Con il caso di Elena Ceste, sicuramente noto a chiunque, l'Italia delle statistiche e della sociologia pone in rilievo un fatto evidente: casa Italia, non ama farsi i fatti suoi, anzi, superano perfino il diritto di cronaca. Ci siamo chiesti perché? "Siamo tutti un po' voyeur irriducibili spie, smanie, segreti, bugie. La mia curiosità non ha sesso e non ha età". Con queste parole il famoso cantante Renato Zero, offre uno spaccato della società italiana già dalla fine degli anni480. Una cultura, tutta nostrana, sviluppatasi pian piano, educata a essere preparata all'arrivo del Grande Fratello", che oggi si evolve alla versione 2.0, non più fiction e ricostruzione, ma direttamente dentro casa dei nostri connazionali per scrutarne la vita, i modi di fare, i segreti, le preoccupazioni, le infedeltà e per finire le scelte morali. Questo stiamo diventando noi italiani: voyeurs catodici e spioni al gusto LCD.
Ovunque in Italia telecamere, videocamere professionali, iphone, e sistemi dei più disparati sono pronti a riprendere il "momento sbagliato" nel posto giusto. Fin quando si sorride, va tutto bene, ma nel momento in cui si entra nel dramma? Cosa accade ogni qualvolta entriamo nella sfera intima della vita di una persona? Quali regole morali violiamo? La televisione ci "insegna" che la nostra società è onnipresente e ubiquitaria, possiamo percepire le sensazioni dell'altra gente a portata di click (o di zap). A cosa si sono realmente interessati gli italiani?
IL CASO "ELENA CESTE" Tv, giornali, televisioni, tutti interessati a scoprire cosa bolle nella pentola dell'omicidio di Elena Ceste, madre di quattro figli e moglie esemplare (secondo le fonti del marito), trovata morta in circostanze misteriose, in avanzato stato di decomposizione, in un a canale di derivazione nelle campagne di Costigliole d'Asti. Il ritrovamento è avvenuto dopo circa sette mesi dalla data della scomparsa, il 24 gennaio 2014. Unico indagato fin a ora è il marito con l'accusa di omicidio volontario e soppressione di cadavere. La vita di questa donna è stata passata al setaccio. Tutti i mass-media si sono messi in lotta tra di loro per scoprire trame, intrighi e ipotetici amanti di questa donna, e tra un'informazione raccolta e un dato auditel verificato, un fatto grave di cronaca nera si è trasformato in una caccia allo scoop (Barbara D'Urso è stata perfino denunciata per abuso della professione, a causa del suo modo ritenuto inopportuno e contro le regole di trattare il caso Ceste ndr). L'assassino presunto, Michele Buoninconti, si è da sempre professato innocente e ha descritto il suo matrimonio come poco meno che idilliaco, ma secondo gli inquirenti i conti non tornano, il movente passionale, sembra trovare una sua dimensione nella gelosia a seguito di un raptus esploso dopo la lettura di alcuni compromettenti messaggi sul telefonino della moglie. Oggi ad arricchire il patrimonio delle amenità, come se non bastasse il "gossip noir", spunta una sedicente sensitiva, tale Rosemary Laboragine, nota per i suoi "poteri extra-sensoriali", che rivela la pista suicidaria secondo la quale la povera Elena abbia deciso di farla finita perché si sentiva sola e depressa. Secondo molti la sensitiva sarebbe attendibile perché avrebbe previsto la morte di Gilberta Palleschi. Evitando le credulonerie da antica bottega, oggi ognuno di noi potrebbe essere sensitivo con tutto quello che sentiamo ogni giorno. Intanto le indagini vanno avanti a suon di fatti pratici.