Spesso ci torna alla mente il più bel canto rinascimentale in assoluto:” quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia chi vuol esser lieto sia, di doman non c’è certezza”, composto da quello che fu definito l’ago della bilancia, l’equilibratore delle sorti d’Italia: Lorenzo il Magnifico. A un certo punto della storia italiana Lorenzo è considerato il salvatore di Firenze: la sua influenza è dovuta alla propria famiglia Medici che furono in primo piano per il dominio economico poiché si sono guadagnati una posizione come banchieri controllando gli affari della città.
Il passaggio dalla prevalenza economica a quella politica è naturale, Firenze era una città dedita al commercio. Lorenzo, in età giovanile e aiutato dal padre, fa i primi passi in politica facendosi apprezzare e scatenando la gelosia dei rivali. La potenza della sua famiglia infastidisce e progredisce anche grazie all’appoggio influente di altre grandi famiglie, non è un caso che Lorenzo sposa, per volere paterno, Clarice Orsini.
CLARICE ORSINI
Egli era nato per essere Magnifico, appellativo che nel Rinascimento veniva dato a tutti i personaggi di rilievo, indistintamente, Come oggi ai rettori di università: lui divenne il Magnifico per antonomasia, senza uguali.
In ogni campo personificò la vittoria ottenendo successi trionfali qualunque cosa facesse. Il Suo straordinario carisma lo poneva sempre più in alto di tutti, anche se era brutto, piccolo e con poco simpatica voce nasale.Pronipote di contadini del Mugello, accettò controvoglia, a vent'anni, di diventare Signore di Firenze.
Antonio di Puccio Pucci, Lorenzo de' Medici e Francesco Sassetti con il figlio più giovane. Ghirlandaio, 1485.
Non amava la politica ma fu un grandissimo diplomatico, dominò Firenze alleandosi con i ceti popolari e si affermò in Europa imparentandosi con le più potenti famiglie regnanti. Non mirava ai guadagni e divenne il più ricco banchiere d'Italia, si mostrava disinteressato ai commerci e conquistò il monopolio dell'allume, fondamentale per l'industria tessile che aveva portato la ricchezza a Firenze.
Fu nemico della guerra ma non si sottrasse a alcun conflitto che giudicava vantaggioso e li vinse tutti.
E' stato dato alle stampe da poco il libro "Lorenzo il Magnifico e il suo tempo" - di Ingeborg Walter che ripercorre il dramma politico della famiglia Medici e allo stesso tempo presenta la figura di Lorenzo, ospite raffinato, poeta e intellettuale, punto di riferimento di un circolo di letterati grazie ai quali Firenze si trasformò in vera e propria capitale culturale, dove si formarono artisti come Leonardo e Michelangelo. Non idelazzandolo, l'autrice riesce con stile piano e brillante a intrecciare in un racconto unitario la biografia di Lorenzo, la storia politica dell'Italia rinascimentale e quella culturale di Firenze.
TESTO IN TEDESCO
Elegante rivisitazione di un tema biografico già ampiamente analizzato ma il profilo della sc rittrice e storica si distingue per la netta identificazione della vita del Magnifico con la sua attività politica e diplomatica.La vicenda di Lorenzo è interamente compresa in questo rigoroso quadro storico. Con belle pagine sulla congiura dei Pitti e su quella dei Pazzi
LORENZO GIOVANETTO
“SAPPIATE che chi vuole il popolo reggeredeve pensare al bene universale;e chi vuol altri da li error’ correggere,sforzisi lui di non far male:perciò conviensi giusta vita eleggere,perché lo esemplo al popol molto vale,e quel che fa lui sol, fanno poi molti,ché nel signor son tutti gli occhi volti.”
Le pagine più interessanti del libro in questione sono quelle dedicate ai risvolti figurativi, con interessanti osservazioni sui pittori fiorentini attivi nella Cappella Sistina, su Sandro Botticelli autore di "pitture infamanti", sulla Cappella Sassetti e la villa di Poggio a Caiano, sui rapporti fra Lorenzo e Andrea Mantegna
CURIOSITA'