordiality to visitors. 4
At first glance the beautiful Marguerite was greatly disappointed to see the poet in a friendly-looking person and animated by pleasing ways, she was prepared to come across a detached, haughty, grumpy man, like most of the characters he had given life in his writings; instead she found in a person with a rare sensitivity, from the gentle and generous soul, receptive to the what was the new literary and in general cultural movement growing: we don't have to forget that Byron can be considered the first of the Romantics, and in fact often their conversations focused on Madame de Staël* and on her writings which, as we all know, stared at the cornerstones of the new literary movement, which Byron not only already owned, but embodied in his feelings and in his way of living life.
To those who only know Byron as an author, it would be difficult, if not impossible, to convey a just impression of him as a man ... Nature had not denied him warmth of heart, and the kind affections that beget, while they are formed to repay friendship 5
While he spoke the earnestness of his manner, and the increased colour and animation of his countenance, bore evident marks of the sincerity of the sentiments he uttered: it was at such moments that his native goodness burts forth 6
- picture 7 - George Byron in a charcoal drawing by Count D'Orsay on the terrace of Villa Saluzzo
On looking out from the balcony this morning with Byron, I observed his countenance change, and an expression of deep sadness steal over it. After a few minutes' silence he pointed out to me a boat anchored to the right, as the one in which his friend Shelley went down, and he said the sight of it made him ill. - "You should have known Shelley," said Byron, " to feel how much I must regret him. He was the most gentle, the most amiable, and least worldly-minded person I ever met; full of delicacy, disinterested beyond all other men, and possessing a degree of genius, joined to a simplicity, as rare as it is admirable. He had formed to himself a beau idéal of all that is fine,high minded, and noble, and he acted up to this ideal even to the very letter. He had a most brillant imagination, but a total want to worldly-wisdom. I have seen nothing like him, and never shall again, I am certain. 7
- picture 8
Byron is a strange mélange of good and evil the predominancy of either depending wholly on the humor he may happen to be in. His is a character that nNature totally unfitted for domestic habits, or for rendering a woman of refinement or susceptibility happy. He confesses to me that he is not happy, but admits that it is his own fault, as the Contessa Guiccioli, the only object of his love, has all the qualities to render a reasonable being happy. 8
It is said that such was the transport and pleasure in being with Lady Marguerite that the poet, during the two months in which the Blessingtongs lived in Genoa, he neglected his mistress who had rented the villa under his, in Via Albaro 1, for be with him; the pleasure was definitely mutual, as we may deduce from the Memoir of the countess, who visited all the gardens, the stately palaces and most of the churches of Genoa, rejoicing in seeing the traditional flower market, when flowers were still so little known in the local English markets, the ancient streets of the city and the most picturesque views,
2nd - Went out at nine this morning to see the flower market and the places where trinkets are exposed for sale. ( Via degli Orefici - N.d.A. )
The air was redolent with the perfumes of the flowers, and their tint seemed to me to be far richer and brighter than the same species are with us. Never had I seen such tuberoses, Spanish jessamines, and laurel roses; and the Neapolitan and Parma violets exhaled their delicious odours all around. there was no lack of buyers, for the Genoese seem to consider flowers as a portion of the necessaries of life, and, I am told, purchase them as regularly as we do vegetables. It was a pretty picture to see the rich and varied hues of the flowers, as they were ranged along in lines in the vessels that contained them with women cheapening and assorting the bouquets they had selected, each of which I observed they placed a bunch of orange flowers. 9
meeting with Byron for tea, lunch or dinner; when the horses of Blessingtons finally arrived in Genoa, the countess began with doing even long rides on horseback in the company of the great poet who was driving her toward pleasant places he knew well and preferring, primarily the promenade in Nervi
One of our first rides with Lord Byron was to Nervi, a village on the sea-coast, most romantically situated, and each turn of the road presenting various and beautiful prospects. They were all familiar to him, and he failed not to point them out, but in very sober terms, never allowing any thing like enthusiasm in his expressions, though many of the views might have excited it. 10
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Where the sea grows pearled with reflections, on the promenade heated all year long by the rays of the sun and scented of the sea breeze, where the salt comes from the foam in which waves are dissolved that, playing with the rocks, almost seem to sing in a slow and rhythmic way , always the same, as equal and rhytmicis the beating of the wings of the seagull, ruler of these heavens, here carried by the currents lapping the shoreline, they loved to meet
Daniela L.
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Do you remember the plot of the fireflies on the Sea of Nervi, my former sweetheart?
Versi a Dina, Camillo Sbarbaro ( 1888 - 1967 )
12th - Rode out to-day with Lord Byron, who led us to a new, and nearly as pretty aroute as that of Nervi. He was in good spirits, and asked leave to introduce to us the Comte Pietro Gamba, brother to La Contessa Guiccioli, la dame de ses pensées. 11
While the Blessingtons were in Genoa, the project of going to Greece as a volunteer was growing into a resolve on Byron's part, and he talked with Lady Blessington of his intentions and hopes. She gives in 'The Idler in Italy' the substance of his talk, and she adds some comments of her own which are shrewed and just. The following entry was made on April 12: “ Byron asserts that he who is only a poet has done little for mankind, and that he will endeavour to prove in his own that a poet may be a soldier.12
The Blessington remained in Genoa about six weeks, and when they began to make preparations for their departure, Byron repeatedly asked them to stay: on May 5th he accompanied the countess to visit a villa far too near his one that was in sharp decline and therefore sold at a good price; the countess had expressed the desire to see it because she sayd was interested in buying it ... as soon as they reached the park, he took a pencil from his pocket and began to write ... the villa was and still is called "Il Paradiso" ( The Paradise)
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“Beneath Blessingtong's eyesThe reclaimed ParadiseShould be as the former from Evil;But if the new EveFor an apple should grieveWhat mortal would not play the Devil ?”
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Having written the lines, he laughing said: “In future time people will come to see Il Paradiso, where Byron wrote an impromptu on his country-woman: thus our names will be associated when we have long ceased to exist.” 13
But now the date for their departure had been fixed by the Count, "Il Paradiso" will never be bought by him, and the next leg of their trip to Italy, Napoli, was waiting for the party eager to do new and exciting experiences; this was a moments filled with melancholy, described by both with regret and sadness ... Marguerite asked the poet, who has become her friend, to dedicate her some verses, and he, contemplating the portrait that just a few days before had painted Sir Thomas Lawrence,
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so began to write:
You has ask'd for a verse; --- the requestIn a rhymer 't were strange to deny;But my Hippocrene was but my breast,And my feelings ( its fountain ) are dry.
Were I now as I was, I had sungWhat Lawrence has painted so well;But the strain would expire on my tongue,And the theme is too soft for my shell.
I am ashes where once I was fire,And the bard in my bosom is dead;What I loved I now merely admire,And my heart is as grey as my head.
My life is not dated by years ---There are moments which act as a plough;And there is not a furrow appearsBut is deep in my soul as my brow.
Let the young and the brilliant aspireTo sing what I gaze on in vain;For sorrow has torn from my lyreThe string which was worthy the strain.TO THE COUNTESS OF BLESSINGTON, 1823
June 2nd. - Byron came to take leave of us last night, and a sad party it was. He seemed to have a convinction that we met for the last time; and, yelding to the melancholy caused by this presentiment, made scarcely an effort to check the tears that flowed plentifully down his cheeks. He never appeared to greater advantage in our eyes than while thus resigning himself to the natural impulse of an affectionate heart; and we were all much moved. He presented to each of us some friendly memorial of himself, and asked from us in exchange corresponding gages - d'amitié, which we gave him: Again he reproached me for not remain at Genoa until he sailed for Greece: and this recollection brought back a portion of the pique he had formerly felt of our refusing to stay; for he dried his eyes, and, apparently ashamed of his emotion, made some sarcastic observation on his nervousness, although his voice was inarticulate and his lip quivered while uttering it. Should his presentiment be realized, and we indeed meet no more, I shall never cease to remember him with kindness: the very idea that I shall not see him again overpowers me with sadness, and makes me forget many defects which had often disenchanted me with him. Poor Byron ! I will not allow myself to think that we have met for the last time, although he has infected us all by his supertitious forebodings. 14
- picture 14 - Lord Byron saying goodbye to Countess Blessington, R. Wesley Rand, c 1880 - 1900
The very morning after, Lady Blessington, when came down the stairs and reached the hall of the Hotel to greet definitely Genoa, found a note addressed to her by Lord Byron waiting to be read: the night before he had given her, as a memento of his friendship, a brooch with a cameo depicting Napoleon, that he had detached from his chest without thinking that objects with pins or spikes are usually ominous; with these lines he sent her a chain that, assured her, he had also woren for more time of the brooch and begged her to let down the first object for sure bad omen.
George Byron lost his life in the battle of Missolonghi, in Greece, on April 29th,1824; affixed to the wall of the Civic 3 in Via Albaro, a plaque that captivates the attention of the traveler thus remembers him:
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His indomitable, romantic spirit drove him there; there, maybe, he finally found peace.
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The Countess of Blessington, given the experience gained during this tour, and especially the baggage of knowledge and culture that the meetings with Lord Byron brought to fulfillment in her, became a romantic writer even in her time of recognized prestige.
My best greetings full of love to you all, thanks for having followed me in this walk imbued with lofty literary echoes in the early XIXth century Genoa, I embrace you warmly,
see you soon ♥
Bibliography:
Baron George Gordon Byron Byron, The Complete works of Lord George Byron, Johnson, Wilson and Co., 1867
Marguerite Countess of Blessington, A journal of the conversations of Lord Byron, with the Countess of Blessington. A new edition, revised, and annotated to which is prefixed a contemporary sketch of Lady Blessington, Richard Bentley & Son, London, 1893 - https://archive.org/details/journalofconvers00blesiala
Marguerite Countess of Blessington, Conversations of Lord Byron with the Countess of Blessington, London, H.Colburn, London - https://archive.org/details/conversationsofl00blesrich
Marguerite Countess of Blessington, The Idler in Italy, volume 1, H. Colburn, London, 1839
Joseph, Fitzgerald Molloy, The most gorgeous Lady Blessington, Downey, London, 1896
https://archive.org/details/mostgorgeouslad02mollgoogQuotations and notes:
1 - Marguerite Countess of Blessington, The Idler in Italy, volume 1, H. Colburn, London, 1839, page 286
2 - Ibidem, page 291
3 - Marguerite Countess of Blessington, Conversations of Lord Byron with the Countess of Blessington, London, H.Colburn, London, 1850, page 5
4 - Marguerite Countess of Blessington, The Idler in Italy, op.cit., page 289
* Anne-Louise-Germaine Necker, Baroness de Staël (1766-1817) had the merit of exhibit in her works the new aesthetic principles that favored the development of the Romantic poetry coming into contradiction with the classical theory of beauty as immutable and universal value and proposing rather the enhancement of the motions of the soul.
In 1810 she published the treatise De l'Allemagne (About Germany), which Napoleon did seize and destroy; published in London in 1813 and in Paris after the end of the Empire, the work proclaimed the rejection of the canons of classicism stating the spontaneity of poetic feelings and the exaltation of lofty sentiments and creative imagination; were revalued folk art and historical epochs hitherto forgotten, such as the medieval one. Great was her influence on the debate between classicists and romantics that grew up in Italy too.
5 - Marguerite Countess of Blessington, Conversations of Lord Byron with the Countess of Blessington, op. cit., page 245
6 - Ibidem, page 237
7 - Ibidem, page 758 - Ibidem, page 69
9 - Marguerite Countess of Blessington, The Idler in Italy, op. cit., page 293
10 - Marguerite Countess of Blessington, Conversations of Lord Byron with the Countess of Blessington, op. cit., page 54
11 - Marguerite Countess of Blessington, The Idler in Italy, op. cit., page 307
12 - Marguerite Countess of Blessington, A journal of the conversations of Lord Byron, with the Countess of Blessington. A new edition, revised, and annotated to which is prefixed a contemporary sketch of Lady Blessington, Richard Bentley & Son, London, 1893, page I
13 - Ibidem, page Iii
14 - Marguerite Countess of Blessington, The Idler in Italy, op. cit., page 358