Magazine Arte
Questo è il primo di una lunga serie (purtroppo per voi) di post con i quali cercherò di raccontare con e immagini il mio (nostro) viaggio negli USA, nella West Coast e stati confinanti, per essere più precisi. Il "giro turistico" è durato 16 giorni circa e ha portato il vostro umile scribacchino sul suolo della California, del Nevada, dell'Arizona e dello Utah; è iniziato e si è chiuso a Los Angeles. Ed è proprio con questa città ho deciso di aprire la serie. Le foto che ho scelto non sono granché e non sono sicuramente gli scatti migliori che ho fatto in questo viaggio, ma spero che riescano ugualmente a dare un'idea della città. Ho scartato tutte le foto che comprendevano i partecipanti al viaggio e alla fine è rimasto ben poco, ma lo scopo del giro negli USA non era certo quello di fare foto da postare sul blog. Abbiate pazienza.
Innanzitutto vorrei provare a sfatare un mito ben radicato nella comune credenza del popolo italico: Los Angeles non è brutta come dicono; non è assolutamente vero.Questa immensa metropoli di 4 milioni di abitanti, che arrivano a 14 milioni comprendendo il circondario, è la città più estesa degli USA ed è seconda solo a New York per numero di umani che brulicano dentro. È divisa in 80 distretti, praticamente 80 diverse città unite tra loro, ed è talmente vasta e varia che ci vogliono mesi per girarla tutta e avere un soddisfacente quadro d'insieme. Le genti di lingua ispanica sono la metà della popolazione e lo spagnolo, infatti, è la seconda lingua; la terza è lo spanglish, una sorta di incrocio stravagante tra inglese e spagnolo.Le sue variabili e le clamorose differenze estetiche, culturali e ambientali rendono difficile credere che ci trovi nella stessa città. Si va dal ricchissimo quartiere di Beverly Hills, con le sue ville sfarzose, i negozi per portafogli obesi, le Rolls Royce e le Ferrari che sfrecciano in continuazione, al circo di Hollywood con grandi folle, suoni, colori, maschere e imitatori di ogni genere, ai grattacieli di downtown, cuore pulsante dell'economia della città che di notte si trasforma in un deserto di cemento, vetro e acciaio, alle spiagge infinite di Santa Monica (quella di Baywatch), sino ai quartieri dove regnano le gang e le armi da fuoco, con le case basse, i campetti da basket e rare macchine che solcano l'asfalto.Ogni angolo, ogni scorcio è stato visto da tutti in centinaia di film o spot pubblicitari (lo stesso accade a New York e San Francisco) e infatti mi è capitato di assistere in diretta al lavoro di registi e troupe cinematografiche e a innumerevoli set fotografici con le starlet di turno in posa per uno scatto. Da Beverly Hills a Hollywood e il Sunset Boulevard, ma anche i quartieri a ridosso di downtown sono tutti posti ben radicati nella memoria di ogni appassionato di cinema. In generale in ogni centimetro della città si respira aria di cinema e musica: qui hanno sede un'infinita serie di case cinematografiche famose e famosissime, ci sono innumerevoli case discografiche (la Epitaph, ad esempio), c'è il Whisky A Go Go, l'House of Blues e un'infinità di locali di ogni tipo.
Eh si, ce n'è per tutti i gusti. Il rock'n'roll (in tutte le sue declinazioni) scorre come un fiume impetuoso in ogni strada e vicolo di Los Angeles.
Grazie a Barbara, Michele, Andrea, Alesssandro, Manuela, Veronica, Nenne e Mammola, Vera e Mike.
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In giro per la California, la Silicon Valley, ai confini con l'Arizona e il Nevada...