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TESTATO SU
PC
Sviluppatore: Icarus Games
Produttore: Phoenix Online Publishing
Distributore: Digital Delivery
Lingua: Inglese
Giocatori: 1
Data di uscita: 15/04/2014
Trama piacevole Comparto sonoro non al top
Buona qualità dei puzzle Longevità limitata e rigiocabilità inesistente
Il gran successo riscosso dai social network, in particolar modo Facebook, ha da tempo aperto le porte a produzioni videoludiche chiaramente di stampo casual, nelle quali più che sui contenuti si punta sull’immediatezza, sulla facilità e sulla fruibilità del prodotto. Dopo i vari plagi più o meno scontati di serie come Bejeweled o Peggle, o i vari Farmville di turno e chi più ne ha ne metta, è toccato alle avventure grafiche adattarsi a questi standard decisamente più bassi di quelli che solitamente oggigiorno, e negli anni, vengono proposti. Sono arrivate le così meglio definite avventure hidden object, ossia quelle in cui a trame solitamente poco ispirate si accompagnano piccoli puzzle legati alla raccolta di oggetti e veri e propri mini-giochi in cui il giocatore è chiamato a ricercare, all’interno di schermate statiche, una lista di oggetti elencati all’interno di una finestra posta in basso allo schermo. Lost Civilization, come vedremo, rientra in questo genere, ma Icarus Games ha fatto le cose meglio del solito, pur mostrando evidenti limiti in alcune circostanze e situazioni di gioco.
CASUAL E MAYASarah, una archeologa amatoriale, si reca a Praga per riabbracciare il suo fidanzato. Qualcosa però non va come previsto: la sua dolce metà è stata rapita ed il motivo non è ancora del tutto chiaro, finché attraverso le prime indagini arriveremo a saperne di più. I Maya, lo studio di questa antica civiltà, i loro tesori ed antichi templi, c’entrano più di qualcosa; così, tra misteriosi avvenimenti, la dipartita di qualche importante famigliare, viaggi nel Regno Unito, nell’Europa orientale e in Messico, Sarah riuscirà a far luce sulla sparizione del fidanzato, ma soprattutto sui progetti di un gruppo di malintenzionati che vogliono sfruttare a loro vantaggio le “strane” tecnologie dei Maya per scopi tutt’altro che benevoli. Lost Civilization si mostra così come una delle classiche avventure di stampo casual, fornendoci il giusto numero di spunti narrativi in modo tale da giustificare il tanto che basta le nostre azioni, composte prevalentemente dalla raccolta di oggetti utili, analisi di particolari e i classici mini-giochi hidden object di cui questa produzione si costituisce. Sì, perché a corredo di qualche enigma anche ben inserito nel contesto, o di altri che richiedono il semplice utilizzo di qualche oggetto raccolto girovagando all’interno delle location, il gioco di Icarus Games – come usanza delle avventure di questo tipo – metterà più volte il giocatore nella situazione di ricercare oggetti all’interno di schermate statiche appositamente studiate; oggetti più vari possibili, da lettere a sigarette, da frutta a proiettili, esaurendo così tutte le voci esposte in una lista posta in basso allo schermo, che va a formare gran parte della minimale interfaccia di gioco di Lost Civilization. Un’interfaccia che si compone di poco altro: un diario dentro cui sono racchiuse tutte le ricerche effettuate e i risultati raggiunti ed ottenuti, ed un tasto di ‘skip-aiuto’ grazie al quale potremo saltare eventuali puzzle o chiedere aiuto nelle fasi di hidden object, così come sul da farsi mentre la trama va via via sviluppandosi.
In tutto questo comunque è ben chiara la volontà degli sviluppatori di offrire più varietà possibile alle fasi di gioco e i puzzle ne sono una chiara dimostrazione, così come le fasi hidden object che non ci chiederanno soltanto di cercare specifici oggetti all’interno di particolari schermate, ma anche di posizionarne associandoli a quelli già presenti, a ricercare pezzi di puzzle mancanti che poi andranno assemblati e così via. Peccato per un po’ di backtracking, comunque inevitabile in piccole produzioni come questa, composta da pochi personaggi memorabili e soprattutto dotati di una scarsa caratterizzazione, anche perché in un contesto del genere sarebbe ben difficile e molto oneroso farlo; la trama è introdotta tramite testi e scene statiche disegnate a mano, e non possiamo parlare di animazioni vere e proprie nemmeno nelle fasi che tentano di avvicinarsi alle vere scene animate. Nonostante ciò, le oltre cento tavole realizzate rendono bene anche grazie all’ottima palette di colori utilizzata, unica pecca il formato in 4:3, che potrebbe anche essere visualizzato in widescreen tramite una specifica voce nelle opzioni, stravolgendo però quelle che sono le proporzioni del lavoro grafico portato a termine. Non male nemmeno il lavoro in ambito sonoro, almeno per alcune tracce di cui si compone Lost Civilization, che danno la giusta atmosfera, ma di gran lunga migliorabile in ambito di doppiaggio, presente in poche circostanze e di una qualità non proprio esaltante. Si tratta pur sempre di un’avventura casual, da poco approdata anche su mobile tra l’altro, ma un po’ di precisione in più su alcuni aspetti e soprattutto una longevità più elevata – riuscirete a portare a termine il gioco in tre/quattro ore – oltre che di elementi idonei nell’offrire una rigiocabilità ora come ora inesistente, l’avrebbero certamente resa più “irresistibile” di ora.
IN CONCLUSIONELost Civilization è un buon esponente tra le avventure casual hidden object che da qualche anno a questa parte hanno raggiunto un successo smisurato proprio perché si prestano a tutte le tipologie di videogiocatori, anche a quelli casual e che molti definiscono non-videogiocatori. Una trama piacevole e dei puzzle ben realizzati aiutano la produzione di Icarus Games a non farsi mai pesante, ma con un po' di impegno in più sul lato sonoro e su longevità e rigiocabilità il risultato globale sarebbe stato ben migliore. ZVOTO 6.5